Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
15/10/2019 06:46:00

Marsala: Patrik Basile assolto, era accusato di aver tentato di investire l’ex suocero

L’ex consigliere comunale dei Verdi Patrik Basile è stato assolto dall’accusa di aver tentato di investire con la sua auto, per ben due volte, il padre della sua ex compagna.

Ad assolverlo, accogliendo le argomentazioni dell’avvocato difensore Salvatore Bilardello, è stato il giudice di pace Giancarlo Petrone. Il reato contestato a Basile era lesioni, perché, secondo l’accusa, che si basava sulla denuncia del padre dell’ex compagna, Giuseppe Norrito, Basile facendo retromarcia con la sua auto avrebbe tentato due volte di investirlo. Senza tuttavia riuscirvi. E questo perché, ha sostenuto il denunciante, un amico che era con lui l’avrebbe spinto per evitargli di essere travolto.

Per lo spavento, però, l’ex suocero sarebbe stato colto da malore, a seguito del quale rimase ricoverato per cinque giorni presso l’Unità Operativa Cardiologica dell’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala. In particolare, gli fu diagnosticato un “dolore toracico e modificazioni elettrocardiografiche in paziente con cardiomiopatia dilatativa post-ischemica”. Il contestato tentativo di travolgere il Norrito è datato 14 luglio 2016 e sarebbe avvenuto in via Giordano Bruno, una stretta traversa di via Roma. Nel processo, però, l’avvocato Bilardello ha sostenuto, con successo, che la versione fornita da Norrito non era credibile. “Basile – ha spiegato l’avvocato difensore – è un istruttore di scuola guida e quindi è piuttosto improbabile che per ben due volte abbia mancato l’obiettivo. Per altro, in una strada molto stretta. La carreggiata di via Giordano Bruno, infatti, non è larga più di tre metri”. Alla base del litigio, sempre secondo l’accusa, il fatto che Basile non avrebbe voluto riprendersi il cane che il suocero gli aveva riportato.