Si è conclusa la Stagione Sportiva 2018-2019 per le maggiori squadri sportive marsalesi e dell'intera provincia di Trapani. Quest'anno, non viene meno il solito mix fra sorrisi e successi, alcuni del tutto impensabili (Trapani Calcio), e clamorosi tonfi sordi (Marsala 1912 e Sigel Marsala Volley su tutti). Ormai in fermento per la Stagione 2019-2020, andiamo ad analizzare nel dettaglio quella appena trascorsa.
Per le squadre marsalesi...:
Marsala Calcio, voto 7,5: Apriamo così: è (ovviamente grazie a loro) la migliore stagione del calcio lilibetano del Terzo Millennio. Era infatti dal secolo scorso (stagione sportiva 1999-2000, ultimo posto in Serie C1 Girone B del Marsala 1912) che la città non raggiungeva vette simili. Terzo posto in Serie D Girone I, quarto livello del calcio agonistico italiano; davanti soltanto le due corazzate Bari (del patron Aurelio De Laurentiis) e Turris (vincente contro gli azzurri nella finale playoff promozione). Dal punto di vista sportivo, si poteva fare ancora meglio? Forse sì, la neo-promossa (lo scorso anno, al primo anno di attività, la squadra dell'allora presidente Giuseppe Milazzo e dell'allora tecnico mister Ignazio Chianetta vinse il campionato di Eccellenza Sicilia Girone A 2017-2018, ricevendo da noi un 8 in pagella) avrebbe potuto chiudere il campionato con più dei 53 punti ottenuti. Bisognava però innanzi tutto giocare su un altro terreno di gioco, visto che il fondo campo del Lombardo Angotta è stato per tutto l'anno vergognoso ed indegno, bisognava probabilmente affidarsi subito a mister Vincenzo Giannusa, inizialmente collaboratore tecnico ed allenatore della formazione Under 17 (dopo aver vinto lo scorso anno il massimo campionato regionale da calciatore) e poi dopo nove giornate di campionato promosso ad allenatore al posto del dimissionario Ignazio Chianetta. Bisognava, infine, assaporare un minimo sindacale di serenità dal punto di vista economico e societario, serenità che non è mai esistita in tutti i dieci mesi di attività. Tre presidenti, Milazzo de iure, il “benefattore” senza quote societarie Domenico Cottone de facto, il “cuore” marsalese Girolamo Li Causi eletto a sua insaputa dall'Assemblea dei Soci a marzo. Una situazione economica difficile, tamponata quasi esclusivamente dalle tasche di Cottone e da quelle di Li Causi, ritrovatisi da soli ad affrontare un impegno economico immenso, con una cifra complessiva di euro vicina ai sei zeri. Pedina fondamentale della stagione straordinaria, il direttore sportivo Umberto Calaiò (inizialmente arrivato con la carica di responsabile del settore tecnico ed organizzativo), un “normalizzatore” abituato a ben altri palcoscenici del calcio italiano (prima come agente, poi come talent scout), artefice insieme a mister Giannusa, Cottone e Li Causi di un vero e proprio miracolo sportivo. Dal punto di vista strettamente calcistico, da rimarcare le conferme dei giovani Claudio Galfano e Prezzabile, ormai pronti al professionismo; da segnalare l'esplosione del giovanissimo portiere Giappone (su cui sono puntati gli occhi di diversi club di Serie B come lo Spezia e Serie A come la Spal), del talentuoso attaccante Lorenzo Galfano (ancora quindicenne) su cui sono forti le attenzioni di Torino e Parma. Infine, grande stagione fra tutti per due “marsalesi di adozione”, alla terza esperienza in città, come il centrocampista Candiano e l'attaccante Manfrè. Da cosa si ripartirà? Purtroppo, vista la cospicua situazione debitoria nei confronti dei tesserati, è impossibile fare previsioni. Sembra che il pacchetto di maggioranza societaria nelle prossime ore passerà in mano al socio Vincenzo Russo, già presidente dello Sport Club Marsala 1912 nell'anno 1999-2000. Se si dovessero sistemare le vicende societarie e se lo stadio venisse finalmente dotato di un manto in erba sintetica, allora sì che il Marsala potrebbe davvero affrontare la Serie D 2019-2020 con il chiaro obiettivo di ritornare l'anno successivo in terza serie nazionale dopo ventidue lunghi anni.
