Il nostro giornale spesso si e’ occupato dei Vigili del Fuoco “discontinui”.
L’ultima volta Tp 24 lo ha fatto nel giugno dello scorso anno (https://www.tp24.it/2018/06/21/economia/vigili-fuoco-precari-interrogano-loro-futuro/121916).
Nel fare la cronaca di un’assemblea dei “discontinui” del sud Italia e Sicilia tenutasi in Calabria, avevamo messo in risalto la delusione serpeggiante all’interno della categoria.
Matteo Salvini e Luigi Maio non mostravano la stessa attenzione alle problematiche dei Vigili del Fuoco precari di quando erano all’opposizione.
Sebbene invitati come in precedenza, a differenza delle volte precedenti, disertarono la manifestazione.
Un brutto segnale.
Si fece vivo, ma solo telefonicamente, il neo sottosegretario di Stato con delega ai Vigili del Fuoco, il senatore Stefano Candiani.
Si era impegnato a portare avanti il “percorso di stabilizzazione dei vigili precari”, assicurando con toni stentorei, precisando che le sue non erano " le promesse che ha fatto la politica del passato".
Anche il parlamentare pentastellato Riccardo Tucci, non volle essere da meno.
Con voce tonante assicurò che il Ministro Di Maio "ha sulla sua scrivania la situazione dei precari dei vigili del fuoco, e che è intenzione del governo stabilizzare i precari dei VVF nel più breve tempo possibile".
Di tempo, nel frattempo, ne e’ passato. Ma la stabilizzazione rimane un miraggio.
In verità, la stabilizzazione dei vigili precari era già cosa fatta.
Era stata approvata con una legge dello Stato nel lontano 27 dicembre del 2017.
Ci avevano pensato i deputati del precedente parlamento e della vecchia maggioranza. Tutto merito di un emendamento trasversale firmato da Fabbri, Fiano, Piccione, Richetti, Lattuca, Famiglietti, De Menech, Marco Di Maio, Ferrari, Giorgis, Francesco Sanna, Boldrini Paola, D’incecco, Albanella, Iacono, Incerti, Valente, Baruffi, Giuditta Pini.
La legge autorizzava l’assunzione dal mese di maggio del 2018 nei ruoli iniziali del Corpo nazionale dei vigili del fuoco di 400 unità, a valere sulle facoltà assunzionali del 2018 relative al 100 per cento delle cessazioni avvenute, nei ruoli operativi dei Vigili del Fuoco, nell’anno 2017, attingendo dalla graduatoria relativa al concorso pubblico a 814 posti di vigile del fuoco indetto nel lontano novembre 2008.
Le residue facoltà assunzionali relative all’anno 2018, tenuto conto delle assunzioni effettuate, sarebbero avvenute a partire dal 15 dicembre 2018, con scorrimento della graduatoria.
Un testo di legge chiarissimo, tanto da fare esprimere grande soddisfazione al presidente dell’ AND, il sindacalista Carlo Mazzarella che da anni si e’ intestata questa battaglia di civiltà. Una "Vittoria storica senza precedenti in Italia", la definì!
Cosa si fosse ancora da studiare, quindi, rimane un mistero.
Ma solo per quanti non hanno l’interesse o la voglia di approfondire le cose.
E così, scartabellando tra le carte, abbiamo scoperto che fino a qualche anno fa i fondi destinati ai Precari dei Vigili del Fuoco ammontavano a circa 200 milioni di euro.
E che i precari lavoravano per 160 giorni l'anno, sostituendo o integrando i loro colleghi permanenti. Ciò accadeva per la ben nota carenza cronica di personale.
Non e' quindi esagerato affermare che la compagine precaria, o discontinua come meglio vi pare, ha garantito nei fatti la formazione degli equipaggi di soccorso.
Non solo. Si scopre che i fondi destinati ai Vigili Discontinui sono stati drasticamente diminuiti. Ammontano a 20 milioni circa ( ripetiamo, prima erano 200 milioni!).
Un taglio colossale, come si vede. Hai voglia a indossare giubbotti e divise in segno di solidarietà, hai voglia a tenere sul tavolo la pratica, se poi i soldi li togli in maniera indiscriminata.
E’ con questi numeri fissati nell'ultima finanziaria che bisogna fare i conti.
Appare purtroppo evidente che l’opposizione di ieri, oggi al governo, non ritiene prioritario intervenire in questo settore.
Sembra essere passato un secolo da quando l’attuale ministro dell’Interno Matteo Salvini si schierava a fianco dei Vigili discontinui partecipando alle loro manifestazioni dei Vigili discontinui, magari indossando la loro divisa.
E che dire dell'attuale Ministro per l'agricoltura e il turismo Gian Marco Centinaio?
Lo ricordiamo quando con toni esagitati accusava il governo precedente addirittura di omicidio di Stato, speculando sulla morte di quel vigile precario, che in preda allo sconforto decise di porre termine alla su esistenza lasciando un foglietto in cui augurava a tutti i colleghi discontinui “di coronare il nostro sogno”.
Carlo Mazzarella, che da anni guida il sindacato nazionale dei Vigili discontinui ha voluto ricordare che “nei numerosi incontri avuti con i vertici del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ci è stato detto di tutto e di più, chiaramente è possibile dimostrare quanto dichiariamo. Ad esempio ci è stato detto che ad ottobre 2018 un concorso bandito 10 anni prima, sarebbe stato chiuso. Questo non è accaduto. Ci è stato detto che si sarebbe proceduto con le assunzioni dei vincitori del nuovo concorso a 250 posti del 2016 e con la stabilizzazione dei discontinui precari VVF. E nemmeno questo è accaduto. Nonostante il contratto di governo, nel particolare, l'articolo 23 reciti "Stabilizzazione del rapporto di lavoro dei VVF", il ministero ha proceduto a fare tutt’altro.”
Poi un’accusa grave. “Qualcuno sta cercando di cacciare i discontinui dal Corpo”, ci ha detto Mazzarella.
La politica dei respingimenti a tutto campo. Non solo i migranti, anche i Vigili discontinui, ora?
Mazzarella, esasperato, ci fa sapere infine che “in tutte le località visitate dal ministro Salvini, è stato raggiunto e gli è stata consegnata una richiesta di incontro. Dopo l’immancabile selfie, nessuna risposta e’ seguita alle nostre richieste. Abbiamo anche preparato più di un piano e più di una soluzione per assumere a costo zero il personale discontinuo, ma sembra che queste proposte non stuzzichino il suo interesse. Altrettanto abbiamo fatto con il ministro del lavoro Di Maio. Ma ogni l’incontro viene rinviato. Un copione che si ripete da 10 mesi a questa parte!”.
Franco Ciro Lo Re