Torna in libertà l'ex vice sindaco di Erice Angelo Catalano. La Procura, infatti, ha ritenuto che fossero venute meno le esigenze cautelari che avevano portato l'architetto ai domiciliari.
L'arresto dell'architetto, lo scorso Febbraio, creò grande scalpore ad Erice. L'accusa per Catalano è di concussione e abuso d'ufficio. Sono stati ricostruiti diversi episodi, che coinvolgono altre sei persone indagate tra cui Francesca Miceli, consigliera comunale di Erice, e già indagata per voto di scambio, il marito Fabio Grammatico, gli imprenditori Matteo Barraco, Giovanni Pomara, Pietro Saullo.
Scrivono i magistrati nell'ordinanza che Catalano agiva, "con una pluralità d’illeciti attuati con spregiudicatezza e disprezzo verso l’amministrazione d’appartenenza, derivante dal fatto che, essendo ormai abituato al potere ed a servirsi del proprio ruolo, ha realizzato interessi personali e privati, ritenendosi al di sopra della legge". Le indagini hanno permesso di rilevare, tra l’altro, come alcuni imprenditori, a discapito di altri, "erano soliti aggiudicarsi direttamente lavori pubblici con assegnazione diretta, giustificata da una situazione di disagio e d’urgenza, artatamente predisposta per l’occasione". Circostanze, queste, sempre smentite dal difensore di Catalano, Giuseppe De Luca.