“Oggi, giovedì 30 maggio, si voterà nella nuova Area Voto di Rousseau per confermare Luigi Di Maio come Capo Politico del MoVimento 5 Stelle”.
Proprio così, avete letto bene: “per confermare Luigi Di Maio come Capo Politico” (tutto scritto in maiuscolo, capo politico, manco fosse il ‘Capo dello Stato’!) e non, invece, come raccontato ‘urbi et orbi’ per votare democraticamente se confermare, oppure no, Di Maio come leader politico dei 5 stelle!
COMUNICAZIONE DA RIVEDERE – Sembra di assistere alla celebre puntata dei ‘Simpson’ del novembre 2008, sulle votazioni presidenziali Usa. Homer cerca di votare, più volte – attraverso un touch screen – il candidato democratico alla Casa Bianca, Barack Obama, ma, nonostante i suoi tentativi reiterati, la ‘macchina infernale’ decide di dare il voto sempre e solo al repubblicano John McCain. Una cosa, però, è certa: cambiano i software – che dovrebbero garantire quella democrazia diretta tanto pubblicizzata dal movimento, la partecipazione del ‘uno vale uno’ – ma, forse, a cambiare dovrebbero essere alcuni responsabili della comunicazione all’interno del Movimento. In particolare, visto che la formulazione dell’ultimo quesito lascia basiti, ma non è la prima volta che accade, dovrebbe essere mandato immediatamente a casa chi materialmente scrive i quesiti che finiscono, poi, per essere sottoposti al voto degli iscritti 5 stelle.
I PRECEDENTI – L’ultimo in ordine di tempo, datato 18 febbraio 2019, è il referendum sul caso della nave Diciotti. In quell’occasione si votò per la conferma o meno della richiesta di autorizzazione a procedere per il ministro dell’Interno Matteo Salvini e, pure in quell’occasione, la formulazione del quesito faceva un po’ ridere. Tant’è che anche Beppe Grillo stesso ironizzò sul contenuto del quesito sottoposto a votazione: “Se voti Sì vuol dire No. Se voti No vuol dire Sì – affermò, in quell’occasione, ironicamente Grillo – Siamo tra il comma 22 e la sindrome di Procuste!”.
LA PIATTAFORMA ROUSSEAU ‘CRASHA’ SPESSO – Il Sistema operativo del Movimento 5 Stelle, e cioè la piattaforma Rousseau, è stato rinnovato proprio in questi giorni. Sarà una ristrutturazione dovuta ai ‘crash’ passati? Il sistema di voto del M5S non è nuovo nel registrare problemi di vario tipo, tra i quali anche quelli legati alle difficoltà di accesso: sempre in quel famoso ‘Salvini day’, per esempio, la piattaforma andò KO, proibendo l’accesso a molti votanti, tanto da dover posticipare la conclusione delle operazioni di voto. Anche oggi, utilizzando in mattinata – a pochi minuti dall’apertura del voto on line – il browser ‘Chrome’ la pagina restituisce, dopo il log in, una desolante schermata bianca. Nessun problema invece utilizzando ‘Firefox’. “La votazione su Rousseau – recita la mail inviata nei giorni scorsi agli iscritti 5 stelle – sarà attiva dalle 10.00 alle 20.00 (del 29 maggio 2019 n. d. a.). Se non ricordassi la password per fare login, ti suggeriamo di modificarla già oggi. Puoi impostare la nuova password da qui: https://www.movimento5stelle.it/passrecovery.php. Ti ricordiamo che nel caso avessi bisogno di supporto puoi consultare la pagina di FAQ su Rousseau. Nel caso non trovassi risposta alle tue domande puoi scriverci a supporto@movimento5stelle.it”. L’esito del plebiscito, ops, della votazione, è scontato: Luigi Di Maio sarà riconfermato capo politico (in minuscolo) del M5S, anche questa volta saranno tutti felici e contenti e nessuno pagherà per l’ennesima pachidermica gaffe comunicativa. Aspettiamo fiduciosi di essere smentiti e, nel qual caso dovesse cadere qualche testa, ne daremo tempestiva notizia.
Alessandro Accardo Palumbo
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