Nella mattinata di venerdì 5 aprile l’Istituto comprensivo “Gesualdo Nosengo” di Petrosino, diretto dal dott. Giuseppe Inglese, ha organizzato grazie alla preziosa collaborazione del sig. Salvatore Petitto, nell’ambito delle attività di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva, una conferenza con l’onorevole Piera Aiello per la presentazione del suo libro “Maledetta mafia. Io, donna, testimone di giustizia con Paolo Borsellino”, (Edizione San Paolo) scritto a quattro mani con Umberto Lucentini, giornalista e biografo di Paolo Borsellino.
All’incontro, rivolto agli studenti delle classi terze di Scuola Secondaria di I grado, hanno partecipato l’assessore all’istruzione Federica Cappello, il comandante D’Incerto della Stazione dei Carabinieri di Petrosino, il comandante della Polizia municipale Giuseppe Pace, gli atleti Marcella Librizzi e Valerio Trombetta.
Piera Aiello, dopo l’introduzione del dirigente Inglese, moderatore dell’incontro, ha commosso la platea con l’emozionante racconto della sua vita: dal forzato matrimonio con Nicola Atria, figlio di un boss mafioso di Partanna, ucciso a 27 anni per mano della mafia, alla scelta di ribellarsi a quel mondo e quella cultura che non le apparteneva e che non accettava, denunciando chi ha ucciso il marito. Da quel momento, Piera diventa testimone di giustizia, rinunciando per sempre alla libertà e all’identità sua e della figlioletta Vita Maria. Per 28 anni, vive lontana dalla sua terra, dalla sua casa, dai suoi cari, fino alla decisione, nel 2017, di scoprire il suo volto con la candidatura e la successiva elezione al Parlamento. Accorato il ricordo di Rita Atria, cognata e amica, anche lei collaboratrice di giustizia, sucida a 17 anni, e di Paolo Borsellino, lo “zio Paolo”, come Piera lo chiama, che per lei non fu solo un magistrato ma anche un amico, un confidente, un padre cui appoggiarsi nei momenti di sconforto.
"Non si deve cedere mai al compromesso, ma affermare sempre i valori della giustizia, del rispetto della legalità e dell’onestà”: questo è stato il messaggio di Piera Aiello, di una donna che fatto della sua vita un esempio di coerenza, di integrità morale e di coraggio di fronte alla violenza. La presenza e le parole di Piera Aiello hanno generato una fortissima emozione in tutti gli studenti, che hanno avuto l’opportunità di interagire con lei attraverso domande sulla sua vita e sul libro, e che difficilmente dimenticheranno la sua determinazione nel continuare a lottare contro il sopruso e la criminalità organizzata.
Nel corso dell’incontro, il sig. Salvatore Petitto e gli atleti in carrozzina Marcella Librizzi e Valerio Trombetta hanno consegnato a Piera Aiello il Gogòl del sorriso
“Solo insistendo sui valori fondamentali del nostro vivere civile – ha concluso il dirigente Giuseppe Inglese - possiamo svolgere fino in fondo il nostro compito di educatori e di amministratori rispetto alle nuove generazioni e contribuire alla costruzione di una società libera da ogni forma di violenza e di mafia”.