Siglato l’accordo Regione Sicilia-Conai sulla raccolta differenziata. A Palazzo d’Orleans l’ente regionale guidato dal presidente Nello Musumeci e il Consorzio nazionale imballaggi hanno raggiunto un’intesa che prevede il potenziamento dei servizi di raccolta differenziata per vetro, plastica, carta, legno, acciaio e alluminio.
L’accordo coinvolgerà i Comuni dell’isola con più di 50mila abitanti che non hanno raggiunto la soglia del 25%.
Un passo avanti per una regione che sta cercando di recuperare, sul fronte della raccolta differenziata, il gap con le altre regioni italiane come conferma Nello Musumeci.“Sono contento, siamo passati da una raccolta differenziata del 21% a una raccolta del 35% circa, un miracolo in un anno. Dovevamo mandare tonnellate di rifiuti all’estero e non ne abbiamo mandato neanche un chilo. C’era il pericolo del collasso del sistema delle discariche e non è collassato nulla. Affrontando mille emergenze, con l’assessore Pierobon e il direttore Cocina abbiamo potuto piano piano accompagnare la Sicilia fuori dall’emergenza rifiuti. E’ chiaro che ancora rimane tanto da fare. La legge è pronta, il piano dei rifiuti pure. Penso che in un anno possiamo dire di essere al sicuro, ma la collaborazione col Conai per il materiale di riciclo credo sia una ulteriore tappa avanti, perché la gente deve imparare a scartare la plastica, il vetro, il metallo, il legno che non devono più arrivare in discarica. Diventa una scelta razionale, ma anche economica e remunerativa”.Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente del Conai Giorgio Quagliuolo.“Sono qui per dare una mano alla Sicilia perché possa avvicinarsi alle migliori pratiche italiane, arrivando almeno alla media italiana nel campo della raccolta differenziata. Sono stati fatti importanti passi avanti, perché non è più la Sicilia di tre anni fa, però il percorso è ancora impervio e non breve da percorrere”.
Circa i dati dei Comuni per la differenziata, Catania al 9,18 per cento, Palermo e Messina di poco al di sopra del 14 per cento. I Comuni più virtuosi sono: Giardinello, nel Palermitano e Zafferana Etnea, nel Catanese, con oltre il 79 per cento mentre Catenanuova, Cerami e Sperlinga, nell'Ennese, sono ancora ferme a zero. I dati sulla raccolta differenziata, gli ultimi finora a essere stati ufficialmente certificati, sono aggiornati al 31 dicembre 2017 e fotografano una situazione critica.
Conai curerà anche la fase progettuale delle campagne di comunicazione attraverso le quali i Comuni dovranno sensibilizzare la popolazione sulla necessità di un corretto smaltimento dei rifiuti. «L’impegno di Conai per la Regione Siciliana - ha spiegato il presidente del Consorzio Giorgio Quagliuolo - non si ferma al solo supporto tecnico ed economico, ma ne prevede anche uno rivolto alla fase di comunicazione dei nuovi sistemi di raccolta differenziata. Coinvolgere i cittadini e sensibilizzarli sul tema della corretta separazione degli imballaggi è fondamentale per aumentare il loro coinvolgimento e la loro partecipazione attiva, elementi sostanziali per alzare la quantità e la qualità della raccolta differenziata».
L’Accordo incentiva, inoltre, la promozione di incontri formativi e informativi rivolti alle amministrazioni comunali. Verrà costituito, infine, un apposito Gruppo di lavoro per la realizzazione di una capillare mappatura del sistema impiantistico regionale a supporto dello sviluppo della raccolta differenziata. L'obiettivo è quello di uniformare il modello di raccolta differenziata a livello regionale e, quindi, i flussi in ingresso agli impianti, individuando una linea comune che privilegi la raccolta monomateriale dei rifiuti di imballaggio a base cellulosica, in vetro e in multimateriale leggero.
L’assessore Pierobon ha spiegato che «si tratta di un accordo su cui abbiamo lavorato a lungo e che costituisce un primo tassello al quale ne stiamo aggiungendo altri per dare un concreto aiuto ai Comuni impegnati nella raccolta differenziata. Nei prossimi giorni - ha annunciato - i Consorzi di filiera del riciclo incontreranno i sindaci per trovare altre soluzioni e dare risposte operative agli enti locali».