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15/07/2019 06:00:00

Trapani, Messina ha sparato per uccidere

 Ha sparato per uccidere Vincenzo Mario Messina di 22 anni, trapanese. Per fortuna che l'arma, un Revolver, si è inceppata. Dalla pistola è partito soltanto un colpo che ha centrato la vittima designata, un venditore ambulante marocchino, alla mano sinistra.

Fermato dagli agenti della Squadra mobile di Trapani, ora Vincenzo Mario Messina è in carcere con le accuse di tentato omicidio, porto e detenzione di arma fa fuoco e minacce aggravate. E in carcere è finito anche Sergio Manzo di 19 anni. Anche lui ha avuto un ruolo nella vicenda.

La sparatoria è avvenuta giovedì sera in viale Regione siciliana, nel popolare rione Sant'Alberto. L'epilogo di una animata discussione tra Vincenzo Mario Messina e un gruppo di marocchini. Secondo la ricostruzione della polizia, Messina giunto a bordo di uno scooter di grossa cilindrata assieme ad un tunisino, avrebbe chiesto informazioni per rintracciare un nord-africano che al momento non era in strada. Non avendo ottenuto alcuna risposta, Messina dopo aver invitato il tunisino a cercare il connazionale presso la propria abitazione, si è allontanata assieme a Sergio Manzo che nel frattempo era giunto in viale Regione siciliana assieme ad un altro soggetto. Poco dopo i due sono ritornati sul posto, prendendo di mira il marocchino al quale Messina ha puntato la pistola al petto, tentato di sparare più volte. L'arma si è inceppata e così la vittima, terrorizzata, si è data alla fuga nonostante il tentativo di Sergio Manzo di bloccarla. Messina, però ha rincorso il marocchino, riuscendo ad esplodere un colpo che ha ferito il fuggitivo alla mano sinistra. Non contento di quello che aveva fatto Messina, assieme a Manzo, si scagliava, poi, contro la bancarella di un altro marocchino, rovesciandola per terra. Nel frattempo, qualcuno aveva dato l'allarme e sentendo, in lontananza, le sirene degli agenti della Squadra volante che stavano arrivando, i due complici si sono allontanati a bordo dei loro scooter, riuscendo a far perdere le proprie tracce. Fino a  sabato mattina quando sono stati individuati in una abitazione della madre di Messina, nelle campagne di Marsala.


Nell’appartamento, oltre ad essere stato rinvenuto un coltello di grosse dimensioni, venivano ritrovati due borsoni. Messina e Manzo, infatti, erano pronti a lasciare il territorio trapanese. Entrambi ora sono in carcere