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13/07/2019 06:00:00

Corruzione, Nicastri continua a parlare.Caccia ad altri corrotti

Tremano molti funzionari alla Regione Siciliana: Vto Nicastri, il "signore del vento" che ha iniziato a collaborare con i Pm di Palermo dopo il suo arresto, continua a fare i nomi, a raccontare i favori e le tangenti versate per favorire i suoi progetti per campi eolici ed altri progetti in Sicilia. C'è ad esempio «un architetto di cui non ricordo il nome», ma che sarebbe già stato individuato. 

Al centro del sistema c'è il funzionario dell'assessorato all'Energia Giacomo Causarano. Causarano è stato arrestato nella seconda tranche dell'indagine che vede al centro i soci di fatto Nicastri e Arata, faccendiere vicino alla Lega.  Causarano è indicato come l'olio di tutti gli ingranaggi della Regione, da Nicastri.

Lui e Tinnirello avrebbero ricevuto 100 mila dei 500 mila euro pattuiti per spingere l'emissione delle «autorizzazioni uniche» per gli impianti di biometano da costruire a Gallitello.

Vito Nicastri non si limita ad accusare: spezza anche una lancia a favore di Giacomo Causarano, il funzionario dell'assessorato all'Energia che si sarebbe fatto corrompere anche con un falso lavoro affidato al figlio. Dice che quel servizio fu svolto veramente, da Causarano jr, e dunque questa  parte del reato non c'è.

 «La somma di circa 10 mila euro trasferita dalla Quantas srl al figlio di Causarano - dice ancora Vito Nicastri il 13 giugno al procuratore aggiunto Paolo Guido e al sostituto Gianluca De Leo - fu erogata per un lavori effettivamente svolti presso i nostri uffici».  «Causarano - obietta però Nicastri - era molto accorto e non avrebbe mai commesso la leggerezza di farsi corrispondere denaro illecito con un bonifico al figlio». In realtà per circa otto mesi il figlio del funzionario lavorò con la Quantas e la società di Milano K-Wind.

Paolo Arata  per i ritardi delle sue pratiche ce l'aveva in particolare con Salvo Cocina, dirigente del dipartimento Rifiuti. Tra i due i rapporti inizialmente non erano stati per niente tesi. Il 18 maggio 2018, dopo la nomina di Arata come responsabile della Lega nel campo delle Energie rinnovabili, Cocina aveva inviato tre sms al faccendiere, con i «sinceri auguri di un prestigioso incarico di grande livello nazionale. Come lei avrà percepito - scriveva - sono in trincea e in prima linea in questo dipartimento regionale disastrato e volutamente lasciato senza personale e che negli ultimi mesi è stato interessato, insieme con i passati dirigenti, da ben tre inchieste penali. Ho promesso a Musumeci di mettere tutto il mio impegno x riordinare acque e rifiuti e le assicuro che ci riusciremo. leri ho avuto il piacere di incontrare Gianfranco (Miccichè, ndr), che mi ha chiamato in occasione della sua visita dall'assessore (Alberto Pierobon, ndr). Gianfranco ricordava alcune cose fatte insieme dodici anni fa, quando lui era ministro e io capo dipartimento Protezione civile, ma forse eravamo più giovani e i tempi erano meno difficili di oggi. Nelle presenti difficoltà operative e politiche ritengo che la soluzione trovata sia la più equilibrata e la percorreremo rapidamente. Spero di poterla venire a trovare a Roma. Io ho fatto la scelta della Sicilia ma fra due anni penso che mi sposterò. Buona giornata».