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21/10/2019 06:00:00

Perchè a Marsala non c'è ancora l'infermiere pediatrico?

 Quando si parla di diritto alla salute e alle cure si pensa sempre, o quasi, alle lunghe file in ospedale, nelle sale di attesa di un pronto soccorso, ai viaggi della speranza fuori la Sicilia. Eppure ci sono degli strumenti inutilizzati e che sono parimenti necessari e indispensabili.


Si pensi alla figura dell’infermiere pediatrico, sconosciuta nelle aule scolastiche italiane, diffusissima in tutta Europa, in uso negli USA dal 1970. Ma in Sicilia, e soprattutto a Marsala è una figura praticamente sconosciuta.
Perché un bambino con epilessia o con diabete mellito di tipo 1 non può avere un’assistenza adeguata durante le ore scolastiche? Perché negare ai genitori una esperienza normale di gestione della malattia?
In un Paese civile, in una Sicilia al passo con i tempi, la certezza del diritto alle cure unitamente con quella allo studio non può essere minata, qui viene, addirittura , non presa in considerazione perché inesistente.

E sono i genitori a doversi recare a scuola, dove il bimbo o la ragazza passano almeno otto ore della giornata, per la somministrazione della terapia.
Illogico e irresponsabile demandare all’insegnante la gestione della somministrazione del farmaco, come potrebbe mai verificare il buon funzionamento di un microinfusore?

La presenza, dunque, a scuola di un infermiere pediatrico risulterebbe utile perché dotato di conoscenze e competenze gestionali delle patologie o disabilità, ruolo che potrebbe andare oltre la semplice somministrazione della terapia con una educazione sanitaria sempre meno presente nelle aule scolastiche.

Da dove iniziare? Da quello che non c’è: una programmazione coordinata tra i servizi scolastici e quelli sanitari.
Il diritto alla salute e alle cure è assicurato dagli insegnanti e dai familiari, la domanda è: se esiste, ed esiste, la figura dell’infermiere pediatrico perché demandare una responsabilità così’ grande a terzi?

Nel 2005 il Ministero della Salute congiuntamente al Ministero dell’Istruzione ha emanato delle linee guida con delle Raccomandazioni per gli interventi finalizzati in tal senso, indicando i soggetti coinvolti in prima persona, si tratta dei genitori, dei dirigenti scolastici, del personale insegnante, dei medici di base, degli operatori assegnati in riferimento al percorso di integrazione scolastica dell’alunno.


La normativa poi è chiarissima: “ Qualora nell’edificio scolastico non siano presenti locali idonei, non vi sia alcuna disponibilità alla somministrazione da parte del personale o non vi siano i requisiti professionali necessari a garantire l’assistenza sanitaria, i dirigenti scolastici possono procedere, nell’ambito delle prerogative scaturenti dalla normativa vigente in tema di autonomia scolastica, all’individuazione di altri soggetti istituzionali del territorio con i quali stipulare accordi e convenzioni, come ad esempio la Croce Rossa Italiana e le Unità mobili di strada”.

Cosa succede a Marsala?
E’ stato presentato e approvato un emendamento al DUP, Documento Unico di Programmazione, che prevede la istituzione della figura dell’infermiere pediatrico. Questo in ragione del fatto che molte famiglie vivono la drammaticità di avere un figlio affetto da talune patologie, l’aggravio di doversi recare a scuola per la somministrazione del farmaco ovvero pensare che a farlo sia una persona che non è dotata di formazione adatta.

L’emendamento è rimasto finora lettera morta, non c’è da stupirsi, come del resto molti altri. E’ come se i consiglieri comunali parlassero da soli. Un aspetto di questa amministrazione che l’ha contraddistinta per i cinque anni che si sono susseguiti.
Eppure ci sono due infermieri della Casa di Riposo Giovanni XXIII che potrebbero essere impiegati per tal fine, non in ultimo ci si potrebbe attivare per stipulare una convenzione con l’ASP di riferimento.
Le strade ci sono è la volontà di percorrerle che manca.