"Dalla Mare Jonio potranno scendere donne, bambini e malati. Rimane confermato il divieto di ingresso e sbarco per una nave che non rispetta le leggi e che preordinatamente si provoca lo stato di necessità a bordo per sbarcare in Italia".
Lo fanno sapere fonti del Viminale. Lo stesso Viminale «ha bloccato “la nave dei bambini” a 13 miglia da Lampedusa. Alle ore 6 di questa mattina aveva raggiunto il limite delle acque territoriali a sud di Lampedusa». Lo rende noto Mediterranea Saving Humans. «Ieri sera alle 23.37 è stato notificato il decreto del Ministro dell'Interno Matteo Salvini, che ci vieta di entrare. Questa mattina, alle 7, la motovedetta CP312 della Guardia Costiera ha affiancato la Mare Jonio per fare salire a bordo due ufficiali della Guardia di Finanza, che ci hanno notificato il decreto brevi manu», spiega Mediterranea.
«L'appello a fare scendere i migranti dalla nave Mare Jonio può apparire scontato e banale. Lo ripetiamo a ogni soccorso, ma appare quanto mai urgente davanti a quella che è stata ribattezzata la “nave dei bambini”. Mai così tanti e mai così piccoli. Fino a quando devono rimanere in mare? Tra l'altro oggi le condizioni meteo sono pessime». A dirlo all'Adnkronos è don Carmelo La Magra, parroco di Lampedusa, a proposito della nave di Mediterranea Saving Humans ferma a 13 miglia dalla più grande delle Pelagie con a bordo 106 migranti, tra cui 22 bambini e diverse donne, tra cui otto donne in stato di gravidanza.
A terra.
— Mediterranea Saving Humans (@RescueMed) August 29, 2019
Ancora 34 naufraghi tra le onde in attesa di un porto sicuro.#FateliSbarcare #MareJonio #Lampedusa pic.twitter.com/bNsY1xQRtG
«Ogni giorno in più in mare - aggiunge - è un giorno di sofferenza per queste donne e questi bimbi». Lo stop allo sbarco resta incomprensibile per il parroco di San Gerlando, soprattutto perché «nella notte sono sbarcate 78 persone, siriani e cittadini del Bangladesh, provenienti dalla Libia, con uno sbarco autonomo. Perché allora accanirsi contro le Ong, perché continuare con questa lotta contro chi salva vite in mare? Mettiamo fine al più presto a questa agonia». «Capisco che il Paese in queste ore è impegnato su altri temi, eppure si è trovato il tempo di firmare il divieto di ingresso della Mare Jonio, come se il pericolo per l'Italia fossero poche decine di bambini e donne incinte», dice.
Non so quanti politici italiani si rendono pienamente conto che siamo in mezzo al mare, con due metri di onda, donne alla fine della gravidanza, bambini di pochi mesi. Potete venire a trovarci, se non è chiaro. Siamo proprio qui, subito fuori dalle acque territoriali @RescueMed
— Cecilia Strada (@cecilia_strada) August 29, 2019