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01/03/2019 06:00:00

Campobello. Gli accordi per votare Forza Italia nel 2017 e nel 2018

Salvatore "Mario" Giorgi - il personaggio del quale abbiamo parlato ieri nella nostra inchiesta a puntate su Tp24.it -  tra un affare e l’altro faceva politica a 360 gradi. Era lanciato come possibile candidato sindaco di Campobello di Mazara appoggiato tra gli altri da “Io amo Campobello” e “Fratelli d’Italia”. E’ stato attivissimo nelle campagne elettorali del 2014, quando fu determinante nella vittoria dell’attuale Sindaco Castiglione a cui i candidati di “io amo campobello” portarono più di 1000 voti e nel 2017 quando sostenne Stefano Pellegrino alle regionali. Secondo gli inquirenti le campagne elettorali erano influenzate sistematicamente da una costante compravendita di voti.

A partire dal mese di agosto 2017, si sono registrate una serie di conversazioni dalle quali è risultato che il candidato Stefano Pellegrino aveva cercato un contatto con Luppino e Giorgi, quali esponenti del movimento politico. 

A fare da tramite per tali contatti era stato Andrea Passanante, più volte Consigliere comunale e Assessore nella Giunta del Sindaco Ciro Caravà nonché figlio di Nenè Passanante.

Passanante il 27 agosto 2017 aveva chiesto proprio a Luppino di organizzare un incontro fra suo zio Mario Giorgi e Stefano Pellegrino (Passanante: “l'altro giorno avevo parlato con Mario Giorgi, c'era Stefano Pellegrino, diciamo che vi voleva incontrare so che tu sei fuori per ora e quindi diciamo..”), invito al quale il Luppino replicava testualmente: “…se c'è da dare una mano di aiuto a qualche amico, uno anche ... meglio avere amici che avere nemici”).

L’incontro fra Luppino, Giorgi e Stefano Pellegrino avrà luogo il successivo 3 ottobre 2017, circa un mese prima delle elezioni.

Il 5 ottobre 2017, Giorgi comunica che Stefano Pellegrino lo aveva chiamato comunicandogli di aver accettato la candidatura alle regionali per Forza Italia.

Pertanto Calogero Luppino inizia a contattare politici della zona al fine di convincerli a votare Stefano Pellegrino: chiama Felice Scaglione che, sebbene nelle stesse elezioni sostenesse ufficialmente il castelvetranese Giovanni Lo Sciuto, aveva tuttavia rassicurato Luppino che avrebbe condotto riservatamente una campagna a favore di Pellegrino, anche perché la moglie di Scaglionè titolare di un’agenzia di scommesse a Castelvetrano, a marchio Leaderbet, come visto riferibile a Luppino.

LUPPINO:

Vabbè, già bene o male... ma tu con Luciano? con LO SCIUTO siete? Come sei combinato?

SCAGLIONE:

ma io per chi devo votare Calò? Se si vota con ...

LUPPINO:

noi

SCAGLIONE:

si

LUPPINO:

noialtri abbiamo chiuso con Stefano PELLEGRINO, l'avvocato.

SCAGLIONE:

uhm!

LUPPINO:

che tra l'altro è quello che si gioca la vittoria contro SCILLA, perché LO SCIUTO è troppo indietro, non ci vuole votare nessuno per LO SCIUTO.

SCAGLIONE:

uhm, vabbè, fammi poi... Calò ne parliamo, l'importante è che la cosa resta tra noialtri, non ti preoccupare

LUPPINO:

certo che resta tra noi. Infatti te lo sto dicendo...

SCAGLIONE:

non ce ne sono problemi con me, con te

LUPPINO:

siccome

SCAGLIONE:

qual è il problema?

LUPPINO:

no. Lo so, lo so, siccome dobbiamo fare una bella campagna elettorale, tra l'altro ci stiamo muovendo bene.

SCAGLIONE:

e io qua a livello familiare ti posso, perché non mi fare, fare... mi hai capito?

LUPPINO:

ah! Vabbè certo, non è che posso...

SCAGLIONE:

a livello familiare vai tranquillo, tra me e te non ce ne sono problemi.

