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11/05/2019 08:24:00

Tre morti sul lavoro in poche ore in Sicilia. Marsala, la storia di Giuseppe Laudicina

 Tre incidenti mortali sul lavoro in Sicilia in poche ore. Un uomo di 65 anni, Giulio Albanese, ex pentito di mafia, da tempo fuori dal programma di protezione, e' morto a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento. L'uomo, che lavorava come operaio alla miniera Italkali, e' rimasto schiacciato dai nastri che, al porto, trasportavano il sale dai container alle navi. Albanese e' stato colpito alla cassa toracica ed e' morto sul colpo. Sull'episodio indagano i carabinieri.

E altri due incidenti si sono registrati a Marsala e Scicli. Nel primo caso un uomo di 56 anni è morto cadendo dal tetto mentre stava lavorando su un'antenna: la vittima è Giuseppe Laudicina. Per cause ancora da accertare è precipitato dal tetto ed è morto sul colpo. Gli operatori del 118 non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Laudicina aveva avuto un ictus e da poco aveva ripreso a lavorare.

Ed è morto, all'ospedale Cannizzaro di Catania, Angelo Carbone, 21 anni, di Scicli, vittima di un incidente sul lavoro in contrada Balatelle. Stava arando col trattore quando è stato accidentalmente travolto dal mezzo.

La storia di Laudicina, raccontata ieri da Tp24.it, viene ripresa da Repubblica: 

Giuseppe Laudicina era alla fine della sua giornata di lavoro. Aveva già installato l'antenna sul tetto della palazzina di proprietà di due anziani, al centro di Marsala. Da lì a poco sarebbe tornato dalla sua famiglia, invece è caduto nel vuoto da un'altezza di circa sei metri. È morto sul colpo. Aveva 56 anni. La stessa età del padre che, trentadue anni fa, rimase schiacciato da un camion che lo travolse mentre stava costruendo proprio la casa del figlio. Un destino identico e crudele ha bussato per la seconda volta alla porta della famiglia della provincia di Trapani.

"Papà era un uomo dolcissimo. Aveva poche passioni. Di certo quella più grande era per la famiglia. Infatti, negli ultimi mesi si dava da fare con diversi lavori saltuari per consentire a me di studiare a Pisa e a tutti noi di vivere una vita dignitosa. Era un elettricista e un idraulico esperto proprio come il nonno", non riesce a trattenere le lacrime Margherita, 29 anni, la figlia maggiore dell'operaio siciliano. In sella alla bici nel tempo libero, goloso di dolci, Giuseppe Laudicina era sposato da trent'anni con la moglie Giuseppina. Era padre anche di Vincenzo, 25 anni, saldatore. "Nella nostra ultima telefonata rideva come un bambino perché gli avevo chiesto di mantenere un segreto con mamma che non posso rivelare. Una cosa tra noi perché con papà il mio era un rapporto speciale", scava nei ricordi degli ultimi giorni Margherita.