Marsala 1912, voto 3: La scorsa stagione, alla “mamma” Paceco 1976 il voto assegnato fu 5, ma quest'anno dalla mediocrità si passa all'insufficienza drammatica. Un progetto, quello preteso da Luigi Vinci, che non aveva senso di essere né ideato e né pronosticato. Luigi Vinci, ex co-presidente dell'Alba Alcamo e del Marsala Calcio (entrambe fugaci apparizioni), ed ex presidente (e negli ultimi tempi proprietario) dello “storico” S.C. Marsala 1912, inattivo da due stagioni, senza alcun tipo di legame con questa nuova società. Un'operazione di diritto societario che ha coinvolto la famiglia Marino, proprietaria del Paceco 1976, con il presidente Salvatore Marino poi diventato presidente del Marsala 1912 dopo le dimissioni irrevocabili di Vinci, che ha mollato la nave non appena l'acqua aveva invaso tutti i compartimenti utili al galleggiamento. Ad ogni modo, con una squadra in città appena promossa al campionato nazionale di Serie D, non ci possono essere altre giustificazioni a quanto plasmato, se non quella di ottenere una rivincita verso i vecchi soci, e porre in essere una condotta di competizione guerrigliera. Dopo i proclami in pompa magna della scorsa estate, durante la quale Vinci aveva paventato la presentazione della richiesta di ripescaggio in Serie D (con i pacecoti subito costretti a vestirsi da pompieri, smentendo fin da subito la cosa), si era fin da subito capito che l'epilogo sarebbe stato un triste campionato di Eccellenza e come titoli di coda una ancor più triste retrocessione in Promozione, puntualmente poi avvenuta con il terzultimo posto in classifica che, visti i dodici punti di distacco dall'undicesima classificata, non ha consentito nemmeno l'accesso ai playout retrocessione. Già dalle primissime battute era lampante come i rapporti fra la metà marsalese della società (Vinci e l'allora direttore generale Tommaso Picciotto) e la metà pacecota-trapanese (molto più organica, comprensiva dell'allenatore mister Massimiliano Mazzara) erano fin da subito ai minimi termini; nullo il feeling con la città e con la tifoseria, che hanno subito bollato il nuovo Marsala 1912 come intralcio al Marsala Calcio e come un gesto irrispettoso nei confronti della denominazione e del marchio societario storici, ripristinati a loro dire immeritatamente e immotivatamente. Dopo l'abbandono improvviso di Vinci, di quasi tutta la rosa costruita (anche discretamente bene) in estate e del direttore Picciotto, il pallone è passato alla famiglia Marino, che però non è riuscita ad evitare la seconda retrocessione consecutiva in due stagioni, facendo quindi con la propria squadra un doppio salto mortale all'indietro dalla Serie D 2017-2018 alla Promozione Sicilia 2019-2020. Svariati gli allenatori comparsi, scomparsi e ricomparsi in stagione (Massimiliano Mazzara, Giovanni Iacono, Michele Marino e Salvatore D'Angelo, poi ancora Mazzara e poi di nuovo la coppia Marino & D'Angelo), come diverse sono state le direzioni sportive (Bartolomeo Licata, poi Lorenzo Calamia e poi di nuovo Licata), in un marasma più totale dove comunque non sono mancate alcune brillanti prestazioni sul campo. Nota di merito per Sainey, attaccante che con svariate reti in campionato si è di sicuro garantito un contratto per la prossima stagione sportiva. La sensazione è che nelle prossime settimane Salvatore Marino faccia una scelta di rispetto e, perché no, amore verso i bistrattati tifosi marsalesi dello storico marchio, cedendo i diritti per lo stesso al Marsala Calcio. Cosa succederà a questa matricola, a questa squadra? Possibilmente, dopo un anno di “prestito” tornerà in pianta stabile a Paceco (TP), magari riprendendo la denominazione storica di Paceco 1976 e ripartendo da un campionato meno impegnativo e dispendioso come la Promozione, dopo le centinaia di migliaia di euro spese negli ultimi anni fra i tornei di Eccellenza e quello di Serie D.
Sporting R.C.B., voto 6,5: Lo scorso anno non era nella nostra “pagella”, in quanto la società lilibetana si era temporaneamente trasferitasi a Trapani, stagione culminata con una retrocessione dalla Seconda Categoria Sicilia. Dopo il ripescaggio ottenuto in estate e il ritorno a “casa” (le lettere R, C e B nella denominazione stanno per Rakalia, Conca e Bufalata, le tre contrade marsalesi che hanno dato i natali alla squadra), la squadra è ripartita agli ordini di mister Giovanni Chirco, con un paio di calciatori che hanno calcato i campi di ben altre categorie (il centrocampista Liuzza su tutti).
