Un altro importante trofeo va ad arricchire il già ricco palmares di Michele D’Errico. E’ il primo posto di categoria (SM65) nell’ultra-maratona Balaton (Ungheria). Una grande gara “per chi cerca sfide reali” si sottolinea nella scheda tecnica della gara: 221 chilometri attorno al lago Balaton. In pratica, una lunga corsa circumnavigando tutto il grande lago ungherese. Un’impresa che Michele D’Errico, vice presidente della Polisportiva Marsala Doc, ha portato a termine in 29 ore. Senza fermarsi mai. “Un percorso altamente tecnico – spiega l’ultramaratoneta marsalese di origine lucana - più collinare che discesa. Mi sono piazzato benissimo con un tempo di 29 ore non stop, praticamente sempre a correre. Dalla partenza, alle 7 del mattino, fino all'arrivo non mi sono mai riposato a causa dei ‘cancelli’ che erano veramente limitati”. Per i non addetti ai lavori, i “cancelli” sono i tempi massimi previsti entro i quali transitare, pena l’eliminazione dalla gara, in determinati punti del percorso. Come accade in tante “ultra” per evitare di tenere impegnate le strade per troppo tempo. Quest’ultima impresa di D’Errico può ben collocarsi, per importanza, sullo stesso piano della “Nove Colli Running” corsa nel 2015 (202 km) e la Milano-Sanremo del 2016 (285 km).
Anche queste gare durissime concluse con tempi e piazzamenti eccezionali. Ma quello che stupisce è l’eclettismo di Michele D’Errico, capace di prestazioni cronometriche di grandissimo rilievo anche su distanze più “brevi”, come maratona o mezza-maratona. Per dare un’idea, basti considerare il tempo realizzato nell’ultima recente Maratona di Rimini, dove sotto il monumentale Arco di Augusto ha fermato il cronometro allo scoccare delle 3 ore, 8 minuti e 53 secondi, migliorando il tempo (3 ore e 10 minuti) realizzato alla maratona di Catania. Prestazioni, sia lungo che sul “breve” (breve, naturalmente, si fa per dire…), che sono frutto di costanti e faticosi allenamenti, con applicazione di metodi spesso studiati e sperimentati, con evidente successo, dallo stesso D’Errico.