Che sia una sperduta strada di campagna, una via del centro storico o addirittura uno dei luoghi FAI e area archeologica, per il cittadino marsalese abituato ad abbandonare i rifiuti ingombranti in giro per la città non fa molta differenza, lo continua a fare indistintamente.
Per "Marsala bella fitusa" oggi ci occupiamo della "Latomia dei Niccolini", uno dei luoghi designati dal Fondo per l'ambiente Italiano per le Giornata di Primavera a Marsala.
Come vedete, grazie alla segnalazione e alle foto inviate da un nostro lettore, di fronte all'ingresso di una delle grotte dell'area si trova una lavatrice, che turisti e scolaresche hanno "ammirato" nel corso delle visite organizzate dalla delegazione e dai ciceroni del FAI, tra l'altro oggi era prevista una nuova visita. Ma come è possibile che nessuno se ne sia accorto e ripulito l'area prima delle giornate dedicate alle visite? Speriamo che, in giornata, si attivi qualcuno per toglierla.
La Latomia di Niccolini è una grande area archeologica e costituisce il nucleo più importante del complesso di latomie utilizzate come cimitero dalla prima comunità cristiana di Lilibeo. Si trova ai margini della necropoli punica e romana di Lilibeo che si estendeva a Est della città antica, all'interno di una grande latomia, adiacente alla chiesa di Santa Maria dell'Itria e al contiguo convento dei Padri Agostiniani, chiamati anche Niccolini (o Nicolini) dal nome del santo agostiniano Nicola da Tolentino. Un tempo la latomia era collegata all’area di Santa Maria della Grotta da un costone roccioso percorribile, oggi franato.
Le latomie sono cave a cielo aperto per l’estrazione della calcarenite (tufo), sfruttate nella fase di massima espansione edilizia della città romana di Lilibeo (fine II- inizi III sec. d.C.) e riutilizzate come cimitero tra il III e il IV secolo da pagani, cristiani ed ebrei.
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