Buona l'annata, con la squadra che per lunghi tratti ha lottato per un piazzamento in griglia playoff promozione e sventolando bandiera bianca solo all'ultimo turno. In classifica i marsalesi sono arrivati quinti, ma non sono potuto accedere ai playoff in quanto il gap dalla seconda classificata (Città di Giuliana) sono stati più di nove (tredici). Per la stagione 2019-2020, la truppa del presidente Benedetto Genna si schiererà dunque di nuovo ai nastri di partenza del campionato di Seconda Categoria Sicilia.
Real Paolini, voto 6: Lo scorso anno avevamo assegnato 5 alla compagine giallorossa del presidente Giuseppe Culicchia, reduce da un campionato mediocre in Terza Categoria Sicilia Girone Trapani, quest'anno invece capitan Antonio Mancuso e compagni raggiungono con merito la sufficienza. Quinto posto in classifica, frutto di 29 punti sul campo divenuti poi 28 vista la “rinuncia” all'ultima gara di campionato (ne parleremo fra poco), che non sono stati però sufficienti al raggiungimento dei playoff promozione (dodici lunghezze di ritardo dal Petrosino Marsala, secondo classificato). La “macchia” della stagione è quanto accaduto a San Cipirello (PA) contro il Valle Jato Calcio, partita che venendo vinta avrebbe portato i giallorossi in semifinale playoff, e che invece non si è disputata per una sospetta aggressione fisica e verbale dei tesserati locali ai marsalesi, aggressione poi non comprovata dai referti dell'arbitro e del Commissario di Campo, tanto è vero che il Giudice Sportivo ha sancito il 3-0 a tavolino e un punto di penalizzazione ai giallorossi. Nel 2019-2020, la truppa del presidente Culicchia ripartirà dal gradino più basso del calcio agonistico italiano.
Marsala Femminile, voto 4,5: Lo scorso anno avevamo parlato di una stagione di luci e di ombre, assegnando 5,5, per le atlete di missis Valeria Anteri e del presidente Giovanni Chirco. Quest'anno, invece, un brutto passo indietro. Dopo due stagioni nelle quali si era centrato il quinto posto su otto partecipanti agli allora tornei di Serie C Girone Sicilia, quest'anno le lilibetane si sono dovute accontentare, nel nuovo campionato di Eccellenza Girone Sicilia, di un modesto quarto posto su cinque squadre partecipanti. Solo due vittorie in stagione, entrambe contro la modestissima palermitana Delfini Vergine Maria. Poi sei sconfitte, che hanno relegato le azzurre ad una stagione anonima. Ad agosto si ripartirà per la stagione 2019-2020 sempre dall'ultimo livello siciliano del calcio femminile, sperando che qualche atleta del promettente settore giovanile possa rimpolpare le fila di una squadra che non troppo tempo fa aveva (2010-2011) calcato la platea nazionale partecipando alla Serie A2.
Marsala Futsal, voto 7-: Lo scorso anno, dopo una stagione senza infamia e senza lode, avevamo dato la sufficienza. Quest'anno, invece, il presidente Paolo Tumbarello e soci hanno tirato il cuore oltre l'ostacolo, raggiungendo il quinto posto in campionato nella Serie C1 Sicilia Girone A (che non è valso però l'approdo ai playoff promozione) e la Finale della Fase Regionale (ventotto squadre partecipanti) di Coppa Italia di Serie C1 2018-2019, persa a Caltanissetta sul campo della corazzata nuova Pro Nissa, luogo e avversario anche dell'ultimo match di campionato dove è svanito il sogno playoff letteralmente all'ultimo minuto. Dodici mesi fa, scrivevamo “In estate il sodalizio lilibetano dovrà decidere se fare un passo in avanti a livello di obiettivi programmatici, dopo sei stagioni di esistenza, e provare a coinvolgere altisonanti sponsor per rimborsare i propri giocatori per provare a puntare alla Serie B, oppure riproporre un'altra stagione a conduzione "familiare"”; ebbene, si è scelto di continuare sulla strada della conduzione prettamente da “dopolavoro”, con il tecnico mazarese Vincenzo Bruno unico vero fuoriclasse del gruppo. Complimenti dunque agli atleti, capaci di arrivare nella “parte sinistra” della classifica finale in un campionato dove molte squadre rimborsano i propri tesserati. Un po' di amaro in bocca, però, rimane... un massimo torneo regionale che anno dopo anno si livella verso il basso avrebbe lasciato ampio spazio al Marsala Futsal per qualificarsi agli spareggi promozione, ma qualche punto lasciato per strada nel girone di andata (un risultato su tutti, il pareggio interno contro lo Sporting Alcamo Onlus) ne ha precluso la strada, anche se come detto il Marsala virtualmente in griglia playoff promozione ci è rimasto in tutte le ultime partite fino al 60' minuto dell'ultimo turno. Bene, benissimo le due “bocche di fuoco” Pizzo (ormai inserito nei meccanismi del calcio a 5) e Pellegrino (che a 26 anni ha raggiunto la maturità umana e sportiva), maluccio la difesa e il reparto porta, con troppe reti subite, comparto di estremi difensori che invece era risultato determinante in senso positivo nella stagione precedente. Si ripartirà fra qualche settimana con l'ottava stagione societaria, con la speranza che nel 2022 si possa festeggiare il decennale militando stabilmente in terza serie.