 

Luppino chiama suo zio Mario Giorgi dicendo di aver contattato l’ex sindaco Daniele Mangiaracina per convincerlo a votare Stefano Pellegrino:

LUPPINO: “…Poi ho telefonato a Daniele MANGIARACINA …. gli ho detto, gli ho detto: <<Daniè, però siccome c'è stata questa vicinanza.>> Gli ho detto: <<è giusto che lo sai da noialtri..>> Gli ho detto: <<con chi stiamo chiudendo noi, con chi abbiamo chiuso.>> Gli ho detto: << e non lo sai, non lo apprendi da altre persone.>> Gli ho detto! Gli ho detto: << vedi che noialtri... >> Gli ho detto: <<abbiamo chiuso con Stefano PELLEGRINO>> …(…)… ora gli dico: <<che cosa vuoi fare da grande?>> Gli dico:<<noialtri qua... voialtri avete preso tutti impegni. Eh, eh, ma avete preso tuti impegni...>> Gli ho detto, gli dico: <<sapete che se... questi impegni presi oggi, avranno conseguenze domani. E' giusto che lo sapete tutti, no? Perché è... gli impegni che prendete oggi, domani avranno conseguenze.>> Gli voglio dire questo a tutti io più o meno. Intanto glielo dico….”.

E ancora il 9 ottobre 2017  Luppino contatta Benedetto Riti, soggetto mazarese che lavora nel settore delle slot machines:

Luppino: “non fare più riunioni con Scilla, non fare più niente con nessuno ed inizia ... Perché ti porto i fac-simile e pure i manifesti” … “Quindi ti devi esporre in prima persona, non cominciare a fare la carta tre!”) e: “Noi siamo andati avanti, e facciamo continuare ad andare avanti con Stefano qualsiasi cosa serve. Anche perché è uno contro uno, qua. E siamo avanti. Che fa? Se dobbiamo vincere, non dobbiamo rischiare di perdere”.

Riti manifestava quindi disponibilità a esprimere il voto in favore dell’avvocato marsalese affermando di poter eventualmente coinvolgere numerosi giovani elettori (Riti: “il lavoro io posso farlo anche da qua, perché oramai qua ci sono un sacco di picciotti che … 18-19 anni”).

Della campagna elettorale in corso, finalizzata a procurare voti nelle circoscrizioni di Mazara del Vallo, Campobello di Mazara e Castelvetrano in favore di Pellegrino e contemporaneamente a sottrarre consensi al suo rivale candidato Toni Scilla, anch’egli nella lista di Forza Italia,  Luppino informava anche Francesco Catalonotto,  arrestato insieme al primo e Giorgi.

Il sostegno  in favore di Pellegrino è stato apportato anche attraverso l’organizzazione di più eventi, finanziati da Luppino e da Giorgi, come ammesso da questi ultimi nel corso di alcune intercettazioni, in particolare, la festa del 27 ottobre 2017 presso il bar “Forant” di Castelvetrano gestito da Francesco Catalanotto, fratello del pregiudicato mafioso Lorenzo Catalanotto, e quella del 30 ottobre 2017 presso lo stabilimento balneare di Tre Fontane denominato “Monnalisa Pub”, dove si era svolta anche la festa di “ringraziamento” dopo l’elezione del Pellegrino.

Anche esponenti di spicco della mafia mazarese avrebbero sostenuto la candidatura di Stefano Pellegrino su sollecitazione del duo campobellese Giorgi – Luppino. In particolare Dario Messina, arrestato nell’operazione antimafia Annozero, lo stesso giorno dello “spoglio” delle schede elettorali, mentre si trovava insieme a Giacalone, veniva informato in diretta dei risultati da Mario Giorgi tramite sms; in quella occasione, il Messina ammetteva, di fronte al Giacalone, di essersi attivato personalmente per la ricerca di consensi elettorali per l’elezione del Pellegrino, giungendo addirittura ad affermare di avergli procurato “162 voti” tra “parenti e cose”.

Anche Rosario detto Saro Allegra, anche lui arrestato nell’operazione AnnoZero, cognato di Matteo Messina Denaro confessava a Calogero Luppino di essersi convito a votare Stefano Pellegrino . Allegra riferisce di aver “dato qualche voto” a Pellegrino ma “così a livello amichevole”.

