Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
24/03/2019 00:00:00

Trapani, prosegue la mobilitazione per il riconoscimento della bigenitorialità ai due papà

Ai messagi di solidarietà su svariati post di facebook e instagram, si sommi anche il dibattito sollevato in seno ai trapanesi... facendo due conti emerge che, Trapani, il tanto agognato riconoscimento della bigenitorialità ai due padri trapanesi, la vuole e la chiede a gran voce. Da qualche settimana, il consigliere Dario Safina, ha sollevato la questione, nel corso di una seduta consiliare. Da quel momento, un gruppo di attivisti, si è impegnato per informare e per portare avanti la mozione, facendola conoscere anche ai deputati regionali e nazionali. Alcuni di loro ci hanno creduto e “ci hanno messo una firma” (per citare il nome della raccolta firme che ha come oggetto il ricoscimento delle famiglie Arcobaleno).

Tutto sommato, cisono dati a sufficienza, per potere affermare che (se non altro) la questione non ha lasciato indifferenti i cittadini. Certo, ancora c’è da fare! Lo testimoniano le “pillole” d’informazione che sommistrano ai lettori gli attivisti che a questo progetto ci stanno credendo “col cuore”. Questo, pare essere, il contenuto delle numerose iniziative volte alla cittadinanza; #Giacomometticiunafirma (per il riconoscimento delle famiglie arcobaleno nel Comune di Trapani), è il più rilevante esempio. In particolare, la campagna social, è stata arricchita con un post, pubblicato sulla pagina Facebook “Punto Dritto”, ideato da Valentina Villabuona.

Nel post, in cui in maniera didascalica vengonono espletati i contenuti della Campagna. Un cospicuo numero di domande, spiega, con la modalità del “botta e risposta”, perchè vale la pena che i cittadini si facciano promotori dell’iniziativa. Si spiega, in una delle didascalie: “I genitori potrebbero rivolgersi al Tribunale (nella risoluzione della contesa) ma i Sindaci hanno gli strumenti per operare grazie alle sentenze della Cassazione che hanno stabilito che questi atti stranieri non sono contrari all’ordine pubblico, motivo per cui non sarebbe necessario un preventivo giudizio di riconoscimento dell’autorità giudiziaria” e si potrebbe operare con una più semplice mediazione del Sindaco Giacomo Tranchida. Inoltre alla domanda “Perchè l’istanza è stata respinta dal Comune?”, il sindaco, avrebbe potuto scegliere tra una interpretazione restrittiva o estensiva della norma, ha scelto quella restrittiva.