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15/05/2019 06:55:00

Lega battuta, 5S vincente, i nuovi "patti del Nazareno". La politica siciliana post voto

 C’è un dato in queste amministrative siciliane: il movimento Cinque Stelle supera e batte la Lega.  I due alleati di governo, che dicono che l’esecutivo durerà l’intera legislatura, sui territori fa incetta di polemiche.


Succede nel trapanese dove il sottosegretario e senatore pentastellato, Maurizio Santangelo, non le ha mandate a dire alla Lega. Eppure governano insieme.  Succede a Mazara dove i grillini non sono andati a votare per Randazzo, candidato di Salvini. Delle contraddizioni in termini che non depongono certamente bene per questa alleanza di governo. 


Ma c’è un altro dato che non può passare inosservato, Pd e Forza Italia a Gela hanno scommesso su un candidato e hanno portato a casa il risultato. Da Palermo qualcuno grida all’inciucio.
Si lavora a livello regionale ad un’area moderata che spinge verso un fronte antipopulista che possa bloccare l’ascesa dei Cinque Stelle e dei leghisti.


Intanto, i partiti sono al loro ennesimo banco di prova con la elezioni europee del 26 maggio.
Il Partito Democratico potrebbe essere ad una svolta, il segretario nazionale, Nicola Zingaretti, sta iniziando a spostare l’asse del partito più a sinistra, azione non vista di buon occhio dai dem moderati che si aprono verso il centro.


Sarà la tenuta elettorale di queste forze a determinare la strada da seguire, certo è che anche Forza Italia non è messa bene, Silvio Berlusconi, leader incontrastato dal 1994 ha la sua veneranda età, il proseguo dell’ azione politica potrebbe essere la liquidazione del movimento più azzurro d’Italia.


E dall’analisi delle amministrative la politica fa grande fatica, l’UDC non esiste, non arriva a prendere nemmeno il 5% e ha infilato una sua candidata per le europee dentro la lista di Forza Italia.


Lo scudo crociato, che certo vanta una forte rappresentatività in Assemblea regionale e nello stesso esecutivo, poi nel momento dell’allestimento delle liste non riesce a staccare il passo, segno che sui territori non ci sono grandi punti di riferimento.
Annaspano tutti i partiti, cresce ancora la disaffezione per la politica, il dato dei non votanti è alto.


Insomma, quel Patto del Nazareno che non ha funzionato a livello nazionale trova sponda in quello locale.
Frenano in tanti dal Partito Democratico, i deputati regionali con Antonello Cracolici in testa continuano a sostenere che non si potrà andare verso la creazione di un contenitore nuovo moderato che inglobi le anime dem con i forzisti.
Opinioni contrastanti che, certamente, porteranno a delle novità politiche ad elezioni europee concluse.