Saranno le intercettazioni a decidere le sorti degli undici imputati del processo scaturito dall’operazione antidroga della polizia di Mazara “Atlantic City”. Un’indagine che nell’ottobre 2016 sfociò nell’arresto di Luigi Terzo, 43 anni, originario di Palermo, che a Mazara gestiva proprio la sala giochi “Atlantic City”.
Adesso, davanti al giudice monocratico di Marsala Matteo Giacalone, oltre a Luigi Terzo sono imputate anche altre dieci persone. E cioè i mazaresi Aldo Ferro, di 49 anni, Antonino Mannone, di 69, Maurizio Umina, di 50, e Ihab Othmane, di 22, i marsalesi Diego Marino, di 40, Pietro Maniscalco, di 59, e Giovanni Francesco Pantaleo, di 49, e i palermitani Fabio Comito, di 40, Carmine Zambon, di 36, originario di Napoli, e Loreto Balistreri, di 50.
A difenderli sono gli avvocati Sebastiano Daniele Gabriele, Carmelo Prestifilippo, Salvatore Chiofalo, Arianna Rallo, Luigi Pipitone, Filippo Maria Gallina. L’accusa: detenzione e cessione di sostanza stupefacente.
Nel corso del controllo, infatti, i poliziotti trovarono, nascoste all’interno della sala giochi, venti dosi cocaina. Rinvenuta anche altra sostanza stupefacente “ancora in pietra” (altri 10 grammi).
Ed inoltre 515 euro, ritenuti provento dello spaccio, e tutto l’occorrente per il confezionamento e il taglio delle dosi. La droga avrebbe potuto fruttare più di 5000 euro. La sala giochi fu sequestrata e Luigi Terzo rinchiuso nel carcere di Trapani. Poi, gli furono concessi i domiciliari. Nell’inchiesta sono rimaste coinvolte altre 13 persone, due delle quali hanno già patteggiato la pena, mentre le altre sono state rinviate a giudizio. L’unico prosciolto è stato il 58enne marsalese Vito Chirco. A difenderlo è stato l’avvocato Andrea Pellegrino. A patteggiare la pena sono stati, invece, i mazaresi Michele Aguanno, di 41 anni, e Giuseppe Mucaria, di 57.