Gli inquirenti contestano a Mario Giorgi e Stefano Pellegrino il reato di “corruzione elettorale”, sostengono infatti Mario Giorgi ha elargito denaro e generi alimentari per “comprare” preferenze elettorali in favore dell’avvocato marsalese. Pellegrino, dal canto suo, già ascoltato dai Pm, si dichiara estraneo ad ogni addebito, perché era all'oscuro di tutte le trame del gruppo.

Il 3 marzo 2018 (e quindi a soli quattro mesi dalla conclusione della competizione elettorale) la Procura intercetta una conversazione fra Giorgi e un pregiudicato campobellese Antonio Cucuzza, il quale gli ricorda che, in occasione delle precedenti elezioni regionali, lo stesso Giorgi aveva disatteso i propri impegni, non corrispondendogli del denaro evidentemente promessogli.

Nel corso del dialogo, era lo stesso Giorgi ad ammettere che, nell’ambito delle stesse consultazioni elettorali dell’autunno del 2017 e in cambio della promessa di voto per Stefano Pellegrino, aveva consegnato generi alimentari agli abitanti delle case popolari (Giorgi: “a fine ottobre vero che gli portai la spesa pure a loro”), compreso lo stesso Cucuzza, al quale aveva inoltre elargito 50 euro la settimana successiva alle elezioni (Giorgi: “quando fu per Pellegrino”… “ti ho portato la spesa e 50 euro la settimana dopo” … “a novembre”).

Il 23 dicembre 2017 intercettando una telefonata di Stefano Pellegrino con Mariella Tocco Manago detta “Mariella la palermitana” beneficiaria di generi alimentari indicata dal Cucuzza, gli investigatori ascoltano la signora ringraziare il deputato marsalese di Forza Italia. La telefonata è eloquente:

 

PELLEGRINO:

pronto?

TOCCO:

pronto avvocato

PELLEGRINO:

Maria mia

TOCCO:

volevo

PELLEGRINO:

eh!

TOCCO:

ring ... ringraziarla

PELLEGRINO:

eh!

TOCCO:

stamattina mi è arrivata un po' di spesa da....

PELLEGRINO:

ah! Va bene, va bene

TOCCO:

va bene?

PELLEGRINO:

a posto

TOCCO:

grazie mille avvocato

PELLEGRINO:

grazie, grazie, grazie

TOCCO:

auguri e buon Natale avvocato

PELLEGRINO:

arrivederci

TOCCO:

auguri


Infine il 1 gennaio 2018 è  lo stesso Pellegrino a contattare personalmente la “signora Managò” per sapere come fosse “finita”, richiesta alla quale la donna replicava che (ancora) “non si era visto nessuno”; al che, il politico le faceva presente che avrebbe immediatamente provveduto a contattare “Giorgi”:


 

TOCCO:

pronto?

PELLEGRINO:

sì, signora MANAGÒ

TOCCO:

si

PELLEGRINO:

come è finito all'ultimo?

TOCCO:

niente avvocà non si è visto nessuno

PELLEGRINO:

non si è visto nessuno, niente

TOCCO:

niente

PELLEGRINO:

e vabbè, casomai ci telefono... ora ci telefono a GIORGI (Salvatore, ndrdi nuovo

TOCCO:

va bene

PELLEGRINO:

va bene

 

Il 16 dicembre 2017 il deputato marsalese programmava con i propri collaboratori di affidare a “quelli di Campobello, che mi hanno aiutato” una serie di incarichi in “tre, quattro enti”. La chiamata intercettata tra Luppino e Giorgi è indicativa.

 

GIORGI:

(…) Stefano PELLEGRINOquesta è un'altra cosa in cantiere. Stefano PELLEGRINO. Stefano PELLEGRINO oggi ci sono andato con Nino (ndr, Antonino CARAVA’, germano del defunto Ciro CARAVA’) e poi abbiamo parlato di politica e compagnia bella, domani si fanno i deputati / questori. Lui, non so cosa minchia gli spetta, lui mi ha detto: “io ho già parlato con l'assessore quelli di... tutti gli assessori disponibili a venire in provincia di Trapani ha parlato addirittura con SGARBI per le Cave di Cusa, e compagnia bella” mi ha detto, dice: “e vediamo rispetto agli assessorati dove possiamo... metteretutti...anche persone nostra di fiducia ed ha detto che vuole un curriculum per quanto riguarda un revisore dei conti all'Assessorato all'Agricoltura… che è un assessore di Forza Italia questo... chi fu, diciamo, nominato di... dal partito, dice: ”datemi un curriculum di un revisore dei conti iscritto all'albo... e cose, e poi vediamo le altre cose che possono nascere”. Gli ho parlato del fatto di.... della “bandiera” (si riferisce al vessillo di Forza Italia per il gruppo politico “Io Amo Campobello”, ndr)

