Da Sochi la Ferrari esce con le ossa rotte. Da un possibile primo e secondo posto, consegna su un vassoio d’argento oltre alla doppietta Mercedes, anche il sesto titolo mondiale a Lewis Hamilton, primo in Russia, davanti al suo scudiero Valtteri Bottas, autore di una buona gara, chiusa davanti al poleman Charles Leclerc che ha chiuso sul terzo gradino del podio.
Se per Leclerc c’è la delusione di non aver chiuso vittorioso viste le prestazioni dell’auto, per Vettel è arrivata addirittura la doccia fredda del ritiro a causa di un problema alla parte ibrida della power unit della sua SF90, il tutto quando stava disputando la più bella gara dell’anno.
La gara di Vettel – Il tedesco, infatti, è un missile in partenza. Si prende la testa della corsa – poi si saprà che era parte della strategia per portare le due Ferrari davanti a Hamilton il primo giro -, ma Vettel continua e dimostra di averne di più rispetto a Leclerc. Iniziano le chiamate al team radio, Vettel che prima dice “non chiedetemi di restituire la posizione”, poi di fare avvicinare Leclerc e, visto che il monegasco non riesce a scrollarsi di dosso Hamilton, continua a suon di giri veloci a prendere spazio fino a sei secondi di distacco, dimostrando di essere più veloce del compagno, fatto poi vanificato dalla ritardata chiamata ai box del team per permettere a Leclerc di sopravanzarlo.
Il problema elettrico alla Power Unit Ferrari – Poi il problema tecnico e il team che dice di spegnere immediatamente il motore per un grave problema di dispersione di energia alla power unit e Vettel che lascia l’auto a bordo pista, provocando la virtual safety car. Continua a leggere qui...