Nuova Pallacanestro Marsala, voto 6,5: Mezzo punto in più rispetto alla sufficienza striminzita che assegnammo l'anno scorso ai cestisti lilibetani della presidente Giuseppina Patti. E' vero che le canotte azzurre di coach Giuseppe Grillo sono arrivati quinti in Serie D Sicilia Girone Nord a pari punti con la quarta classificata (Palermo Basket) e rimasti fuori dai playoff promozione solo per un soffio, ma è pur vero che la salvezza matematica del mantenimento della categoria è arrivato solo all'ultimo turno di campionato, e che la NPM ha letteralmente gettato via la possibilità di giocarsi le proprie chance di promozione in Serie C Silver 2019-2020 perdendo in casa contro i modesti cugini della Virtus Trapani e soprattutto in trasferta contro i giovanissimi della Orizzonte Palermo, “cenerentola” del campionato. Annata particolare, con l'infortunio dell'unico pivot di ruolo Baseggio avvenuto in fase di preparazione del campionato e le intemperanze della guardia Kammoun, con cui si è cessato il rapporto nel girone di andata. Molto bene l'innesto di Dozen a stagione in corso, nonché l'inserimento in prestito dalla Pallacanestro Trapani di Amato, oltre che l'ormai definitivamente straripante (meriterebbe assolutamente una chance in ben altri palcoscenici cestistici) Pizzo, miglior marcatore dell'intero campionato con 448 punti complessivi a referto. L'augurio è che in estate si possano mettere le basi per un prossimo campionato di vertice, la sempre presente e variegata tifoseria azzurra lo meriterebbe.
Sigel Marsala Volley, voto 3: Errare humanum est, perseverare autem diabolicum, dicevano i latini: stesso voto della stagione 2017-2018, stessi errori, stessa domanda di ripescaggio (ancora una volta ottenuta), stessa imbarazzante prima parte di stagione, stessa mesta retrocessione. Partiamo da questo presupposto: la città di Marsala è geograficamente penalizzata nello sport a carattere interregionale o nazionale, perché lontana e mal collegata. Ma possono le difficoltà logistiche diventare un alibi sempiterno da appuntarsi al bavero? Altra considerazione: tre campionati di Serie A2 (2011-2012, 2017-2018 e 2018-2019) che hanno portato a tre retrocessioni pesanti e in fotocopia. Se, però, il primo e storico campionato di serie A era stato disputato dopo aver stravinto il campionato di Serie B1 Girone D nel 2011-2012, gli ultimi due sono stati graziosamente regalati dalla Fipav alla società lilibetana, che nelle precedenti stagioni tutto aveva fatto meno che guadagnarseli sul campo: è lecito e morale, nei confronti delle altre società, che alla Sigel Marsala Volley venga garantito per due anni di fila (attenzione: la stessa società ha già dichiarato che farà di tutto per ottenere il terzo nelle prossime settimane) il ripescaggio? E allora perché le altre dovrebbero spendere soldi, competere e vincere sul campo se il presidente Massimo Alloro e soci godono continuamente di un morbido paracadute?
