Fortemente emozionato, Luigi Biondo. Il direttore del Museo del Baglio Anselmi è davvero commosso, nel suo intervento in ricordo di Sebastiano Tusa, durante l'inaugurazione dell'esposizione della nave romana". "Il grande guerriero ha posato lo scudo e ha indossato le ali. Oggi si dona una stanza della memoria al museo di Marsala. Una stanza in una casa che non è grande a sufficienza, ma è un salotto dell’ identità".
Continua Biondo: "Tusa era convito di intraprendere la strada più complessa ma quella migliore. La strategia utilizzata era quella di offrire questo luogo sempre anche quando non era ancora completo. Non stupitevi se troverete delle didascalie inclinate, la luce non perfettamente orientata. Abbiamo costruito dentro il costruito, orientato dentro l’orientato. Il nostro viaggio raggiunge una tappa fondamentale ma non siamo ancora arrivati, dobbiamo continuare a scavare e lo faremo. Accogliamo qui siciliani e stranieri, abbiamo scelto per tutti di continuare nel cammino dei sogni, quello che era di Sebastiano Tusa. Ringrazia il sindaco di Marsala e tutta l’Amministrazione che ci è sempre stata vicina. Grazie alle maestranze di grandissimo valore che non hanno risparmiato il loro tempo, grazie alle cantine Pellegrino, prima realtà ad accogliere i relitti navali. Ringrazia anche tutto il personale del Museo".
Parla il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci: "La mia presenza qui è un impegno che avevo preso con Tusa, un assessore he avevo scelto al di fuori dei partiti. Lo avevo fatto perché speravo che la competenza potesse aiutare un governo che ha trovato una Sicilia in condizioni drammatiche.
Continua Musumeci: "Ci teneva Tusa che io fossi qui e ci sono. Dire che questa cerimonia è dedicata a Tusa è dire poco e male, Sebastiano continua ad essere con noi, ha lasciato tanti appunti scritto che non basterebbero 4 o 5 legislature per finirle tutte.A volte chi da cultura sembra vivere in un mondo non in sintonia con il mondo esterno. Non è così: Tusa era un intellettuale che sapeva vivere nel suo mondo ma integrato con il mondo che lo circondava. Era convinto che i musei devono vivere, un caffè andrebbe preso anche dentro un museo".