LUPPINO:

uhm

GIORGI:

per avere la bandiera, dice: “dopo... con MICCICHE' c’ho parlato due volte, mi ha detto chiudiamo questa questione degli incarichi…”

LUPPINO:

va beh certo…

GIORGI:

“…in Assemblea e poi ci sediamo a parlare”. Gli ho parlato del fatto delle nazionali, gli ho detto: “vedi che qua non è che noialtri possiamo, domani mattina, gli ho detto Sté (Stefano ndr.).... non scherzare con questa cosa ...incomp... con le candidature... fermo restando” gli ho detto che BERLUSCONI all'uninominale vuole i big, quindi, all'uninominale ci può mettere chi cazzo vuole dei big…

 

 

... OMISSIS …

 

GIORGI:

…(…)… no ma Nino SCIMEMI è serio, ora voglio parlare io, con LA VARVERA, domani, pomeriggio, domani perché con Nino SCIMMI sono cazzo e culo e mi può dare alcune indicazioni migliori, perché lui parlava di IERVOLINO, di Peppe CATANIA, di Forza Italia parlava, voglio capire questi quanto contano a Palermo tra LA VARVERA (fonetico, ndr) che bazzicava con DELL’UTRI e compagnia bella, sa come muoversi, cioè sa, conosce questi soggetti, fermo restando che noi il rapporto con, diciamo, non è che lo dobbiamo perdere con Stefano PELLEGRINO assolutamente, anzi..

LUPPINO:

che fai scherzi, dobbiamo perdere tutto… con Stefano

GIORGI:

nooo! Non possiamo, cioè possiamo rafforzarlo però

LUPPINO:

eh, noi

GIORGI:

possiamo rafforzarlo con un filo diretto

LUPPINO:

Stefano (PELLEGRINO, ndr) già ti sta venendo con il revisore… il tavolo tecnico quand’è che lo deve fare?

GIORGI:

e lui aspetta che finiscano tutti questi bordelli

LUPPINO:

…inc… tavolo tecnico

GIORGI:

a me il tavolo tecnico mi interessa relativamente, Calò

LUPPINO:

no ma è per sapere tutto quello che succede

GIORGI:

a me interessa di più che lui mi chiami e mi dice vedi che dobbiamo fare questo, dobbiamo fare questo

LUPPINO:

e infatti, se fa il tavolo tecnico diventa automatica la cosa

GIORGI:

si ma al tavolo tecnico siamo in tanti là sono solo

LUPPINO:

va beh, tu senti cosa dice e poi te lo “acchiappi” a solo. Non è che tu… ma in ogni caso è sempre meglio esserci… a tutt’è due le parti…

GIORGI:

certo…

LUPPINO:

e, ma per questo revisore dei conti?

GIORGI:

io non ne ho idea perché a Campobello revisore dei conti chi c'è? Non c'è nessuno che è vicino a noi altri i revisore dei conti sono...

LUPPINO:

uno potrebbe essere Gaetano... ci passiamo, ci sediamo, dico: “Gaeta' come ti chiami lo vuoi fare o non lo vuoi fare?

GIORGI:

esatto...

 

OMISSIS

 

GIORGI:

lui mi ha detto (PELLEGRINO Stefano, ndr) dice: “ vediamo prima cosa dobbiamo fare, nominiamo altre persone, cose, lui, cioè mi ha fatto capire... dove possiamo entrare” dice....

 

E ancora più  emblematica è la confessione che Calogero Luppino fa ad un suo amico Francesco Zito, candidato al consiglio comunale di Campobello di Mazara alle elezioni del 2014, circa l’intervento di Cosa nostra nella competizione elettorale per ordine di uno degli associati mafiosi detenuti più autorevoli nella provincia di Trapani, ovverosia Franco Luppino, che dal carcere avrebbe ordinato tutti di votare per Stefano Pellegrino. Calogero Jonn Luppino in riferimento a Franco Luppino: “perché quello ... quello già ha dato ordini... ah… là... <<vedi di cosa ha bisogno...>>, infatti tutti Pellegrino hanno votato”)

Gli inquirenti, però, scrivono che secondo quanto riferito dal R.O.S., non è emersa traccia della direttiva impartita da Franco Luppino sulla preferenza elettorale che gli appartenenti a Cosa nostra trapanese avrebbero dovuto esprimere alle elezioni regionali e quindi, almeno dall’ascolto in carcere, non si è acquisita conferma di quanto appreso dall’ambientale su Calogero Jonn Luppino.

