“La consigliera mi dà del bugiardo! Non si permetta! Aspetto le sue scuse!”
Ha sbottato così il sindaco Alfano a chiusura della prima giornata del consiglio comunale di ieri (continuerà oggi), reagendo alla consigliera Monica di Bella del Partito Democratico.
All’interrogazione del Pd sul mantenimento dell’ufficio del Giudice di Pace, il sindaco ha risposto che il presidente del Tribunale avrebbe richiesto di trasferirlo presso Marsala, perché potrebbe essere gestito meglio. Nello stesso tempo, nonostante l’amministrazione abbia formalizzato la volontà di mantenerlo, i costi di gestione (che sarebbero intorno ai 180 mila euro) sarebbero troppo pesanti per un comune in dissesto finanziario – ha chiarito Alfano - Ecco perché, insieme ai suoi avrebbero chiesto anche al ministro della Giustizia “di porre in essere tutte le misure necessarie a scongiurare la chiusura dell’ufficio del Giudice di Pace di Castelvetrano”.
Una risposta che però non è piaciuta alla Di Bella:
“E’ stata molto flebile la difesa dell’ufficio del Giudice di pace da parte del sindaco. Io sono consigliera dell’ordine degli avvocati ed ho parlato direttamente con il presidente del Tribunale. Non c’è alcun gioco di forza. Che il presidente Camassa voglia portare l’ufficio del Giudice di Pace a Marsala è una bugia”.
La risposta del sindaco Alfano è stata quindi definita insoddisfacente dalla rappresentante del Pd, anche per la parte relativa ai costi di mantenimento: “Si continua a parlare di queste 180 mila euro, dove vengono inclusi anche gli stipendi dei dipendenti che in ogni caso devono essere pagati anche se dislocati in un altro ufficio. Quindi si dà una falsa informazione alla cittadinanza…”
“La consigliera, con una caduta di stile, mi dà del bugiardo - ha replicato il sindaco - Ma c’è un documento in cui la presidente lamenta che qui il servizio non viene assolutamente garantito come dovrebbe. Si tratta di un documento scritto. Consigliera, mi guardi negli occhi, perché lei mi dà del bugiardo e non si deve permettere, né qui, né in un altro contesto, perché io la smentirò qui in aula con documenti alla mano. Ho anche evidenziato la volontà di mantenere l’ufficio, ma anche che ci sono dei costi. Lei è aziendalmente ignorante ed io aspetto le sue scuse!”
Egidio Morici