Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
28/04/2019 08:04:00

Marsala, Cinque Stelle e veleni. Scatta il processo per la querela Gandolfo - Rallo

Non ravvisando gli estremi del reato di diffamazione, la Procura (pm Giuliana Rana) aveva chiesto l’archiviazione del procedimento, ma per il gip Parrinello il fatto merita di essere affrontato e approfondito nel corso di un dibattimento. E per questo ha disposto l’imputazione coatta, in seguito alla quale lo stesso pm Rana ha firmato il decreto di citazione a giudizio che manda sotto processo il 42enne Gianluca Antonino Rallo (fratello Stefano Rallo, che è stato candidato pentastellato alle comunali e alle regionali), querelato dall’avvocato Peppe Gandolfo nell’ambito di una polemica interna al M5S di Marsala.

Il processo, davanti al giudice monocratico, inizierà il 5 dicembre. Nel decreto di citazione a giudizio, il pm Giuliana Rana, lo stesso magistrato che aveva chiesto l’archiviazione, scrive che Rallo deve difendersi dall’accusa di diffamazione perché “nel corso di una discussione pubblicata sulla pagina Facebook ‘Movimento 5 Stelle Marsala’, utilizzando il nick name ‘Sos Marsala’, definendo Gandolfo Giuseppe ‘politicante’ ed aggiungendo altresì che ‘se poi si dice che il nonno di peppe gandolfo era un mafioso si rischia la denuncia … quindi di cosa stiamo parlando… forse di un avvocato dell’antimafia che fa minacce da mafioso?’, con tali espressioni, comunicando con più persone, offendeva la reputazione di Gandolfo Giuseppe”.

I fatti sono del 26 giugno 2014. A difendere Gianluca Antonino Rallo è l’avvocato Vincenzo Forti, mentre legale di Gandolfo, denunciante e parte civile, è l’avvocato trapanese Giuseppe Novara. Gianluca Rallo faceva parte del gruppo che non gradiva l’ingresso della componente che fa riferimento proprio a Gandolfo e a cui appartiene l’unico eletto in Consiglio comunale, Aldo Rodriquez. Per lo stesso motivo, ad abbandonare il M5S era stato, tra gli altri, anche l’avvocato Vincenzo Forti.

Le polemiche interne al M5S di Marsala scoppiarono alcuni mesi prima delle elezioni amministrative del 2015. La querela fu presentata dopo una infuocata riunione nel corso della quale Gandolfo fu definito “politicante” da Gianluca Rallo per le sue pregresse esperienze politiche (Pd, Italia dei Valori, etc.).

Un’accusa grave nel contesto pentastellato, tanto che Gandolfo decise di abbandonare quella riunione. Non prima, però, di un duro scontro verbale filmato e registrato con un telefonino. Su facebook, poi, Rallo, con il nick name “Sos Marsala”, aggiunse: “Se poi si dice che il nonno di peppe gandolfo era un mafioso si rischia la denuncia”. Per il pm Giuliana Rana, però, non c’erano gli estremi del reato di diffamazione. E per questo aveva chiesto l’archiviazione. Sull’affermazione più grave fatta da Rallo, il pm Rana scrisse: “La P.G. procedente comunicava altresì che il nonno materno della persona offesa era fratello della moglie del mafioso GANDOLFO Giuseppe, appartenente ad un’importante cosca marsalese, operante negli anni 1950-60”.