Charles Leclerc dopo la pole e la vittoria di Spa, conquista la sua seconda pole position in carriera e lo fa di fronte alla marea rossa di Monza, mandando in delirio il pubblico sugli spalti. C’è tutto, dunque, specie per i tifosi della Ferrari per essere al settimo cielo ed effettivamente è così. I tifosi della Ferrari sono strafelici.
Lo sono, meno, invece, gli sportivi e appassionati della Formula 1 che hanno assistito per la prima volta ad una pagliacciata memorabile. Nella q3, infatti, nessuno voleva scendere in pista per primo per lanciarsi e fare il proprio tempo. E quando lo hanno fatto, perché proprio al limite del tempo, hanno fatto un blocco unico, come in una gara di ciclismo, quando il gruppone si compatta e ognuno studia l’avversario e le squadre avversarie per poi tirare la volata finale. Ecco, qui, però, tutti avevano timore di tirare la volata a chi seguiva, che ne poteva approfittare sfruttando la scia. Ad un certo punto Vettel sembrava essere partito per poter stare da solo e invece ha rallentato, si è fatto superare, ha affiancato Leclerc. Insomma quello che è accaduto è assolutamente indecifrabile e la responsabilità questa volta non è di nessun commissario o della Federazione ma delle squadre e soprattutto dei piloti.
Non bastava il controsenso di dover andare piano per risparmiare gomme e benzina in certi gran premi. Adesso quello per cui gli spettatori seguono le gare da casa e si abbonano e pagano, spesso con sacrifici l’abbonamento tv o il biglietto per l’ingresso a Monza perde di senso. Non ha spiegazione quello che è accaduto e per una volta sotto accusa, sono proprio loro, i piloti, che si lamentano di non essere liberi e di non poter lottare. Beh in questo caso non avevano nemmeno voglia di scendere in pista, quindi la magra figura è tutta loro. Continua a leggere qui su motoriedintorni...