Enrico Caruso è il nuovo Direttore del Parco Archeologico Lilibeo di Marsala. Dopo aver lavorato e rilanciato Morgantina, dopo aver rilanciato il parco di Selinunte, ora una nuova sfida per il già Soprintendente dei Beni Culturali di Trapani.
“Dopo 3 anni lascio il Parco Archeologico di Selinunte - le parole di Caruso -. In questi anni ho portato il Parco da una realtà semidimenticata ad un luogo vissuto e frequentato maggiormente non solo dai turisti ma proprio dai siciliani che oggi più che mai ne reclamano l’accesso. Mi era stato consegnato con numerose criticità e uno stato di forte degrado complessivo soprattutto in ragione di un numero decisamente esiguo di personale per 300 ettari di terreno, ma più di ogni altra cosa per i continui tagli alle spese necessarie e indifferibili. Il parco ha resistito infatti alla gravissima chiusura dell’aeroporto di Trapani - Birgi e ciò nonostante ha mantenuto il numero dei visitatori a fronte dell’aumento degli eventi internazionali. Ho richiamato Google camp dopo anni che non veniva più nel territorio, l’importante griffe Gucci ha onorato tutte le boutique nel mondo con le immagini dei nostri Templi, la BIAS la Biennale Internazionale di Arte Sacra contemporanea ha portato artisti internazionali. Poi le grandi campagne di scavo della New York University, l’attività di ricerca dei geologi dell’Università di Camerino, la campagna di scavo dell’Istituto Germanico ed ancora i ben 140.000 reperti archeologici portati alla luce, l’inaugurazione di un Museo. Poi il 10 Agosto 2018 non sono certo mancati momenti di grande tensione e preoccupazione quando la morsa degli incendi aveva invaso questo parco tra i più grandi del mondo che vanta 2650 anni di storia. Ora Selinunte è una splendida realtà”.
“Prendo atto con rispetto e compiacimento della volontà del Presidente della Regione di modificare in itinere un anno prima, senza attendere quindi i naturali quattro anni dell’incarico previsti nel mio decreto di nomina a Direttore del Parco archeologico di Selinunte, firmato allora dall’Assessore Vermiglio, l’assetto dei parchi archeologici. Il disegno tecnico amministrativo che sin dal 1997 portò infine alla Legge 20/2000 ed alla successiva creazione dei detti parchi archeologici fu promosso proprio dal sottoscritto nell’ambito delle Linee Guida del Piano Territoriale Paesistico della Sicilia. Dopo più di un ventennio, tante cose sono cambiate, i parchi archeologici sono ormai una realtà ma, purtroppo, il mio caro amico e grande Archeologo Sebastiano Tusa non c’è più, venendo a mancare una autentica e autorevole guida al complesso assetto della cura dell’archeologia in Sicilia”. Lo ha dichiarato a caldo l’architetto Enrico Caruso, Direttore uscente del Parco Archeologico di Selinunte, appresa la notizia della sua nuova nomina a Direttore del Parco Archeologico di Marsala.
Dal 2016 la grande trasformazione. L’evento mondiale di Google, le campagne di scavo con risultati importanti, la Biennale Internazionale di Arte Sacra, il teatro greco, le mostre che hanno portato Selinunte nel mondo, l’arrivo della stampa da ogni Nazione.
“Il Parco Archeologico di Selinunte, che dirigo da soli 3 anni, mi era stato consegnato con numerose criticità e uno stato di forte degrado complessivo soprattutto in ragione di un numero decisamente esiguo di personale per 300 ettari di terreno, ma più di ogni altra cosa per i continui tagli alle spese necessarie e indifferibili. Ciò nonostante in questi anni sono riuscito, anche grazie ai miei collaboratori più volenterosi ed all’aiuto di tante realtà che ho interpellato e sono accorse in appoggio, a rendere questo parco un luogo centrale e di particolare vivacità per l’intera provincia di Trapani dodici mesi all’anno. Il Parco ha resistito infatti alla gravissima chiusura dell’aeroporto di Birgi e ciò nonostante ha mantenuto il numero dei visitatori a fronte dell’aumento degli eventi internazionali. Ho richiamato Google camp dopo anni che non veniva più nel territorio, l’importante griffe Gucci ha onorato tutte le boutique nel mondo – ha proseguito Caruso - con le immagini dei nostri Templi, la BIAS la Biennale Internazionale di Arte Sacra contemporanea, delle religioni dell’umanità con i padiglioni abramitico, esoterico e delle religioni perdute, che Rai Uno a più riprese ha mandato in onda nel 2018 per avere ravvivato con un’arteria importante tra l’arte del passato e quella contemporanea. Inoltre sono state numerose le attività di grande spessore tra tragedie greche, conferenze, concerti e convegni, mostre internazionali – ben 4 in due anni – per finire all’inaugurazione del Museo archeologico di Baglio Florio su cui si lavorava da oltre un trentennio senza arrivare alla conclusione dei lavori. Ed ancora la grande comunicazione con visibilità di qualità in Italia ed all’Estero, l’arrivo della stampa internazionale ed i grandi network, trasmissioni, tg nazionali.
