Sabato 9 febbraio a Marsala si sono riuniti i zingarettiani, quella parte del Partito Democratico che abbraccia e sposa la mozione di Nicola Zingaretti, governatore del Lazio, per la segreteria nazionale dem.
La segreteria di via Frisella torna attiva, si parla di politica nonostante gli scontri e nonostante una segreteria vacante.
Nella stessa data si è costituito il comitato Piazza Grande che tenterà di portare quanti più simpatizzanti possibili ai gazebo del 3 marzo.
Non è un buon periodo per un Pd che fa i conti con la sconfitta in Abruzzo, con uno scarsissimo 11% raccolto.
Il partito è piegato su se stesso, non riesce a risalire la china e soprattutto ci sono manovre sui territori che tatticamente sono solo di posizionamento e non di meritata stima o linea politica del leader di turno.
Questo è accaduto per le primarie regionali, mai celebrate, e anche per le nazionali.
I lavori di sabato sono stati aperti con la presentazione della mozione Zingaretti: “Un dibattito importante e costruttivo, utile a far ripartire il Pd anche attraverso il contributo di chi pur non iscritto vede nell’elezione di Nicola Zingaretti un’opportunità per l’Italia. Adesso il Comitato Piazza Grande Nicola Zingaretti così strutturato porrà in essere iniziative sul territorio per le primarie aperte del 3 marzo, auspicando di sapere quanto prima dalla Commissione provinciale per il congresso l’ubicazione dei seggi al fine di permettere a tutti di poter esercitare il proprio diritto di voto”. I firmatari della nota sono dei fedelissimi del Pd da Rosalba Mezzapelle a Gaspare Galfano, da Rino Ragona ad Enzo D’Alberti e Fabrizio Alloro.
Presente anche il consigliere comunale, vicino a Peppino Lupo, Angelo Di Girolamo.
I zingarettiani si fanno sentire, chiedono da giorni l’indicazione dell’ubicazione dei seggi per andare a votare a marzo, sono pronti a dare battaglia per una linea politica che sia differente e distante da quella della maggioranza della commissione a trazione Maurizio Martina.
L’Amministrazione Comunale tace, ufficialmente non si è schierata a favore di nessun candidato, voci di corridoio indicano la preferenza per Zingaretti e non per Martina, del resto il sindaco Alberto Di Girolamo nella fase delle primarie regionali era più vicino a Teresa Piccione.
Posizionamenti all’interno dello scacchiere politico del Pd che appare distante, e di fatto lo è, da quello che i cittadini chiedono: una politica a portata di mano, un dialogo senza filtri che abbia il coraggio di chiamare le cose per come sono e che non sieda su poltrone per occuparle ad oltranza.