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17/06/2019 02:00:00

La protesta della Polizia Penitenziaria a Trapani. "In tenda davanti alla prefettura"

 “Nei primi due giorni di astensione della MOS l’adesione del 100% dei poliziotti penitenziari in servizio al “Cerulli” di Trapani, deve fare ben comprendere al Ministro e all’Amministrazione Penitenziaria che il personale è ormai allo stremo, ma soprattutto la grande consapevolezza che i problemi di gestione dell’emergenza al carcere ricadono sempre e solo sulle spalle della Polizia Penitenziaria che combatte nelle trincee penitenziari e nei servizi di scorta e traduzioni”.


Con questa dichiarazione al vetriolo i Segretari di CGIL FP, FNS CISL UILPA Polizia Penitenziaria, SAPPE, OSAPP, SINAPPE, USPP, CNPP hanno confermato il proseguo delle iniziative di lotta che culmineranno con l’istallazione di una tenda davanti il Palazzo del Governo con un presidio h24.
”Pur prendendo atto della convocazione per il 25 giugno a cura del Provveditore delle carceri della Sicilia Dott. Gianfranco De Gesù siamo troppo navigati - continuano i Segretari di tutte le organizzazioni sindacali del comparto - che la generica lettera del Direttore Generale del Personale del Dipartimento di Roma dott. Massimo Parisi diramata subito dopo l’inizio dello sciopero della fame del personale di Trapani inviata pure al S.E il Prefetto non rassicurano le sigle sindacali, rimandando ad una ipotesi di distribuzione sul territorio di tutta la Sicilia di un “congruo” numero di agenti degli agenti che frequentano il 175° corso, da parte del Provveditore Regionale”.


Nonostante tutto concludono i leder provinciali delle sigle sindacali della Polizia Penitenziaria Trapanese, parteciperanno al tavolo delle trattative, ma solo per conoscere cosa significa “congruo numero”, ovvero per sapere i numeri reali di Poliziotti Penitenziari che intendono destinare per la Casa Circondariale Pietro Cerulli di Trapani. Rimane invariata l’iniziativa in atto della non fruizione della MOS con il proseguo del presidio H.24 sotto il palazzo del Governi di Trapani con l’installazione di una tenda. “Stendiamo un velo pietoso sul fatto che il Direttore finalmente trasferito ad altra sede come se nulla pare fosse seduto in mensa a mangiare mentre i poliziotti digiunavano”, si conclude la nota.