Analizzando nei dettagli la stagione, tralasciando i soliti proclami avventurieri e avventurosi estivi, nei quali si parlava di alta classifica (così come se ne parlava in estate 2017), a dire il vero il roster allestito avrebbe potuto dire davvero la sua: una truppa di giovani e giovanissime di sicuro futuro come Fucka (sfortunata la società a perderla quasi subito per un grave infortunio), Salvestrini e Cosi , con Avenia e Taborelli che erano chiamate a raggiungere la propria maturità sportiva (proposito raggiunto solo in parte, sottotono specialmente la prima per lunghi tratti della stagione); i punti dolenti del “volleymercato” però sono stati quelli fondamentali. La “scommessa” Ameri come libero non ha pagato, capitan Angeloni, sicuramente la più pagata del roster, ha ricordato di essere stata una promessa del volley italiano ed internazionale solo a conti ormai fatti e a stagione compromessa, Gabrieli è stata anch'essa discontinua e soprattutto si è sbagliato ancora una volta la scelta della straniera, l'unica giocatrice non italiana tesserabile, quella che di solito è la carta vincente delle squadre di pallavolo di Serie A2. La schiacciatrice polacca Brzezinska si è dimostrata spesso la peggiore in campo, e il cambio con la pari ruolo statunitense Schwan è stato quel “boost” che ha portato le lilibetane a compiere una rimonta da fantascienza che le ha issate fin solo a un punto dalla zona salvezza alla fine dei playout retrocessione. Dopo l'aver scelto di cambiare guida tecnica, spostando lo storico allenatore coach Francesco Campisi al simbolico ruolo di team manager, la società aveva deciso di ingaggiare l'esperto e titolato coach Leonardo Barbieri, ma purtroppo qualcosa non è ingranato fra la società, le atlete ed il tecnico; buono quindi il cambio con il giocane coach trapanese Fabio Aiuto, anche se alla fine inutile. Da dove ripartire? Da quello che un tempo era il vero fiore all'occhiello della società marsalese: il settore giovanile. E, soprattutto, dalla terza serie, la Serie B1, quella di competenza: è questione di rispetto nei confronti delle altre società, e anche della tifoseria marsalese che è stanca di subire schiaffi come ha fatto negli ultimi due anni.
LeAli Marsala, voto 8: Partiamo con la nota negativa: è stata una fiaba senza lieto fine. La corazzata azzurra messa su dalla presidente-capitano Eliana Maggio e dall'allenatore coach Milenko Kljajic è inciampata nella Final Eight – Playoff Promozione di Serie A2 di pallamano femminile, perdendo una sorta di quarto di finale/spareggio contro le bolzanine del Bruneck per soli due gol (23-25). Detto addio alla promozione in Serie A1 2019-2020, difficile, va detto, con solo un posto disponibile conquistato poi dalle baresi di Conversano, rimane la straordinaria “regular season” disputata nel Girone E, fatta di venti vittorie su venti gare (il bilancio complessivo con i playoff è di ventuno vittorie, un pareggio ed una sconfitta). Un '8' pieno e meritato, dunque, rispetto al '5' della stagione 2017-2018, primo anno di attività della società azzurra che era solo stato propedeutico a questa stagione (nello scorso campionato di Serie A2 la LeAli aveva chiuso all'ultimo posto nel Girone E, ma non erano previste retrocessioni). Da che categoria si ripartirà nel 2019-2020? Probabilmente con quella di appartenenza, la Serie A2, ma tanto dipende dall'eterno quesito sull'impiantistica sportiva: senza il Palazzetto dello Sport a Marsala, il titolo potrebbe lasciare Capo Boeo per un altra località della provincia di Trapani.
... e per le altre squadre della provincia:
Trapani Calcio, voto 9,5: Capolavoro. Facciamo un salto indietro di 12 mesi: nel giugno del 2018 assegnavamo una sufficienza piena (6) ai granata, ai margini della prima stagione di Serie C dopo quattro anni consecutivi di cadetteria (con la mitologica promozione in Serie A sfiorata nel 2015-2016); la stagione, con mister Alessandro Calori in panchina, si era conclusa con il terzo posto nel Girone C e l'immediata eliminazione (Ottavi di Finale) nei playoff promozione. La situazione, però, era allarmante: la famiglia Morace, travolta da problemi di salute e giudiziari del patron Vittorio, aveva rimesso la squadra nelle mani del sindaco Tranchida. Quando ormai in luglio inoltrato nessun acquirente si era fatto avanti, i Morace avevano iscritto la squadra in Serie C in una sorta di “amministrazione temporanea”. Smantellati i pezzi pregiati della rosa (Fazio, Murano e Marras su tutti), i granata si erano presentati al primo appuntamento ufficiale della stagione (Primo Turno di Coppa Italia 2018-2019) con soli tredici calciatori in organico alla Prima Squadra, e con la certezza di partire con un punto di penalizzazione nel nascente campionato. Da quel momento in poi, una scalata incredibile: