E’ iniziato, in Tribunale, un processo che vede imputato un 33enne marsalese, Antonino Parrinello, per appropriazione indebita in danno dell’esercizio commerciale per il quale lavorava.
Secondo l’accusa, Parrinello avrebbe dovuto depositare quasi ventimila euro nella “cassa continua” del supermercato per il quale lavorava, ma secondo l’accusa non l’avrebbe fatto e si sarebbe appropriato del denaro.
All’epoca del fatto (aprile 2018), l’imputato era dipendente della società “Mio Mercato” con incarico di “addetto al controllo delle vendite” nella sede di via Tunisi. Adesso, è stato avviato il processo (il 21 ottobre verrà ascoltato il datore di lavoro). A difendere Parrinello è l’avvocato Vito Cimiotta, che fa notare come la perquisizione subita, a suo tempo, dall’indagato abbia avuto esito “negativo”. Non gli hanno trovato, insomma, il denaro scomparso. Anche se questo, naturalmente, potrebbe essere stato nascosto altrove. La somma sottratta dalla cassa prima della chiusura dell’esercizio commerciale ammonta, per l’esattezza, a 19.655 euro. Un bel “bottino”. Nell’atto d’accusa, in particolare, si legge che l’ormai ex dipendente del Mio Mercato “al fine di procurare a se o ad altri un ingiusto profitto, si appropriava di denaro contante per un ammontare di euro 19.655,00 che, diversamente, avrebbe dovuto versare nella cassa continua del punto vendita”. E ciò con l’aggravante di “aver commesso il fatto con abuso di relazioni d’ufficio/prestazione d’opera”. Avrebbe, insomma, tradito la fiducia che in lui riponeva il datore di lavoro. Il fatto contestato sarebbe stato accertato tra il 17 e il 19 aprile scorsi. A coordinare l’indagine è stato il sostituto procuratore Anna Cecilia Sessa. L’avvocato difensore Vito Cimiotta conta, comunque, di riuscire a dimostrare l’innocenza del suo assistito.