Si chiama Valeria Raciti, ha trent’anni e viene dalla Sicilia, Aci Sant’Antonio, la vincitrice di Masterchef 2019, talent culinario la cui finale (per l’ottava edizione) è andata in onda ieri sera su Sky Uno.
Nella vita di tutti i giorni segretaria d’azienda, Valeria ha ereditato la passione per la cucina da sua nonna che è venuta a mancare qualche anno fa. La sua voglia di dire addio a tutte le insicurezze attraverso i fornelli, ha conquistato i giudici puntata dopo puntata.
Durante la finalissima di ieri, Valeria ha presentato un menu completo dal titolo “C’era una volta” e anche se non tutti i piatti hanno avuto lo stesso successo, ciò non ha inficiato la vittoria.
Masterchef ora mette a disposizione della sua vincitrice un premio di 100.000 Euro in gettoni d’oro e la possibilità di pubblicare un libro di ricette.
Scrive Repubblica:
«“Non è mai stata ai miei occhi una competizione con gli altri, ma una gara con e contro me stessa”. Valeria Raciti è stata appena incoronata ottava MasterChef d’Italia e spera che il suo percorso possa essere d’esempio a chi “combatte con le proprie insicurezze e non si sente all’altezza”.
La trentunenne siciliana lascia ufficialmente la sua veste di segretaria amministrativa ad Aci Sant’Antonio, in provincia di Catania, per dedicarsi a tempo pieno alla cucina.
A darle la benedizione i giudici del talent dei fornelli Bastianich, Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli, convinti dal suo menu presentato per la finale con Gilberto Neirotti e Gloria Clama. Un percorso degustazione intitolato Fra me e me, tema scelto per mostrare che il rispetto nei confronti della sua terra non è “solo un traguardo ma un punto di partenza verso nuovi orizzonti”. Ecco allora la bruschetta (ma con pomodoro “sferificato2), il cannolo di alici marinate e ripieno di battuto di melanzane, con aria di prezzemolo, mandorle tostate e salicornia.
E poi gli spaghetti ai ricci di mare con spuma al cocco e alghe, lo stracotto con radici germogli e bisque, il piccione con tè Oolong. Chiusura con omaggio ai prodotti simbolo dell’isola: il gelato alla ricotta su terra ai pistacchi, spugna agli agrumi e coulis di lamponi. Proprio da giovanissima è iniziata la passione per l’atto di trasformare il cibo, che sintetizza in un aneddoto: “Non amavo affatto l’odore un po’ pungente e acre del pomodoro crudo, ma adoravo letteralmente il profumo che sprigionava una volta messo a cuocere. Quell’abissale differenza di percezione mi ha fatto capire quanto potenziale potesse nascondersi dentro una pentola sul fuoco”».