panchina affidata a mister Vincenzo Italiano, vero artefice del miracolo insieme al Direttore Sportivo Raffaele Rubino (poi allontanato dalla nuova proprietà). Entrambi sono stati in grado di costruire una squadra senza stelle e senza leader (fatti salvo, forse, il capitano Luca Pagliarulo e il centravanti Felice Evacuo, che durante la stagione è diventato il miglior realizzatore di ogni epoca del campionato italiano di Serie C), ma con moltissimi giovani che all'ombra di Erice sono esplosi, come N'Zola, Dini, Toscano e Taugordeau. La regular season nel Girone C conclusa al secondo posto a soli quattro punti dalla Juve Stabia aveva spalancato le porte per l'accesso alla Semifinale dei playoff promozione, dove il Trapani ha superato in serie le quotatissime Catania e Piacenza staccando il pass per la Serie B 2019-2020. Manca mezzo punto alla perfezione: la Coppa Italia di Serie C 2018-2019 abbandonata solo in Semifinale, dopo un'altra cavalcata stellare, al cospetto della Viterbese Castrense. Il futuro, però, rimane una macchia incerta: la società, in mano dal 5 marzo scorso a Maurizio De Simone, sembra reggersi sul nulla; i calciatori, senza stipendio proprio da febbraio, hanno già messo in mora la società che entro poche settimane dovrà versare tutti i corrispettivi se non vuole partire in cadetteria ad agosto con una pesante penalizzazione. Inoltre non sembra esserci nessun papabile acquirente all'orizzonte disposto a ripianare i debiti correnti e a farsi carico della cospicua fidejussione bancaria necessaria e tassativa per l'imminente iscrizione in B. Infine, sembra lontano da Trapani il futuro di mister Italiano, vicinissimo all'approdo in panchina al “suo” ChievoVerona, compagine che sicuramente sarà fra le protagoniste indiscusse della Serie B 2019-2020, torneo che i granata hanno conquistato con pieno merito e diritto ma a cui non hanno certezza di partecipazione nemmeno da comprimari.
Le altre trapanesi di Eccellenza:
Dattilo Noir, voto 6,5: Ma che bella realtà! Dattilo è un piccolo quartiere (250 abitanti) di un piccolo comune (Paceco: 11.500 abitanti). Famoso nel mondo per i celeberrimi cannoli (i cui più noti produttori sono anche, ovviamente, proprietari della squadra di calcio), e ormai a tutti gli effetti famosi in tutto il meridione per la propria realtà calcistica. Sesto anno consecutivo nel massimo campionato regionale (Eccellenza), se lo scorso anno i gialloverdi del presidente Michele Mazzara avevano arrestato la propria corsa verso la quarta serie nazionale (Serie D) solo nella Fase Nazionale dei playoff promozione, quando si arresero in semifinale al blasonato e ricco Castrovillari, guadagnandosi il nostro 8,5, quest'anno le aspettative erano diametralmente diverse. In estate la società aveva drasticamente ridimensionato il budget, salutando la coppia di allenatori mister Vito Policani – mister Tony Messina, salutando i migliori giocatori in organico (Iraci, De Luca e Convitto su tutti), ripartendo da mister Vincenzo Melillo, dalla garanzia di qualità rappresentata dal centrocampista Fina e da qualche giocatore con necessità di rilanciare la propria carriera, come la coppia di portieri formata da Grimaudo e Mistretta e gli esterni di attacco Seckan e Matera, finiti un po' nel dimenticatoio l'anno precedente. Missione riuscita, quinto posto ottenuto in campionato che però non è valso la qualificazione ai playoff promozione, in quanto il distacco dalla seconda classificata (Canicattì) è stato di ben venti punti, rispetto al massimo di nove consentito dal regolamento. La squadra ha comunque lottato fino all'ultimo minuto dell'ultima gara per il quarto posto, che avrebbe potuto significare accesso ai playoff, e più in generale ha fatto una stagione sportiva superiore alle aspettative degli addetti ai lavori. In estate, si dovrebbe ripartire da mister Melillo e dai giovani interessanti, con sullo sfondo sempre lo scenario di un'ipotetica fusione con il Paceco 1976 (attualmente ancora Marsala 1912) per provare a lanciare il calcio a Paceco verso la ribalta nazionale finalmente in maniera solida, dopo la prima esperienza dei rossoargento in Serie D della stagione 2017-2018.
Alba Alcamo, voto 6: Lo scorso anno avevamo assegnato un 5, dopo un campionato anonimo concluso esattamente a metà classifica (ottavi su sedici). Quest'anno, dopo il passaggio della presidenza da Baldo Marchese all'ex direttore sportivo Luigi Prestigiacomo, un passo in avanti: sesto posto. Una stagione cominciata male, dopo l'esonero di mister Michele Lo Verso e il richiamo di mister Riccardo Chico, in passato già in grande spolvero con i bianconeri, le cose si sono sistemate nuovamente. Risolti i problemi impiantistici, si potrà ripartire dal “Lelio Catella” per provare a fare un campionato di vertice nella prossima stagione.
