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24/05/2019 06:00:00

Musei e aree archeologiche, Sicilia col segno più. Ma a Trapani non va benissimo

 La Valle dei Templi, il Teatro Antico di Taormina, e Neapolis e l'Orecchio di Dionisio di Siracusa restano le aree culturali più visitate in Sicilia. Sono stati oltre 5 milioni i visitatori ai musei e parchi archeologici siciliani nel 2018. Nella top ten regionale ci sono due siti della provincia di Trapani, l'area archeologica di Segesta e quella di Selinunte, quinta e sesta meta più gettonata tra musei e parchi.
Un'altra eredità di Sebastiano Tusa sta certamente nei dati  positivi dei musei e dei parchi archeologici siciliani.

Il 2018 dei beni culturali gestiti dalla Regione Siciliana è andato bene, come confermano i dati dell'assessorato pubblicati di recente. Non solo l'aumento dei visitatori ma soprattutto quello degli incassi e la diminuzione degli ingressi gratuiti.

Dati che confermano i luoghi più visitati sull'isola e che fanno da traino. Il 2018 di musei e parchi archeologici siciliani si è chiuso con una piccola crescita di visitatori: + 2,87% rispetto al 2017, esattamente sono stati 5.079.643. Aumentano un po' di più gli incassi che nel 2018 sono stati 28.006.790,50 euro. Aumentano del 7,36% grazie all'aumento dei visitatori paganti: 3.366.431 (+5,44%). Diminuiscono dell'1,82% invece gli ingressi non paganti.


Dicevamo che in testa alla classifica si confermano i pezzi forti dei beni culturali siciliani, quelle mete ricercate dai turisti che arrivano in Sicilia con lo scopo di visitare gli antichi templi e teatri della nostra isola.
La Valle dei Templi di Agrigento è il parco archeologico più visitato con 935 mila visitatori, il 9,10% in più rispetto al 2017 e 6 milioni 675 mila euro di incassi. Sta dietro come visitatori ma non come incassi il Teatro Antico di Taormina: 894 mila ingressi (+10,50%) che hanno portato gli incassi a 6 milioni 889 mila euro. Terza in classifica c'è l'Area archeologica Neapolis e Orecchio di Dionisio di Siracusa che aumenta del 6,10% i visitatori rispetto al 2017 e incassa 5 milioni 39 mila euro. Poi c'è un gran distacco in termini di visitatori e di incassi.


Al quarto posto c'è la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina con 354 mila visitatori e 2 milioni 653 mila euro di incasi.
Veniamo alla provincia di Trapani, i principali siti nel 2018 hanno subito una flessione di visitatori. E' l'area archeologica di Segesta, tra i beni culturali gestiti dalla Regione, la più visitata della provincia. Ma gli ingressi al Teatro e al Tempio sono diminuiti dell'8,20%. In totale ci sono stati 307 mila visitatori e un incasso di 1 milione 295 mila euro.


Segue l'area archeologica di Selinunte, a Castelvetrano. Anche qui c'è stata una diminuzione degli ingressi: 246 mila visitatori, il 9,60% in meno rispetto allo scorso anno, e 986 mila euro di incassi. Per trovare un altro sito trapanese bisogna andare alla quattordicesima posizione, con l'ex Stabilimento Florio di Favignana. I 53 mila visitatori del 2018 sono stati il 16,70% in meno rispetto al 2017: 237 mila euro di incassi.
Segue il Museo del Satiro a Mazara del Vallo che l'eccezione in provincia di Trapani. Infatti ha aumentato i visitatori, che sono 47 mila e il 10,20% in più rispetto allo scorso anno, con 171 mila euro di incassi. 21esimo il Museo Archeologico e Parco Lilibeo di Marsala. Gli ingressi sono più o meno stabili, solo lo 0,50% in meno, 40 mila visitatori, e 58 mila euro di incassi.
Brutta “performance” del Museo Pepoli a Trapani, che perde il 17,10% di visitatori (16 mila ingressi) e incassa 24 mila euro.


I dati dei visitatori nei musei e nei parchi archeologici della provincia di Trapani sono in linea con quelli dei turisti. Nei giorni scorsi abbiamo visto, infatti, come è andato il flusso turistico in provincia di Trapani. Le attrazioni culturali delle città in perdita di turisti subiscono ovviamente un calo di visitatori, mentre, ad esempio l'incremento di turisti a Mazara del Vallo ha portato certamente un vantaggio al museo del Satiro.