“Andava troppo forte. Non è stato il camion a tagliargli la strada. Se non andava a quella velocità non avrebbe tamponato l’autocarro”. E’ quanto è sostanzialmente emerso nel processo che davanti al giudice di pace Alberico Pellecchia vedeva imputato, per lesioni personali colpose, il marsalese Giacomo Foderà.
I fatti risalgono al 29 aprile 2014, quando in via Trapani nello scontro tra l’autocarro guidato dal Foderà e l’auto Renault Clio condotta da Ignazio Casano, quest’ultimo riportò serie lesioni al volto. E in particolare ad un occhio.
Fu l’auto a tamponare violentemente l’autocarro, che poco prima si era immesso sulla statale da un’arteria secondaria. Nel corso del processo, il difensore dell’imputato, l’avvocato Salvatore Errera, ha chiesto la nomina di un consulente tecnico d’ufficio per la ricostruzione della dinamica dell’incidente. Ricostruzione dalla quale è emersa “la univoca – spiega l’avvocato Errera - responsabilità del Casano che procedeva sulla SS Trapani - Marsala a velocità sostenutissima, tant'è che non riusciva ad arrestare la propria autovettura nonostante una frenata di ben 35 metri circa, tamponando violentemente l'autocarro del Foderà che intanto si era immesso per circa 40 metri sulla statale”. Emergeva, inoltre, spiega ancora il difensore, che l’auto procedeva ad una velocità di oltre 100 km/h laddove il limite era di 50 km/h. Ad assistere Ignazio Casano è stata l’avvocato Valentina Rodriquez.