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01/03/2019 10:45:00

Prestazioni previdenziali a soggetti irreperibili e senza fissa dimora

Con il messaggio n. 689 del 20 febbraio 2019 l’Inps fornisce alcuni chiarimenti utili all’erogazione di sussidi e indennità ai soggetti irreperibili e senza fissa dimora. Tra i requisiti necessari per il riconoscimento del diritto alle prestazioni a sostegno del reddito aventi carattere assistenziale è prevista infatti la residenza effettiva del beneficiario nel territorio dello Stato italiano, requisito che viene meno in caso di dichiarazione di irreperibilità.

Nel caso del bonus asilo nido – si legge – la domanda non potrà essere acquisita e al soggetto richiedente verrà restituito un avviso con la motivazione della mancata acquisizione e l’invito a regolarizzare la propria posizione presso i competenti uffici anagrafici. Per l’assegno di natalità, invece, la domanda sarà respinta con comunicazione al cittadino richiedente sia del provvedimento di reiezione sia dell’invito a regolarizzare la propria posizione presso i competenti uffici anagrafici ed a presentare domanda solo dopo aver provveduto a tale adempimento. Dunque, qualora l’interessato dimostri di aver regolarizzato la propria posizione presso i competenti uffici anagrafici, in presenza di tutti gli altri requisiti, le mensilità che erano state interrotte a causa dell’irreperibilità/dell’assenza di fissa dimora, verranno rimesse in pagamento limitatamente ai periodi per i quali risulti dimostrata la predetta regolarizzazione. Relativamente alle prestazioni sociali dei Comuni, compete a quest’ultimo accertare, in sede di istruttoria della domanda, il possesso dei requisiti previsti dalla normativa, tra i quali la residenza del richiedente. Inoltre, il Comune è anche l’ente certificatore del dato relativo alla residenza e deputato al suo controllo.

La condizione di irreperibilità/senza fissa dimora non costituisce elemento ostativo al riconoscimento dei trattamenti di NASpI e di DIS-COLL e per tutte le altre prestazioni previdenziali rientranti nell’ambito degli ammortizzatori sociali (come ad esempio: integrazioni salariali; prestazioni erogate dai Fondi di solidarietà; prestazioni di maternità/paternità; congedi parentali e i riposi giornalieri; permessi riconosciuti dalla legge n. 104/92 e il congedo straordinario; prestazioni ex Ipsema; indennità di malattia e indennità di degenza ospedaliera).

A cura di Studio Ingianni
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