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23/09/2019 07:18:00

Nave soccorre 182 persone nel Mediterraneo. In arrivo in Sicilia, al porto di Messina

 Sono finiti i tempi dei porti chiusi per i naufraghi del Mediterraneo. La nave Ocean Viking ha salvato in mare 182 persone, ha chiesto un porto sicuro per fare sbarcare le persone e il nuovo governo gli ha indicato il porto di Messina. Ieri è arrivato il via libera dal Viminale. L'arrivo della nave è previsto in tarda mattinata.

Dalla nave era arrivata nel pomeriggio una nuova richiesta di 'place of safety' (porto di sbarco) a Italia e Malta. La nave si trovava ad est di Linosa con a bordo 182 migranti soccorsi sei giorni fa. Dalle nave umanitaria la prima richiesta di Pos a Italia e Malta risale a venerdì.

Intanto oggi ci sarà un mini vertice dei ministri Ue per decidere come distribuire i migranti che arrivano in Italia.Le priorità che porterà saranno, tra l'altro, redistribuzione automatica verso Paesi 'volonterosi' dei migranti soccorsi in mare, con sanzioni verso gli Stati che si chiamano fuori, rotazione dei porti di sbarco, rimpatri a carico dell'Europa, tramite Frontex, per chi non ha diritto all'asilo.

Il nuovo governo Conte - chiusa la stagione dei porti chiusi di Salvini - non vuole tuttavia mollare sulla linea del rigore e chiede una rotazione dei porti di sbarco delle navi ong ed il preventivo accordo con un numero congruo di Paesi disponibili ad accogliere le persone soccorse. Francia e Germania (cui appartengono la maggioranza delle ong impegnate nei salvataggi in mare, da Sos Mediterranee a Medici senza frontiere, da Sea Watch a Sea Eye) sono pronte a farsi carico ognuna del 25% degli sbarcati. Non è abbastanza per Roma e La Valletta, tanto più che l'offerta di Parigi sarebbe limitata ai soli richiedenti asilo. Un impulso positivo arriverebbe dall'aumento del numero dei Paesi disponibili a far parte del meccanismo automatico di ripartizione, cosa che ridurrebbe il peso per ognuno dei «volenterosi»: alle ultime ripartizioni hanno partecipato ad esempio Portogallo, Irlanda, Lussemburgo. Si tratterebbe di pensare ad incentivi per favorire la partecipazione e sanzioni per chi rifiuta le quote (gruppo Visegrad in testa). Quest'ultimo punto - ne ha parlato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio - non sembra però di facile attuazione.

Quanto ai migranti economici, che sono la maggioranza dei 6.700 arrivati quest'anno in Italia, Lamorgese chiederà che vengano inclusi nel meccanismo. Più in generale, Roma punta ad ottenere da Bruxelles che la Commissione assuma l'onere dei rimpatri, come ha auspicato il capo dello Stato, Sergio Mattarella nei giorni scorsi. Il ministro dell'Interno maltese, Michael Farrugia, da parte sua, lamenta la mancanza di solidarietà da parte dell'Europa. «Gli stati membri sono stati pronti a supportarsi l'uno con l'altro quando si sono trovati ad affrontare situazioni economiche molto difficili». Non è stato così per le questioni umanitarie dell'immigrazione, aggiunge il ministro, sottolineando che «se questo non cambia, non vedo come la questione dell'immigrazione possa mai essere risolta».