Mazara Calcio, voto 5: Stesso voto dello scorso anno, e stesso incipit: delusione e disastro. Dopo i proclami dell'estate 2017, era arrivato un sesto posto anonimo per i canarini del presidente Filippo Franzone, sotto le gestioni di mister Salvatore Brucculeri prima e mister Massimiliano Mazzara in poi. La scorsa estate, ennesima rivoluzione con panchina affidata a mister Pietro Tarantino e la costruzione di una (costosa) rosa per puntare dritti alle prime posizioni. Nel mese di gennaio, invece, quando la squadra seppur sotto tono era comunque saldamente in zona playoff promozione, qualcosa si è rotto: esonero di Tarantino e chiamata in panchina di mister Totò Aiello; nessuna sterzata e spaccatura completata quando il presidentissimo ha deciso di prelevare la squadra dalla città di appartenenza per trasferirla all'altro capo dell'autostrada A29, Palermo, metropoli di appartenenza del presidente e di buona parte di staff tecnico e calciatori in rosa. Nel finale, solo disastri: durante Mazara – Geraci il presidente Franzone è stato protagonista di una rissa con un giocatore avversario (ex del Mazara, fra l'altro), che ha avuto come conseguenza un anno di “daspo”; immediato poi il disimpegno della sua famiglia, con la squadra rimasta a qualche dirigente locale (di Mazara del Vallo, intendiamo) e a mister Bernardo Marino, che hanno pilotato i giovanissimi canarini nelle ultime giornate, a salvezza ormai acquisita. Infine, è stato ottavo posto, metà classifica piena. Fra qualche settimana (stiamo scrivendo in data 26 aprile 2019, ndr) Mazara del Vallo rinnoverà la propria amministrazione, e con la “benedizione” di uno dei candidati sindaci più quotati (Giorgio Randazzo) è avvenuto il passaggio di proprietà da Franzone a un imprenditore locale che in passato aveva investito nella pallacanestro: Salvatore Calvanico. La presidenza, infine, è stata affidata a Vincenzo Silaco. Sarà un'estate di profonda rifondazione.
Castellammare '94, voto 7-: Bravi. Lo scorso anno avevano strappato una promozione miracolosa vincendo la finale playoff promozione della Promozione Sicilia Girone A nel derby in casa del Salemi, quest'anno gli uomini del presidente Nicola Barone, sempre guidati in panchina (e in qualche caso anche da dentro il campo) da mister Giuseppe Mione, hanno centrato la salvezza con una giornata di anticipo. Alla fine, è stato undicesimo posto, ma si sono potuti evitare i playout retrocessione in quanto il divario dalla terzultima (Marsala 1912) è stato più ampio della soglia di nove punti (dodici). Per la stagione che verrà, anche grazie a quel gioiellino di impianto in erba sintetica, il “Giorgio Matranga” di Castellammare del Golfo, si punterà a una salvezza più tranquilla.
Bianco Arancio Petrosino, voto 6: Lo scorso anno, dopo un rush finale entusiasmante che aveva portato la squadra del patron Antonio Galfano e del presidente Mario Parrinello ad un recupero fiabesco culminato con un'insperata promozione in Seconda Categoria Sicilia, ai giallorossi di Petrosino avevamo concesso un rotondo 7,5. Quest'anno si era ripartiti con propositi di promozione, con mister Vito Campo, tecnico che l'anno prima aveva rilevato mister Antonio Alagna dando il via alla cavalcata trionfale, che non aveva accettato la prosecuzione del rapporto; panchina affidata a mister Fabio Gargaglione, una garanzia per queste categorie. Turbolenta la prima parte di stagione: alcuni importanti addii dello zoccolo storico della squadra petrosilena, unitamente a qualche grave infortunio di troppo (l'attaccante Accardi è stato costretto a rimanere ai box quasi per l'intera stagione per via della rottura di un gionocchio in pre-campionato) avevano spinto mister Gargaglione alle dimissioni. Ancora una volta ha pagato la “soluzione interna”, con capitan Dario Catania promosso ad allenatore; la cavalcata di primavera dei giallorossi, in copia a quella di dodici mesi prima, non ha però portato l'accesso ai playoff promozione, con il Bianco Arancio che alla fine della stagione regolare si è attestato comunque a un sesto posto in classifica (a pari punti con l'Erice Borgo Cià, ma con una posizione migliore rispetto a quest'ultimi per migliore differenza reti, con gli scontri diretti anch'essi in perfetta parità) su dodici squadre in corsa. Limiamo qualche decimo alla votazione per la “macchia” di aver rinunciato alla costosa, difficile quanto bella trasferta di Lampedusa (AG) contro gli gli isolani locali, che è anche costata un punto di penalizzazione in graduatoria poi rivelatosi forse determinante. Il prossimo futuro? Incerto. Potrebbe anche prendere campo una fusione con l'altra società locale (il Petrosino Marsala), magari per riprendere la vecchia e storica denominazione di U.S. Petrosino capace di issarsi quindici anni fa fino al massimo campionato regionale, quello di Eccellenza.
