Un tossicodipendente marsalese, Michele Daniele Romeo, è sotto processo, in Tribunale, con le accuse di estorsione, rapina e lesioni personali aggravate in danno di alcuni familiari.
Il procedimento penale è scattato a seguito di una violenta lite che, lo scorso anno, ha visto Romeo al padre, alla sorella e al cognato. Nell’ultima udienza, l’imputato (difeso dall’avvocato Andrea Pellegrino) ha cercato di difendersi, affermando che lui non ha impugnato il coltello per minacciare i suoi familiari.
“Il coltello – ha detto Romeo – l’avevo in tasca, ma non l’ho impugnato. Quel giorno avevo chiesto dei soldi. Ne avevo bisogno. Negli anni precedenti, avevo 40 mila euro in un libretto cointestato con i miei familiari. Erano miei. Li ho spesi per comprarmi una macchina e per vivere. Non è vero che poi avevo chiesto diverse migliaia di euro. Al massimo saranno stati duemila”. A specifica domanda, poi, Romeo ha detto che i suoi familiari, nell’accusarlo, non hanno detto il falso. “Anche se – ha aggiunto – qualcosa in più, per rabbia o concitazione, potrebbero averlo detto”. Mentre parlava, l’imputato è apparso dispiaciuto per quanto è accaduto. Nel frattempo, il presidente Saladino gli ricordava che i suoi familiari avevano confermato le accuse.