In questi anni ho portato il Parco da una realtà semidimenticata ad un luogo vissuto e frequentato maggiormente non solo dai turisti ma proprio dai siciliani che oggi più che mai ne reclamano l’accesso. Il parco è diventato anche produttore di olio, di legumi, di grano e di pasta aumentando così l’unicità dei suoi campi che da secoli hanno conservato l’humus di un grande passato.
Non sono certo mancati momenti di grande tensione e preoccupazione quando la morsa degli incendi aveva invaso questo parco tra i più grandi del mondo che vanta 2650 anni di storia. In questi tre anni non mi sono potuto concedere neppure un giorno di vacanze, né per me né per la mia famiglia. Ho accolto e chiamato numerose università internazionali provenienti da tutto il mondo per accelerare la scoperta della Selinunte ancora sommersa. Sebastiano Tusa era sempre presente, non mancava alle iniziative selinuntine considerando giustamente questo luogo un po’ come la sua casa. Che dire, per me è stato un grande onore ed una grande gioia occuparmi di questo luogo dello spirito prima ancora che dell’arte”.
Il grande progetto con Sebastiano Tusa.
“Ovviamente una parte di me resta qui. Rimane il rammarico di non poter portare avanti le numerose iniziative che avevo posto in essere e che oggi sono ormai giunte a maturazione ma sono certo che il mio successore saprà ben metterle a frutto con competenza e passione. L’iniziativa del presidente della Regione non posso, oggi, che accoglierla con entusiasmo anche perché evidenzia un atto di grande stima e di smisurata fiducia nei miei confronti, conferendomi un parco nuovo appena istituito, il Parco Lilibeo di Marsala, oltretutto mia città natale – ha concluso Caruso - a cui sono profondamente legato, a lungo oggetto dei miei studi e delle mie pubblicazioni scientifiche.
Questo luogo se pur giovane nella sua costituzione ha una storia incredibile che è legata intimamente alla battaglia delle Egadi e che idealmente con Sebastiano avevamo immaginato di unire proprio a Selinunte, alle Cave di Cusa, a tutta la zona, ricreando un filo conduttore tra Nave punica, il Satiro danzante e l’Efebo di Selinunte per plasmare una mega zona archeologica fruibile dal pubblico, una realtà storicamente unitaria. Negli ultimi tempi infatti proprio Sebastiano Tusa aveva ipotizzato la possibilità di mettere sotto la mia direzione del Parco di Selinunte anche il neo Parco Lilibeo, per migliore organizzazione e valorizzazione, ipotesi oggi palesemente naufragata per volontà di un riassetto, certamente più politico che funzionale.
Forte dell’esperienza che ho sviluppato nel periodo di quasi un anno della mia nomina ad interim della Soprintendenza a Trapani e di Direttore di Selinunte, memore dell’esperienza maturata nella Direzione del Parco di Morgantina prima e di Jato poi, unita ai numerosi atti di stima che mi sono pervenuti in questi anni ed in questi ultimi giorni, nell’apprendere la notizia dagli organi di stampa, non posso che intraprendere il conferimento di questa direzione come è: un atto di grandissima stima e di altissima fiducia nei miei confronti per avere avviato positivamente l’autonomia dei Parchi che ho diretto. Prendo con grandissimo entusiasmo questo nuovo incarico promettendo di portare a Marsala quella linfa vitale che già ho portato a Selinunte e che lascio con gioia e con stima al collega che verrà da Agrigento. Rimane un unico rammarico, non aver accettato di rimanere Soprintendente di Trapani per assicurare continuità alla direzione di Selinunte come condiviso con Sebastiano, forte del fatto che la mia nomina a direttore del Parco di Selinunte è valida fino a giugno 2020.
Il 10 giugno è stata una giornata importantissima per noi tutti dei Beni Culturali perché dentro il cuore di Palermo, dentro la Cattedrale di Palermo con l’Arcivescovo Corrado Lorefice e la Giunta intera della Regione Sicilia, sono state ricordate le gesta di una persona con cui io sono stato in contatto e di cui sono stato un fervente grande amico da tanti anni, crescendo culturalmente e amministrativamente accanto a suo padre Vincenzo – da cui ho a suo tempo ereditato la Presidenza del Centro Internazionale di Studi Fenici, Punici e Romani di Marsala, da lui fondato, e poi idealmente la direzione del Parco di Selinunte, che ha amato sopra ogni cosa – sua madre Aldina e Lidia, sua sorella. Con Sebastiano ho condiviso momenti di grande entusiasmo, di studio, nonché i momenti più bui, anche con la sua immancabile metà, la dottoressa Valeria Li Vigni, con cui ho pure avviato, sulla scia dell’esperienza di BIAS, interessantissimi eventi con il Polo Museale Belmonte Riso di Palermo, da lei diretto, ove il sito archeologico viene reinterpretato con elementi di arte contemporanea.
In questi giorni nei miei pensieri, lo devo dire, c’è però spazio solo per Sebastiano Tusa, che onorerò sempre nell’affetto e nella stima reciproca che ci univa da Selinunte a Marsala sino alle Egadi, unite archeologicamente nella sua visione di riorganizzazione oggi diversamente interpretata”.