Petrosino Marsala, voto 7,5: Missione compiuta! Dopo i fasti di un tempo (2005-2006 e 2006-2007 in Eccellenza Sicilia, massimo campionato regionale), il patron Baldassare Licari ha rilanciato questo marchio ripartendo da un progetto a sfondo umanitario (quasi tutti i ragazzi sono immigrati) e dal più basso gradino del calcio agonistico italiano. Secondo posto in Terza Categoria Sicilia Girone Trapani a soli due punti dalla vetta, la promozione in Seconda Categoria Sicilia 2019-2020 non è sfuggita poi con i playoff promozione dove i giallorossi dell'allenatore-giocatore mister Omar Alì Fofana hanno battuto per 3-2 il Belice Sport, facendo scoppiare la festa dei ragazzi africani. Siamo certi che le “black stars” si faranno valere, e come, anche nella categoria superiore... e se davvero arrivasse la fusione con il Bianco Arancio Petrosino, potrebbe paventarsi l'ipotesi di ripescaggio in Prima Categoria Sicilia, riportando la cittadina trapanese a più nobili livelli calcistici.
2B Control Trapani, voto 6: Mezzo punto in meno rispetto al voto dato la scorsa stagione (la denominazione data dalla sponsorizzazione era Lighthouse). 9° posto in regular season, stesso percorso altalenante, stessa sorte: playoff promozione strappati a fatica, ottavi di finale persi contro la De' Longhi Treviso. Lo scorso anno le canotte granate avevano avuto un “rimbalzo positivo” dopo l'esonero di coach Ugo Ducarello e la promozione a head coach del suo assistente coach Daniele Parente, quest'anno la famiglia Basciano si è affidata ancora a Parente, ma con risultati altalenanti. Rimane comunque una stagione sufficiente visto che capitan Andrea Renzi e compagni hanno ben figurato nel primo turno degli spareggi promozione contro i ben più quotati trevigiani: 2-3, vincendo entrambe le gare disputate al PalaConad. Dopo qualche stagione interlocutoria ma comunque dignitosa, potrebbe essere un'estate di rifondazione.
Castel Volley Selinunte, voto 4: Le pallavoliste selinuntine care al presidente Santo Catalano, sono riuscite a far peggio dello scorso anno (quando avevamo assegnato un 4,5 all'allora Geolive Primeluci Castelvetrano). Allora la truppa di coach Vincenzo Calcaterra, seppur in maniera accidentata, era riuscita a mantenere la categoria (serie B2), mentre in questa stagione il campionato di Serie B2 Girone I 2018-2019 per le castelvetranesi è stato un disastro: le selinuntine sono già retrocesse matematicamente con tre giornate di anticipo, prima di concludere con soli 11 punti mestamente all'undicesimo posto, a sei lunghezze da chi si è invece salvato. Male, malissimo, in caduta libera. La scorsa estate, addirittura, era quasi realtà la non iscrizione alla quarta serie, con Catalano e soci che solo in extremis hanno trovato le garanzie necessarie. Nel girone di andata, grazie alla schiacciatrice Patti, coadiuvata dall'esperta centrale Cintura e dal fuorimano Vullo, la Castel Volley Selinunte aveva dato timidi segni di vita, e sembrava che potesse lottare per il mantenimento della categoria. Nel girone di ritorno, invece, discesa libera verso il campionato di Serie C Sicilia 2019-2020. Castelvetrano, dopo le vicissitudine calcistiche legate alla Folgore (calcio maschile) nel recente passato, perde anche la ribalta nazionale data dalla pallavolo femminile. Chissà se, viste le imminenti elezioni amministrative, possa accadere quanto abbiamo paventato per Mazara del Vallo, ovvero un nuovo corso per lo sport cittadino.
Emanuele Scavuzzo