"Avevo un presentimento cupo. Anche se gli amici incontrati a messa dicevano di non preoccuparmi perché le cattive notizie arrivano subito. Ed è arrivata, distruggendo la mia vita". Con queste parole Valeria Patrizia Li Vigni, moglie dell'assessore siciliano, e archeologo di fama mondiale, Sebastiano Tusa, tra le 8 vittime italiane del disastro aereo in Etiopia, ha commentato l'incidente nel quale è rimasto coinvolto il marito. Al Corriere della Sera la donna, molto famosa in Sicilia per essere la direttrice del Museo di arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo, ha espresso tutto il suo dolore, ricordando gli attimi immediatamente precedenti la tragedia. "Appena atterro ti chiamo e ti sveglio, mi aveva detto sabato sera, da Fiumicino, sull’aereo in partenza per Addis Abeba. E invece la domenica è cominciata muta, senza nemmeno un messaggio".
Tusa, per altro, come racconta la moglie, non avrebbe voluto partire, diversamente dalle altre volte. "È partito triste. Ma aveva un senso profondo del dovere, dell’archeologia come messaggio di pace, cemento fra i popoli e le loro storie". Poi, verso l'ora di pranzo di ieri, domenica 10 marzo, è arrivata la conferma del disastro da parte della Farnesina che ha dissipato ogni dubbio. "Era la conferma definitiva di una paura che adesso mi pare maturasse da tempo dentro di me". Il motivo è presto detto: "Ero a Bologna pochi giorni fa con mio marito, al Mambo, il Museo d’arte moderna. Siamo entrati in contatto con i responsabili della mostra per la strage di Ustica, l’aereo Itavia precipitato nel 1980. Una rassegna toccante. E io ho detto che l’avrei portata a Palazzo Riso. Fra me e Sebastiano si rinnovò la pena, pensando agli amici perduti".
Un dolore incredibile, che è arrivato in un momento in cui la coppia stava uscendo da un altro momento difficile. "È finito tutto così, con una beffa del destino, dopo la felicità di avere superato una malattia e due operazioni ai polmoni. Ora dobbiamo subito proseguire e completare il libro sulla battaglia delle Egadi. In parte perduto per un clic sbagliato. Il suo cruccio. Aveva promesso a se stesso di rifugiarsi nella sua adorata campagna di Libertinia, sulla strada per Catania, e ricostruire tutto". Intanto a Palazzo Belmonte Riso le bandiere sono state posizionate a mezz'asta in segno di lutto per la tragica scomparsa dell'assessore Tusa.
Sebastiano Tusa e il Boeing maledetto: tutto in sei minuti. Sei. Sono i minuti trascorsi dal momento in cui il Boeing 737 Max-8 è decollato (alle 8.38 locale) a quando il pilota alle 8.44 chiede di rientrare parlando di problemi tecnici. Gli viene dato il via libera ma in altri 4 minuti l'aereo, con a bordo l'assessore palermitano Sebastiano Tusa e altri 156 passeggeri, scompare dai radar. Lo schianto avviene a Bishoftu, una quarantina di chilometri da Addis Abeba, da dove era partito.
Come riferito dal Ceo della compagnia aerea, Tewolde Gebremariam, quell'aereo "aveva effettuato una sosta di oltre tre ore a terra dopo essere arrivato dal Sudafrica - ha spiegato in una conferenza stampa - è arrivato senza problemi ed è stato fatto ripartire senza problemi". Ma il pilota del volo della strage si era accorto che il velivolo aveva un problema ed aveva chiesto ed ottenuto dai controllori di volo dell'aeroporto di Addis Abeba di tornare a terra con un atterraggio di emergenza, ha riferito ancora Gebremariam.
Sia il comandante - Yared Mulugeta, nato in Etiopia ma di cittadinanza keniota, che aveva anzianità professionale e conduceva lo stesso aereo dal novembre del 2007 - che il secondo pilota, Ahmednur Mohamednur, avevano una grande esperienza, ha sottolineato il Ceo, facendo presente come il Boeing 737 Max-8 avesse passato l'ultimo controllo di routine di manutenzione il 4 febbraio scorso. "I dati della rete ADS-B di Flightradar24 mostrano che la velocità verticale era instabile dopo il decollo" ha affermato l'organizzazione di rilevamento dei voli con sede in Svezia su Twitter.
Intanto Etiopia e Cina hanno deciso di lasciare a terra la loro flotta di Boeing 737 MAX in attesa dell'esito dell'inchiesta sulle cause della tragedia aerea di ieri. La decisione sulle linee aeree etiopi annunciata questa mattina è una "precauzione di sicurezza in più", precisa in un comunicato Ethiopian Airlines. "Anche se non conosciamo ancora la causa dell'incidente, abbiamo dovuto decidere di lasciare a terra questi aerei come misura di sicurezza in più". La stessa decisione è stata annunciata dall'Autorità per l'aviazione civile in Cina (CAAC). Boeing 737 MAX sono in servizio di Air China, China Eastern Airlines e China Southern Airlines. Anche nel caso del Boeing 737 MAX precipitato lo scorso 29 ottobre in Indonesia, l'incidente era avvenuto poco dopo il decollo e l'aereo, operato dalla Lion Air, era nuovo.
Tusa, il ricordo del figlio
"Sei andato via all'improvviso senza una ragione, senza un perché - scrive su Facebook il figlio di Sebastiano Tusa, Andrea -. Si, in modo ingiusto e incomprensibile. Capita che le persone migliori di questo mondo vadano via prima del dovuto, ma non immaginavo potesse capitare a me, a noi. Non riesco ancora a realizzare ciò che è successo, anche per questo credo di essere riuscito a mantenere la lucidità e la calma per affrontare questa improvvisa e breve intervista. Il dolore sarà enorme e infinito. Spero di farcela, spero di riuscire a elaborare il dolore che mi hai lasciato. Non so però se qualcun altro riuscirà a continuare il cammino che hai intrapreso. Mi sento solo, anche se non lo sono fisicamente. Mi sento solo perché mio padre era la persona che contava di più nella mia vita. Era il perno fondamentale e al tempo stesso il motore di tutto e di tutti. Spero con tutto il cuore che riusciremo a farcela anche senza di te. Ti ho sempre amato e ti amerò sempre. Come e più di me stesso".