“No alle discriminazioni. Le famiglie arcobaleno sono una realtà che non può essere negata e a cui vanno garantiti tutti i diritti. Il sindaco di Trapani, cosi come è avvenuto in altre città italiane, può assumersi la responsabilità di riconoscere i bambini arcobaleno senza violare la legge, ma cercando di coniugare il rispetto delle norme per i diritti delle bambine e dei bambini”.
Ad affermarlo è Antonella Granello, della segreteria della Cgil di Trapani, a seguito della decisione del Comune di Trapani di negare a una coppia di genitori omosessuali di trascrivere il nome del secondo padre nel certificato di nascita dei due gemelli, figli biologici della coppia, nati in California con la maternità surrogata.
Per la Cgil “e’necessario promuovere politiche di uguaglianza fra donne, uomini e fra le diversità di qualunque genere, cultura e orientamento sessuale”.
“Le registrazioni e le trascrizioni di entrambi i genitori nell' atto di nascita – dice la sindacalista Granello - costituiscono, oltre che un atto di civiltà, un atto di valenza politica importantissima. Una politica che, a prescindere dai colori di appartenenza, dovrebbe perseguire l’obiettivo di garantire uguali diritti a tutte le cittadine e i cittadini. Privare legalmente i bambini di quello che nei fatti e nella vita familiare è già un genitore è discriminante e lede ai principi di democrazia e di libertà”.
La Cgil di Trapani ha aderito all’appello on line, promosso da un gruppo di associazioni e di cittadini, rivolto al sindaco Giacomo Tranchida, #Giacomometticiunafirma affinché tutte le famiglie e tutti bambini siano riconosciuti in ugual maniera.