Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
28/02/2019 09:16:00

Sicilia, la testimonianza shock: "Ho visto papà dare fuoco alla mamma"

 "Papà ha dato fuoco a mamma". A parlare è un bambino di dieci anni. E' stato lui a risolvere il caso della morte di Laura Pirri, uccisa dal compagno per una lite banale, per venti euro. L'uomo ha cosparso la donna di benzina, poi le ha dato fuoco. Ha simulato un incidente domestico, e stava per farla franca. Ma la testimonianza del piccolo lo ha inchiodato.

E così è stato condannato all’ergastolo il 35 enne Sebastiano Iemmolo che il 7 marzo del 2017 bruciò viva la compagna. Il giudice dell’udienza preliminare Andrea Migneco, martedì 26 febbraio, ha accolto integralmente la richiesta del Pubblico Ministero Salvatore Grillo infliggendo la pena del carcere a vita. Le indagini sono state svolte dal Commissariato della Polizia di Stato di Pachino che, avvalendosi anche di una serie di intercettazioni, il 7 settembre 2017 avevano arrestato Sebastiano Iemmolo accusandolo di omicidio, maltrattamenti, lesioni, incendio e calunnia.

Respinta invece la difesa dell’avvocato Nino Savarino di qualificare il fatto non come “omicidio volontario” bensì come omicidio preterintenzionale o maltrattamenti aggravati dalla morte.

Laura Pirri, dopo le gravi ustioni riportate il 7 marzo, morì dopo 15 giorni di agonia all’ospedale di Palermo.