Ieri, al Baglio Anselmi a Marsala, è stata svelata al pubblico la Nave Romana. Il relitto è stato individuato nel 1999 a due metri di profondità dai subacquei Tony Di Bono e Dario D’Amico, a 150 metri dalla costa di Marausa.
Gli interventi coordinati da Sebastiano Tusa alla guida della Soprintendenza del Mare ha messo in luce l’intero scafo e tanti reperti, solo nel 2016 il relitto nella sua interezza ritornò in Sicilia, dopo che il legno della nave venne recuperato dal laboratorio specializzato a Salerno.
La data di inaugurazione venne scelta proprio dall’assessore regionale ai Beni Culturali, Tusa, che ha voluto la presenza del presidente Nello Musumeci.
Tusa non è riuscito ad essere presente, un incidente aereo ha interrotto la sua vita.
Ha voluto sottolineare, però, Musumeci, che Tusa ha lasciato così tanti appunti sulla sua scrivania che non basterebbero 4 o 5 legislatura per portare a compimento tutti i suoi progetti.
Un assessore, ricorda ancora il governatore siciliano, che è stato scelto per la sua caratura morale e culturale, fuori dagli schemi dei partiti, per lasciare alla Sicilia una impronta forte e diversa.
La sala conferenze di Baglio Anselmi era gremita, ospiti arrivati da Palermo, gente che ama la storia e l’archeologia.
Commosso Luigi Biondo, il direttore del Polo Museale, che ha lavorato fianco a fianco con Tusa e che ne ha ricordato lo straordinario carattere e la dote della determinazione: “Il grande guerriero ha posato lo scudo e ha indossato le ali”. L’obiettivo di Tusa e di Biondo era quello di consegnare un museo non proprio definito nei dettagli ma sicuramente fruibile, anche con qualche luce non posizionata benissimo.
Una idea questa che Musumeci riprede durante il suo intervento, con l’oratoria pacata e chiara che lo contraddistingue. I musei non come luoghi chiusi ma come luoghi del sapere che vivono con la città e per la città, un posto per andare a bere un caffè: “Dire che questa cerimonia è dedicata a Tusa è dire poco e male, Sebastiano continua ad essere con noi. A volte chi fa cultura sembra vivere in un mondo non in sintonia con il mondo esterno. Non è così: Tusa era un intellettuale che sapeva vivere nel suo mondo ma integrato con il mondo che lo circondava. Era convinto che i musei devono vivere, un caffè andrebbe preso anche dentro un museo”.
Musumeci ha sottolineato come sia indispensabile che i dipendenti dei musei siano persone competenti e preparate, accoglienti e non disdicevoli, vestiti in maniera adeguata con delle divise. Lo dice chiaro in vista di mail ricevute da parte di turisti in visita al Baglio Anselmi, trattati male: “Il personale deve capire che qui non si scorrazza, lo stipendio non si prende senza fare niente. Ci vuole personale preparato, c’è tanto da lavorare, devono imparare l’inglese”.
Stoccata anche per le Soprintendenze del mare, così come sono non vanno bene, bisognerà resettare e andare avanti con una incisività diversa, a sottolinearlo è anche il dirigente regionale D’Alessandro.
L’impegno di Musumeci è quello di creare in Sicilia un laboratorio per restaurare il legno bagnato e per creare un museo del mare a Gela.
Ad ascoltarlo in prima fila c’è la moglie di Sebastiano Tusa, Valeria, insieme al figlio. C’è l’assessore regionale alle Attività Produttive Mimmo Turano, la capogruppo all’Ars dell’UDC, Eleonora Lo Curto, il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, il Vescovo Domenico Mogavero, il deputato regionale Stefano Pellegrino. Presente tutto il circolo di Diventerà Bellissima di Marsala, e Massimo Grillo, che ha voluto scambiare qualche dialogo con il governatore.
C’era l’ex parlamentare regionale Antonella Milazzo che ha mostrato soddisfazione per il percorso: “Un lungo lavoro portato avanti con passione da tutti i Dirigenti che si sono avvicendati, sempre con l’obiettivo di dare valore aggiunto all’intero territorio provinciale. Il Museo archeologico è infatti l’unico della Sicilia a vocazione navale e, nel rispetto delle norme europee sulla progettualità dei beni culturali, è parte fondamentale di un percorso integrato di cui fanno parte l’itinerario subacqueo di Lilibeo, Mothia e la Riserva naturale dello Stagnone. Tesori da conservare con cura che vengono troppo spesso invece trascurati e oltraggiati. Occorre adesso però che tutte le Istituzioni facciano la loro parte per una programmazione strategica complessiva che renda il nostro territorio un importante attrattore turistico-culturale”.
Musumeci ha voluto poi, a margine, chiarire la posizione sull’aeroporto di Trapani- Birgi: “Quando ci siamo insediati l’aeroporto era già in fase di atterraggio, abbiamo trovato una situazione drammatica”. Per ripianare i debiti la Regione ha tirato fuori decine di milioni di euro, ma l’appetibilità di un territorio, ha detto chiaramente, non è data solo dall’aeroporto, quando ce ne è un altro come quello di Punta Raisi ad appena 80 km di distanza. Un territorio deve puntare su altre risorse come la qualità dei servizi, le lingue straniere parlate, le cartine illustrate: “Al di là delle speculazioni di qualcuno, voi dovete sapere come stanno le cose: il comune di Palermo non è intenzionato a fare asse con Birgi. Stiamo lavorando e se Palermo non accetterà apriremo una trattativa con Catania. Non si dica più che i turisti arrivano solo se c’è un aeroporto.
Il presidente ha voluto parlare anche della classifica pubblicata che lo vedrebbe all’ultimo posto: “In questa terra di Sicilia è facile prendere consensi e voti se Prometti di stabilizzare i precari, se promettono pensioni di invalidità a chi non ne ha bisogno. Voglio lasciare una Regione leggermente migliore di quella che ho trovato. Oggi mettiamo un altro tassello in più ma da soli non ce la facciamo. Questo abbiamo trovato”.
Eleonora Lo Curto ha letto una lettera da parte di Gianfranco Miccichè, presidente dell’Ars, non presente per impegni istituzionali. Visibilmente emozionata ha chiesto al sindaco Di Girolamo di conferire la cittadinanza onoraria a Sebastiano Tusa.