Crescono le imprese del settore del turismo in Sicilia. L'Isola è la prima regione italiana per incidenza di aziende che si occupano di turismo sul totale di quelle artigiane (22,4 per cento), valore superiore di 6,4 punti rispetto alla quota nazionale del 16 per cento.
Inoltre è tra le regioni italiane che registrano il calo più contenuto di queste imprese potenzialmente interessate da domanda turistica (-0,8 per cento). E' quanto emerge dai dati elaborati dall'Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia.
Tra le 30 province italiane dove l'artigianato della filiera d'offerta del turismo rappresenta una fetta rilevante del tessuto produttivo e per cui si osserva una dinamica positiva c'è al terzo posto Palermo (+0,9 per cento) e all'ottavo Ragusa (+0,3 per cento). Attive nella filiera, oltre a ristoranti e alberghi, figurano anche le 16.176 imprese artigiane interessate da attività turistiche che operano principalmente nel settore dell'agroalimentare (33,4 per cento), delle altre attività manifatturiere e dei servizi (22 per cento) e di ristoranti e pizzerie (18,4 per cento).
I numeri delle presenze turistiche - Nel 2018 in Sicilia si contano 15.135.259 presenze turistiche, in crescita rispetto al 2017 del 2,9 per cento. Dinamica positiva trainata dall'aumento dei turisti stranieri (+6,3 per cento) che rappresentano il 50,9 per cento di coloro che nel 2018 hanno trascorso una o più notti in uno degli esercizi ricettivi dell'Isola. Provengono principalmente da Francia, Germania e Regno Unito. Considerando i primi 20 Paesi esteri di provenienza dei turisti stranieri, si osserva un aumento più accentuato, nel 2018 rispetto al 2017, di olandesi, canadesi e cinesi.
Le città più turistiche - A livello provinciale sul podio ci sono Messina e Palermo con oltre 3 milioni presenze turistiche. Aumenti più accentuati di vacanzieri si osservano a Ragusa (+13,2 per cento), che per dinamica si posiziona quinta nella classifica nazionale, e a Palermo (+10,2 per cento) al settimo posto. I Comuni in cui si registra un maggior numero di presenze turistiche sono Palermo, Taormina e Catania.
Si osservano aumenti più rilevanti di turisti a Valderice, Mazara del Vallo e Modica. Per far fronte all'aumento di turisti, negli ultimi 5 anni, sono aumentati sul territorio (+20,6 per cento) il numero di esercizi ricettivi raggiungendo le 7.155 unità. In particolare dal 2014 al 2018 si osserva una crescita accentuata di presenze di turisti in bed and breakfast (+38,2 per cento), alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale (+31,7 per cento) e agriturismi (+12,9 per cento).
Il turismo e l'attrazione del food made in Sicilia. L'ampia offerta di prodotti di qualità può contare su 31 prodotti Dop e Igp e 245 prodotti agroalimentari tradizionali. A fronte di ciò rappresentano un bacino d'impresa rilevante anche le 10.176 imprese artigiane attive nel comparto alimentare, numero più alto dopo quello lombardo.
Turismo e artigianato locale - I prodotti dell'artigianato locale sono molto richiesti dai turisti che esplorano la nostra Isola. Nella regione si contano 17.037 imprese artigiane dell'artigianato artistico (23,6 per cento del totale artigianato) che occupano 34.535 addetti (24 per cento totale occupati nell'artigianato). Gli ambiti di riferimento dell'artigianato artistico siculo sono principalmente: alimentari, metalli e legno. "Dobbiamo lavorare affinché si intervenga, con la massima urgenza, per effettuare investimenti di manutenzione, valorizzazione e protezione rivolti al patrimonio naturale e culturale, visitato annualmente da più di 5 milioni di persone e che fa della Sicilia un vero e proprio museo a cielo aperto - dicono Giuseppe Pezzati e Andrea Di Vincenzo, rispettivamente presidente e segretario di Confartigianato Sicilia -. Confartigianato Sicilia è impegnata in una serie di iniziative volte a svegliare coscienze e a ragionare insieme, per trovare le strade da percorrere e cercare di sviluppare una sinergia tra mondo produttivo e territorio a favore del motore economico, la cui benzina è il turismo".
Beni culturali, food di qualità, artigianato artistico locale e patrimonio naturale sono i fattori chiave di attrattività in Sicilia. A fronte del fatto che la spesa della P.A. per cultura e servizi ricreativi dal 2008 al 2017 scende del 38,5 per cento, secondo calo più accentuato registrato in Italia dopo quello del Molise (-44,2 per cento), va considerato che una minor spesa si traduce spesso in una maggiore vulnerabilità degli oltre 250 musei e istituti culturali dislocati sull'Isola. Gioielli che nel 2018 sono stati visitati da oltre 5 milioni di persone, in crescita del 4,2 per cento rispetto all'anno precedente. Un ruolo chiave potrebbero, quindi, giocarlo le oltre 21mila imprese, di cui 56,5 per cento artigiane, che si occupano di cura e tutela del patrimonio culturale.