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28/03/2019 06:00:00

Marsala, tutti i misteri dietro il terribile omicidio di Nicoletta Indelicato

A dodici giorni dall’omicidio di Nicoletta Indelicato, la 25enne marsalese trovata cadavere in un vigneto di Contrada Sant’Onofrio, i misteri che si addensano attorno alla sua fine crescono sempre di più.

Ad oggi le uniche certezze di questa terribile vicenda sono: che la povera Nicoletta è stata uccisa nel modo più brutale, con dodici coltellate, e che il corpo è stato ritrovato dopo la confessione di Carmelo Bonetta che, certamente ha confessato, ma che allo stesso tempo pare di dire solo una mezza verità. Bonetta, 34enne, lo ricordiamo è stato arrestato assieme a Margareta Buffa, 29 anni, ed entrambi sono accusati di omicidio e occultamento di cadavere.

Tutti gli altri elementi sono assolutamente confusi. Sono confuse le testimonianze degli assassini: Bonetta si autoaccusa dell’omicidio, mentre la Buffa nega ogni addebito, dando una versione diversa, dicendo che è stato solo il Bonetta. Non sappiamo se davvero è stata uccisa lì dove è stata trovata, non sappiamo perché è stato scelto quel posto, per fare trovare il cadavere e non sappiamo il perché più importante, il movente, il perché Nicoletta è stata uccisa.

Oltre ai tanti perché, poi, ci sono, inoltre alcune stranezze, anche sulle indagini, e la prima cosa che, anche banalmente ci si pone è, perché non è stata sequestrata la scena del crimine? Nessuno sa se Nicoletta sia stata trovata in una pozza di sangue, visto che è stata colpita alla giugulare, c’è chi dice di no e allora si avvalora la tesi dell’uccisione avvenuta altrove. E a questo punto, dove è stata uccisa? Tra l’altro questa è una tesi sostenuta anche dallo stesso avvocato della famiglia Indelicato, Giacomo Frazzitta, secondo il quale Nicoletta non è arrivata viva nel luogo dove è stata trovata. Ci siamo andati un po’ tutti, sono andati anche molti cittadini in pellegrinaggio e ormai la scena del crimine è stata sicuramente contaminata.

Altro interrogativo. Perché non è stata sequestrata quella cripta dove avvengono piccoli atti di stregoneria, con lumini, foto bruciate, che qualcuno ancora oggi si “diverte” a fare, quella cripta non è stata sequestrata, perché?

Ed ancora, proseguendo con le tante domande che l’omicidio di Nicoletta fa scattare. Che fine hanno fatto i cellullari dei tre, quello di Nicoletta di sicuro non è stato trovato. Quei telefoni potrebbero avere già parte se non tutta la verità nascosta nella loro memoria ma anche dare l’indicazione degli spostamenti.

Altri dubbi ancora riguardano i tempi che non sembrano coincidere. Se Nicoletta è uscita di casa intorno alla mezzanotte e Bonetta e Buffa sono già alle due all’Area 14 a ballare, e prima dell’omicidio sono al bar in centro a Marsala, allora l’omicidio è avvenuto subito, il tempo è davvero ristretto per massacrare una persona, darsi una pulita e andare a in discoteca per avere un alibi.
C’è dunque la netta sensazione che sappiamo solo l’1% della verità su quanto accaduto la notte tra il 16 e il 17 marzo a Marsala. Il motivo passionale è quello più facile da vendere ma al quale non crede nessuno perché i due Bonetta e Buffa non stavano insieme e dunque non c’era nessuna gelosia dal punto di vista relazionale. Altra domanda che ci si pone è se davvero un uomo della stazza di Bonetta poteva restare per un tempo stimato addirittura in un’ora e mezza, chiuso nel piccolo bagagliaio della Lancia Ypsilon della Buffa.

Altro elemento che fa accrescere il mistero attorno alla vicenda dell’omicidio di Nicoletta e del quale si parla in città ma non solo, lo riferiscono anche alcune fonti qualificate, e riguarderebbe un collegamento con l’incendio che c’è stato nel cantiere di rimessaggio delle barche avvenuto in via Mazara ma anche ad un altro episodio avvenuto a Trapani un mese fa, un incendio di un’autovettura e il collegamento tra tutti questi episodi dovrebbe essere la figura di Margareta, sulla quale emerge il fatto che conosceva molti cittadini marsalesi, molta parte della città bene, conosceva tanti anziani ai quali faceva pulizie, compagnia, e a quel punto bisognerebbe capire come divideva il suo tempo, visto che lavorava come segretaria in uno studio e soprattutto perché andava chiedendo soldi in giro. Forse bisognerebbe approfondire in questa direzione per ricostruire lo sfondo e il contesto che poi ha portato all’omicidio di Nicoletta. Se non è stata uccisa lì a Sant’Onofrio dove è stata uccisa? Questa risposta al di là delle indagini la possono dare solo i due accusati dell’omicidio.

Per quanto riguarda le novità dal punto di vista delle indagini si sa che è stato fatto un sopralluogo a casa di Margareta, ma c’è da dire che la Buffa viveva anche in un’altra abitazione del centro e qui non sappiamo se sia stato fatto. Intanto l’avvocato Frazzitta legale della famiglia di Nicoletta ha chiesto l’intervento dei RIS di Messina che potrebbero essere determinanti per scoprire la verità, ma ancora non c’è stata risposta da parte delle autorità.

Il luogo e il cadavere ci raccontano una determinata verità – afferma Frazzitta -. Nicoletta è stata portata lì una volta cadavere. Questa vicenda affonda le radici nella parte più oscura della città, ha dei risvolti inquietanti e sorprenderà. Non è un omicidio passionale come alcune trasmissioni tv di gossip hanno tirato fuori questa pista ma che in verità non esiste. E’ tutta da svelare questa vicenda, altre persone potrebbero essere dietro le quinte. Se ci fosse stato un motivo economico non avrebbe portato all’uccisione di Nicoletta, perché sembrava essere abbastanza disponibile nei confronti di Margareta. Evidentemente i motivi sono molto più profondi e affondano in qualcosa di torbido che non riusciamo a comprendere. Il luogo è certamente un luogo torbido, perché è un luogo dove senza ombra di dubbio si sono alternati dei fattucchieri perché abbiamo trovato tracce evidenti di fotografie bruciate e cose così, diciamo di una superstizione atavica e colorita dall’ignoranza. E’ chiaro che questo vede certamente la Margareta Buffa protagonista di questi pseudo riti poco fondanti, ma attenzione a lasciarci attirare da questo ambiente oscuro, perché in realtà c’entra ma va messo a fuoco nella giusta maniera perché non riguarda secondo me in maniera totale l’uccisione di Nicoletta. Non abbiamo notizia sul telefonino, - conclude Frazzitta - Bonetta ha detto che lo aveva la Buffa, e questo telefonino potrebbe portare alla verità. Dico che siamo all'inizio delle indagini, se così non fosse sarebbe gravissimo e io non lo consentirò".