C’è un’immagine che può essere la sintesi delle difficoltà che ci sono nella raccolta dei rifiuti a Marsala. Sono i gabbiani che stazionano dove c’è la spazzatura. Volteggiano e si cibano di ciò che trovano nel cassone dell’umido all’isola ecologica del Salato, vicino il porto.
Stazionano, però, ormai da tempo ad Amabilina, non proprio vicino al mare, dove ci sono perennemente cumuli di rifiuti. Stessa scena a Sappusi, Via Istria, in zona Stadio.
I gabbiani che mangiucchiano i rifiuti per strada sono l’immagine di una città che è ancora lontana da una gestione dei rifiuti efficiente e decorosa.
Tra disservizi e cattiva comunicazione, discariche a cielo aperto, incivili che abbandonano rifiuti, multe e gaffe.Di chi è la colpa? Facciamo il punto sulla situazione dei rifiuti a Marsala.
UN NUOVO PIANO
Il nuovo piano di raccolta rifiuti è entrato in vigore a febbraio. Un piano pensato tre anni fa dalla Esper, incaricata dal Comune, calato dall’alto dalla Srr. Prevede tra le novità più importanti un nuovo sistema di raccolta attraverso l’utilizzo dei “mastelli”. I cittadini devono conferire i rifiuti attraverso dei bidoni forniti da Energetikambiente, quindi dal Comune, provvisti di una sorta di codice identificativo di ogni utenza. Questo codice viene utilizzato per misurare gli svuotamenti e questa rilevazione determinerà la tassa sui rifiuti che l’utente pagherà. Il messaggio era chiaro, “più differenzi, meno paghi”. Si chiama tariffazione puntuale. La rilevazione ancora non è entrata a regime. A differenza di quanto sostengono in molti c’è da dire che la spazzatura non verrà pesata dagli operatori. I dipendenti di Energeikambiente registreranno solo gli svuotamenti dei mastelli. Influirà principalmente quello del Secco residuo, dell’indifferenziato. Questa misurazione contribuirà però solo in parte al calcolo della Tari che, ricordiamo, deve coprire tutto il costo della gestione dei rifiuti a Marsala.
VECCHIO CAOS
Già dai primi giorni, col nuovo sistema di raccolta, ci sono stati problemi. Per farla semplice c’è stato il caos, e ancora oggi la situazione non è a regime. La città è ancora oggi piena di rifiuti, non tutti hanno i mastelli, non tutti quelli che ce l’hanno li utilizzano, le isole ecologiche sono prese d’assalto, e la città è piena di micro discariche.
Sacchetti della spazzatura sparsi negli angoli delle vie del centro, montagnole nei quartieri, vere e proprie discariche a cielo aperto nelle zone più periferiche. Via Grotta del Toro, Via Mario Nuccio, Salinella e Sappusi, il quartiere di Amabilina e Via Istria, via Dante Alighieri, Birgi e Santo Padre delle Perriere. Facendo un giro in queste zone è perenne la presenza di rifiuti abbandonati. Rifiuti abbandonati ovunque, anche nella riserva dello Stagnone. E in molti casi quando i rifiuti si fanno tanti c'è chi li dà alle fiamme.
DI CHI E’ LA COLPA?
Ma perchè il servizio non sta funzionando bene, perchè la città è ancora così sporca? Da una parte ci sono gli incivili. Quelle persone che continuano a non osservare le regole, diverse, in molti casi non condivisibili, ma non complicate da seguire.
La polizia municipale ha installato parecchie telecamere che immortalano giorno per giorno persone che depositano i sacchetti in strada. I più abili si esibiscono nel lancio del sacchetto dall’auto in corsa.
I cittadini continuano a fare di testa propria, e più incivili vengono multati con sanzioni salate, se va bene sono 300 euro. Soltanto a maggio sono state fatte 70 multe a chi è stato beccato ad abbandonare rifiuti. Finisce bene se i rifiuti abbandonati sono soltanto sacchetti, ma le micro discariche sono spesso fornite di mobili, materassi e altri rifiuti ingombranti. Una fatica inutile, considerato che c’è un servizio di ritiro ingombranti che funziona, tutto sommato. Una fatica, come quella che ha fatto tempo fa un tale che ha lasciato un divano all’ingresso del Comune.
Poi ci sono le colpe del Comune e tanti disservizi resi da Energetikambiente. Certamente non è stata fatta una comunicazione e informazione capillare sulle nuove regole della raccolta differenziata, nonostante i tanti soldi previsti dal piano per la comunicazione. Già dai primi giorni si sono riscontrati inefficienze sul servizio di raccolta. Gli operatori che non passavano a ritirare il mastello nel giorno indicato. E ancora le rastrelliere che mancano nella maggior parte dei condomini del centro città.
