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02/10/2019 08:59:00

Marsala, intervenne per sedare lite tra vicini e fu ucciso, chiesta conferma condanna

 “Confermare la condanna a 18 anni di carcere”. E’ quanto ha invocato il procuratore generale della Corte d’assise d’appello di Palermo nel processo di secondo grado al 53enne marsalese Francesco Giuseppe Lombardo, che la sera del 14 gennaio 2017 uccise il 64enne Giuseppe Fiorino.

Quest’ultimo, intervenuto pare per sedare una lite tra Lombardo e la sua ex convivente, sua vicina di casa, fu più volte colpito in testa con una bottiglia di vetro, che gli provocò gravissime lesioni. Tanto che la vittima morì alcune ore dopo in un ospedale di Palermo.

Teatro dei fatti fu una modesta palazzina popolare di via Grotta del Toro, all’incrocio con via Trapani. A difendere Lombardo è l’avvocato Giacomo Frazzitta, che invoca la riqualificazione dell’accusa nel reato omicidio preterintenzionale. E in subordine l’attenuante della provocazione “continuata”, in quanto, secondo la difesa, questa situazione di conflitto, per motivi di gelosia, tra Lombardo e Fiorino andava avanti da tempo. Inoltre, qualche settimana prima dell’omicidio, l’ucciso avrebbe dato uno schiaffo al figlio dell’omicida, che dopo la furiosa lite sfociata nell’omicidio ha detto: “Ho perso la testa”. Il 31 ottobre, l’avvocato Frazzitta dovrebbe tenere la sua arringa. Giuseppe Fiorino, separato, disoccupato, e con precedenti per truffa e ricettazione, intervenne nella lite tra i due ex conviventi dopo avere sentito delle urla provenire dall'abitazione di fronte la sua, sullo stesso pianerottolo. Prima di perdere i sensi, fu la stessa vittima a chiedere aiuto ai carabinieri, con una telefonata al 112.