Sono state accolte, dal Tribunale di Marsala, tutte le richieste di costituzione di parte civile nel processo ai 17 dei 33 presunti mafiosi o fiancheggiatori di Cosa Nostra nel Belicino coinvolti nell’operazione “Annozero” (blitz del 19 aprile 2018) che hanno scelto il rito ordinario.
A chiedere, e ottenere, di potersi costituire parte civile sono stati i Comuni di Castelvetrano (avv. Francesco Vasile) e Campobello di Mazara (avv. Katia Ziletti), il castelvetranese Pasquale Calamia (avv. Marco Campagna), Sicindustria e Antiracket Trapani (avv. Giuseppe Novara), l’associazione “La Verità vive” di Marsala (avv. Peppe Gandolfo), l’Antiracket Alcamese (avv. Bambina), Codici Sicilia (avv. Giovanni Crimi), il Centro Pio La Torre.
Poi è stato aperto il dibattimento, con le richieste istruttorie di accuse e difesa (testimonianze, intercettazioni, documenti, etc.). Il Tribunale ha ammessi tutti i testi citati da entrambe le parti e la documentazione prodotta dalla Dda.
Accusa e difesa hanno, inoltre, chiesto le trascrizioni di 257 progressivi di intercettazioni. E per questo sono stati già nominati due periti trascrittori. Nel processo sono imputati Gaspare Como, di 50 anni, uno dei cognati del boss latitante Matteo Messina Denaro, al quale si contesta un ruolo di vertice, nonché Gaspare Allegra, di 35 anni, Vittorio Signorello, di 56, Giuseppe Tommaso Crispino, di 66, Calogero Giambalvo, di 43, Carlo Lanzetta, di 71, Giuseppe Orlando, di 50, Anna Maria Orlando, di 40, Nicola Scaminaci, di 46, e Carlo Cattaneo, di 34, operante del settore delle sale giochi e scommesse on line, tutti di Castelvetrano, Dario Messina, di 34, nuovo presunto “reggente” del mandamento di Mazara del Vallo, Giovanni Mattarella, di 53, genero del defunto boss Vito Gondola, Bruno Giacalone, di 58, Marco Buffa, di 46, ritenuti appartenenti alla stessa famiglia mafiosa, Vito Bono, di 59, Giuseppe Accardo, di 35, e Maria Letizia Asaro, di 41, di Campobello di Mazara.
Tra i legali impegnati nella difesa degli imputati, gli avvocati Vito Cimiotta, Luisa Calamia, Walter Marino, Paola Polizzi, Giuseppe Pantaleo, Daniele Bernardone, Vincenzo Salvo, Maurizio Montalbano, Luca Cianferoni.
Tra gli imputati c’era anche un altro cognato del boss latitante, Rosario Allegra, deceduto però lo scorso 13 giugno, a seguito di un aneurisma cerebrale, nell’ospedale di Terni. Aveva 65 anni.
Dopo la pausa estiva, il processo riprenderà il 10 ottobre.