IL SACCHETTO ROSSO
Una disorganizzazione complessiva che trova la sua sintesi nel pasticcio del sacchetto rosso per l’alluminio. Nel kit per la raccolta differenziata, oltre ai mastelli, c’era quel sacchetto rosso per la raccolta dell’alluminio. Già da subito erano sorte le perplessità. “Ma con il vento che abbiamo a Marsala questo sacchetto volerà sicuramente”. E infatti dopo pochi mesi c’è stato il dietrofront. Vetro e metalli vanno insieme, il sacchetto non serve più. Almeno potrà essere utilizzato per fare la spesa.
L’ISOLA ECOLOGICA
Nel dubbio, in questi mesi, i marsalesi in questi mesi hanno preso d’assalto l’isola ecologica al Salato. Mai nome fu così lontano dalla realtà. Perchè l’isola ecologica è sempre stata in condizioni pietose. Nessuna norma igienica rispettata, lavoratori costretti a stare nelle casette di legno comprate per il Natale. L’isola ecologica però era abusiva, non era in regola, come ha ammesso recentemente il vice sindaco Agostino Licari. L’isola ecologica ora viene rinnovata. Si stanno infatti facendo dei lavori per renderla, davvero, un’isola ecologica. I lavori costano 26 mila euro. L’area dell’isola ecologica insiste nella stessa in cui verrà realizzato il progetto del porto della Myr con la quale il Comune ha trovato un accordo. Accordo che si è potuto trovare, per avere in concessione l’area, solo dopo che il Comune è riuscito a mettere le carte in regola. Ma c’è chi, tra i consiglieri comunali, sospetta che qualcosa non sia proprio in regola, perchè la legge impone il vincolo di edificabilità entro 300 metri dalla costa nelle aree demaniali.
SCOVARE GLI EVASORI
Il nuovo sistema di raccolta rifiuti a Marsala, con l’utilizzo dei mastelli, ha fatto andare la città in tilt. Una novità che per chi ha sempre fatto la raccolta differenziata comportava semplicemente l’osservazione di alcuni nuovi accorgimenti. Un nuovo calendario da seguire e alcune nuove regole, come depositare i rifiuti attraverso il mastello e non più i sacchetti in strada. Ma già da subito, da prima che entrasse in vigore il nuovo sistema, si annusava che la strategia non era soltanto incrementare la differenziata. Invece il nuovo sistema di raccolta attraverso i mastelli è più che altro un’operazione finalizzata all’emersione del nero, di chi non pagava la tassa sulla spazzatura, di chi usufruiva del servizio senza pagarlo. Infatti per ottenere i mastelli e mettersi in regola bisogna registrarsi, per chi ancora non lo fosse, e da lì iniziano ad arrivare le bollette della Tari. Lo schema è semplice. Con il vecchio sistema dei rifiuti gettati attraverso i sacchetti per strada c’era la spazzatura di chi pagava la tassa sui rifiuti e di chi non la pagava, di chi era registrato e di chi non lo era. Così la differenza è netta. Chi deposita il mastello, o viene verificato alle isole ecologiche, è registrato e riceverà la tassa per finanziare il servizio di raccolta di cui usufruisce. Chi non è registrato non ha il mastello, getta i sacchetti per strada e non pagherà il servizio di raccolta.
DISCARICHE E PERCENTUALI
Dicevamo che la città è piena di tante piccole discariche. Mucchi di spazzatura sparsi per i quartieri, per le zone periferiche, in centro. Sono sacchetti ovviamente gettati da chi non ha il mastello, quindi non registrati. Sono rifiuti indifferenziati. I rifiuti che si trovano nelle discariche però non entrano nel calcolo della percentuale di differenziata. Se si tenesse conto di tutte le micro discariche, di tutti i rifiuti indifferenziati gettati per strada, il dato sulla differenziata scenderebbe considerevolmente.
Già da tempo Tp24.it ha lanciato la campagna "Marsala Bella Fitusa" per segnalare degrado e rifiuti in città. Sono tante le segnalazioni che riceviamo a redazione@tp24.it e alla nostra pagina Facebook.
Nel frattempo i gabbiani volteggiano, sopra i cumuli di spazzatura. I loro occhi puntano dall’alto ciò che gli incivili buttano illegalmente. Come le telecamere catturano gli stessi incivili nel lancio del sacchetto. E l’amministrazione Di Girolamo fatica a trovare il modo per farsi sentire, per rendere la raccolta differenziata a Marsala davvero efficiente, per tenere una volta e per tutte la città sistemata, decorosa, davvero “bella pulita”.