Una ricetta medica indecifrabile costringe un cittadino di Marsala a fare la spola, più volte, tra la farmacia e gli ambulatori dell'Asp di piazza Inam. E' questa la storia, paradossale, che ci racconta il nostro lettore Salvatore. Paradossale perché ad un certo punto, è lo stesso medico che ha scritto la ricetta a non capire più la sua stessa scrittura.
Ricette mediche - “Chi non capisce la sua scrittura è un asino di natura” - In data 15 maggio 2019 mio padre, viene visitato presso gli ambulatori dell’ASP di Marsala dalla Dott.ssa A. R. e la stessa prescrive una terapia farmacologica. Il giorno successivo mi reco in farmacia ma i farmacisti non riescono a decifrare la ricetta (in allegato).
Sono costretto a ritornare in ambulatorio per chiedere alla dottoressa di riscrivere la rivetta in modo leggibile ma la stessa non è in servizio, pertanto chiedo ad un suo collega ma anche lui non riesce a decifrare quei segni. Sconfortato e amareggiato chiedo del direttore ma non è in sede, chiedo del vicedirettore ma anche lui non è in sede. Mi accoglie la Segretaria, Dott.ssa G. A., la quale si mette subito a disposizione per tentare di risolvere la questione mandando un messaggio WhatsApp con la foto della ricetta alla Dott.ssa A. R. Quest’ultima risponde, stesso mezzo, decifrando il nome dei due farmaci prescritti. La Segretaria, gentilmente mi trascrive il tutto in un post-it (in allegato).
Ritornato in farmacia mi fanno notare che uno dei due farmaci specificato sul post-it non può corrispondere a quello scritto nella ricetta. Torno nuovamente all’ASP dalla Dott.ssa A. che richiama la R. e la stessa conferma il farmaco come da primo messaggio ma dopo aver mostrato la mia perplessità riconosce di aver sbagliato ad interpretare la sua stessa scrittura.
Ai miei tempi, quando andavo alle elementari, il maestro ripeteva sempre una frase sull'importanza di una chiara scrittura. Capitava, infatti, e anche abbastanza spesso che i bambini non riuscissero a rileggere ciò che avevano scritto. Che la calligrafia dei medici sia molto spesso incomprensibile è un fatto ormai acquisito.
L’interpretazione delle prescrizioni è pressoché impossibile da decifrare. Per non parlare delle ricette mediche che spesso anche i farmacisti non riescono a tradurre. Certo, loro ormai ci hanno fatto il callo, ogni giorno ne vedono tante, a volte devono andare a fondo alla loro immaginazione per interpretare quale farmaco intendesse scrivere il medico, troppo spesso è come interpretare un geroglifico.
Ma di certo non è un luogo comune che la scrittura dei medici è spesso incomprensibile, tanto che il ministero della Salute è intervenuto con delle raccomandazioni, (Raccomandazione n. 18 - Raccomandazione per la prevenzione degli errori in terapia conseguenti all'uso di abbreviazioni, acronimi, sigle e simboli) precisando di usare lo stampatello in quanto una brutta grafia può rendere difficile la comprensione e causare errori nella dispensazione dei farmaci. In sostanza il Ministero raccomanda ai medici di scrivere meglio. Per quanto avvenuto, per non lasciare che ciò possa ancora accadere ho deciso di presentare formale reclamo agli organi competenti.