Non si sarebbe rassegnato alla decisione della moglie di lasciarlo e per questo dal novembre 2015 al settembre 2016 le avrebbe reso la vita un incubo. Protagonista della vicenda è il 45enne marsalese Angelo Aiello, condannato a tre anni di carcere dal giudice monocratico Lorenzo Chiaramonte per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate.
Nel processo, la moglie e le quattro figlie si sono costituite parte civile con l’assistenza dell’avvocato Maria Antonietta Tosto. A difendere Aiello, per il quale il pm Silvia Facciotti aveva invocato quattro anni di reclusione, è stato, invece, l’avvocato Giacomo Frazzitta.
L’imputato è stato condannato anche all’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici, nonché al risarcimento, da liquidarsi in separata sede, della parte civile e al pagamento delle spese processuali da questa sostenute.
Attualmente imputato anche in un altri due procedimenti (per mancato versamento degli alimenti davanti al giudice monocratico Montericcio e davanti al giudice di pace Petrone per minaccia), Angelo Aiello è stato assolto per tre dei sei capi d’imputazione. E cioè per porto abusivo di arma da fuoco in luogo pubblico (davanti l’abitazione dell’ex moglie), uno dei contestati casi di lesioni a M.R.M. e mancato versamento degli alimenti alle figlie. E’ stato, invece, condannato per avere colpito l’ex moglie con schiaffi, pugni e calci (22 agosto 2016), con pugni e calci al torace e allo stomaco (4 maggio 2016) e per i continui maltrattamenti dal novembre 2015 a fine settembre 2016. Un periodo che per la donna sarebbe stato un vero inferno. Aiello, infatti, avrebbe anche fatto incursione nell’abitazione di M.R.M., aggredendola, minacciandola di morte e distruggendo mobili e suppellettili. In alcuni casi, l’avrebbe anche inseguita in auto.