Gli investigatori  non escludono che Franco Luppino abbia dato quell’ordine, infatti l’avrebbe potuto dare eludendo i controlli dei poliziotti perchè in più occasioni colloquiava con i propri familiari anche accostandosi alle loro orecchie, facendo in modo così che le frasi pronunciate sfuggissero alla captazione della microspia; e quindi “non si può escludere che, anche attraverso tali modalità, dal carcere sia in qualche modo trapelata la direttiva impartita da Franco Luppino in ordine alle elezioni regionali così come sostenuto da Calogero Jonn Luppino.”

Dell’ampio consenso elettorale ricevuto grazie all’appoggio del movimento “Io amo Campobello” era consapevole lo stesso Pellegrino il quale, nel corso di una conversazione telefonica del 27 febbraio 2018 con il Sindaco di Salemi Domenico Venuti, commentando la scarsa attenzione dei cittadini alle elezioni nazionali rispetto a quella manifestata in occasione delle regionali, diceva:

 

 

PELLEGRINO:

(…) si certo, certo, no e io per esempio ieri, ieri io mi aspettavo molte più persone perché c'era, doveva essere a Campobello c'era IO AMO CAMPOBELLO per esempio, il gruppo di Mario GIORGI (…) Calogero LUPPINO, c’erano tutti i vari (…) la ZITO che sono quattro consiglieri Comunali e insomma, quando, quando ci sono state le regionali c’erano trecento persone tant'è vero ho avuto un sacco di voti, qua ieri ce n’erano cento…

Nel febbraio 2018, in occasione delle elezioni nazionali, il duo Luppino/Giorgi veniva contattato anche da un altro politico, Toni Scilla, primo candidato nella lista “Forza Italia Berlusconi Presidente”, per ricevere appoggio elettorale, appoggio che, i due campobellesi in occasione delle elezioni regionali di qualche mese prima avevano dato a Stefano Pellegrino, avversario proprio di Scilla in quella competizione.

 

 

LUPPINO:

(…) mi pare che aveva parlato con TORCIA, lì, chi è?

SCILLA:

INTORCIA!

LUPPINO:

INTORCIA che cazzo ne so

SCILLA:

perché i riferimenti li dobbiamo fare giusti, perché INTORCIA, giusto o no? Loro erano già ad Alcamo… fai questa cosa e poi in settimana ci vediamo…”

SCILLA:

(…) senti, tu... vai a tutte le parti tranne a quella mia, da quello ci vai... quello la... da me non vi vieni.

GIORGI:

Eh!... a Campobello... a Campobello... aspe... a Campobello dentro casa parlo io, quindi di cosa parli tu.

SCILLA:

A Mazara eh...

GIORGI:

E... inaugurazione...

SCILLA:

Mazara...

GIORGI:

E... inaugurazione...

SCILLA:

Da me non sei venuto mai... non ha importanza, ma io verrò anche se... lunedì a Campobello.

GIORGI:

Ma non mi... a te... dove vengo io da te,non ti interessa

SCILLA:

Fottetene... a che ora è questa cosa qua a Campobello?

GIORGI:

Alle sette , per le sette e mezza e... a te ti interessa che ti vado a cercare i voti a Castellammare, ad Alcamo, a Pe...

SCILLA:

...inc... alle sette e mezza... alle sette e mezza, lunedì sarò a Campobello, non ci sono problemi.

GIORGI:

Va bene

SCILLA:

Non ci sono problemi... ok?

GIORGI:

Vai tranquillo, non ci sono problemi, io ...inc... se ti interessa, io ti vado a cercare i voti in provincia di Palermo, non mi interessa di...

 

L’accordo è concluso:  anche per le nazionali del 2018 parte della consorteria mafiosa voterà Forza Italia in provincia di Trapani.