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15/10/2019 06:00:00

Marsala: la tragedia dei Nuccio. La piccola Serena non è più intubata. Parla lo zio

In tanti tra amici, parenti e conoscenti si sono stretti, ieri pomeriggio, attorno alla famiglia Nuccio per portare l’ultimo saluto a Salvatore, morto a 42anni a causa dell’incidente di sabato scorso mentre si trovava in auto con la moglie e le sue due bambine.

Oltre ai tanti cittadini, al funerale erano presenti il sindaco Alberto Di Girolamo, l’assessore ai Servizi Sociali Clara Ruggieri e il consigliere Flavio Coppola. Un’ennesima tragedia della strada, quella che ha coinvolto l’intera famiglia Nuccio e che ha sconvolto la comunità marsalese.

Le condizioni delle bambine e della mamma - Per sapere come stanno gli altri componenti della famiglia rimasti coinvolti nello scontro tra la Lancia Y guidata da Salvatore Nuccio e la Mercedes che le è piombata addosso, lo abbiamo chiesto al fratello di Salvatore, Fabrizio, che, affranto, ci ha detto che nella tragedia che stanno vivendo c’è adesso la speranza per la piccola Serena. "E’ ricoverata al Civico di Palermo e ora non è più intubata  - le parole dello zio della bambina -. Adesso respira autonomamente, un segnale positivo che fa ben sperare sulla ripresa della bimba. La sorellina più grande, Esmeralda, deve compiere quattro anni, è ricoverata all’ospedale Cervello e chiede del papà. Ha un problema alla gamba destra e non sappiamo ancora se dovrà affrontare un intervento chirurgico o no. Al momento ci dicono che c’è un 50% di possibilità che debba essere operata, ma si saprà con certezza non appena le faranno la tac”. La mamma delle due bambine, Vittoria, che ha 27 anni, invece, è ricoverata presso l’ospedale “Paolo Borsellino” e, anche se con tante fratture in diverse parti del corpo, non è in pericolo di vita. 

Parla il fratello di Salvatore -  “Qualsiasi cosa si metteva a fare, la sapeva fare molto bene – così ci racconta Fabrizio Nuccio del fratello Salvatore -. Aveva un dono straordinario, riusciva a fare tutto con le sue mani. Lui faceva il muratore, il tubista, il giardiniere, il meccanico, sapeva mettere i ferri ai cavalli che erano la sua passione e faceva anche le gare con i cavalli. Lavorava a giornata, facendo di tutto per mantenere e non fare mancare nulla alla sua famiglia".

 

Il racconto prima e dopo l’incidente - "Fino alle 14:30 mio fratello, la moglie e i bambini erano a casa con noi. Hanno pranzato a casa nostra, io giocavo con le mie due nipotine, Esmeralda e Serena. Poi loro sono andati via per andare a trovare l’altro mio fratello. Alle 15:45 mi chiama mio padre dicendomi che mio fratello aveva avuto l’incidente.  Ha cercato fino all’ultimo momento di liberarsi e di liberare la moglie e le figlie, aveva tutte le mani tagliate. Ha chiamato al telefono mio padre dicendogli: “Papà sto morendo, vieni ad aiutarmi”. A quel punto sia io che mio padre siamo andati a cercarlo e io sono arrivato sul posto quando già i vigili del fuoco cercavano di farli uscire dall’auto".

Le indagini dei vigili urbani e le contestazioni al guidatore della Mercedes - Riguardo all’incidente, il comandante dei vigili urbani di Marsala, Michela Cupini, che sta seguendo personalmente le indagini, ci dice che la situazione per il giovane, Piero Spedale, appare abbastanza chiara. Oltre all’omicidio stradale e alle lesioni gravissime, gli si contesta anche la fuga che è un’aggravante. Per il codice della strada la fuga è, infatti, un aggravante che prevede l’arresto facoltativo e non obbligatorio. Per Spedale, per il momento, non sono state previste misure cautelari, è stato denunciato a piede libero. La Cupini ci dice che l’indagato è stato sottoposto ad esami tossicologici e alcolemici. Quelli tossicologici sono comunque negativi, mentre i risultati dell’etilometro, che è stato fatto il giorno dopo, hanno una minore attendibilità proprio perché non fatti al momento del sinistro. Ricordiamo che nella vicenda dell’incidente è coinvolta anche la sorella di Spedale che si è autodenunciata di essere lei alla guida della Mercedes, simulando anche un malessere dovuto all’incidente. Per lei potrebbero prospettarsi i reati di falsa dichiarazione a pubblico ufficiale, simulazione di reato e favoreggiamento.