Per l’omicidio di Nicoletta Indelicato, il giudice delle udienze preliminari di Marsala ha convalidato il fermo di Margareta Buffa, ma non quello di Carmelo Bonetta.
Per l’omicida reo confesso, infatti, a giudizio del magistrato, mercoledì scorso non c’era il pericolo di fuga, mentre la Buffa pare stesse meditando di lasciare Marsala in direzione Palermo.
Bonetta, comunque, non tornerà in libertà. Per entrambi, infatti, il gip ha contestualmente emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere. Carmelo Bonetta, 34 anni, originario di Termini Imerese (Pa), ma residente con i genitori e altri familiari in una borgata del versante sud di Marsala, e Margareta Buffa, 29 anni, di origine romena e adottata da una coppia marsalese come Nicoletta Indelicato, il fermo era scattato all’alba di mercoledì scorso, dopo il drammatico interrogatorio nel corso del quale l’uomo ha confessato di essere l’assassino, rivelando anche il luogo (un vigneto in contrada Sant’Onofrio) in cui aveva abbandonato il cadavere. Nella notte tra sabato e domenica scorsi, Nicoletta Indelicato è stata uccisa con dodici coltellate. Poi, il suo corpo è stato cosparso di benzina e dato alle fiamme.
Dodici (e non sei o sette come era stato detto finora) sono state le coltellate che hanno martoriato il corpo della 25enne. I fendenti mortali sono stati quelli alla schiena, con la lama che ha raggiunto i polmoni, e al collo, con taglio della vena giugulare. Ad una mano e a alla spalla, la vittima è stata colpita nel disperato tentativo di difendersi. Sembrerebbe che la giovane fosse già morta quando l’assassino ha dato fuoco al suo corpo. Sono questi i risultati dell’autopsia effettuata all’obitorio del cimitero di Marsala, da Stefania Zerbo, dell’Istituto di Medicina legale di Palermo, su incarico del procuratore Vincenzo Pantaleo. All’autopsia ha assistito anche l’avvocato Roberta Tranchida, legale della famiglia Indelicato insieme a Giacomo Frazzitta.