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22/10/2019 06:00:00

L'omicidio di Nicoletta, via al processo a Margareta Buffa. Ancora sconosciuto il movente

E’ iniziato, ieri, davanti la Corte d’Assise di Trapani, il processo a Margareta Buffa, 30 anni, di origine romena, arrestata lo scorso 20 marzo dai carabinieri insieme a Carmelo Bonetta, 35 anni.

I due sono accusati dell’omicidio di Nicoletta Indelicato, la 25enne marsalese, anche lei come la Buffa di origini romene, uccisa con dodici coltellate e poi parzialmente bruciata la notte tra il 16 e il 17 marzo e trovata in un vigneto di contrada  Sant'Onofrio, nella periferia di Marsala.

Sia per la Buffa che per il Bonetta, il gip di Marsala Riccardo Alcamo, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto il giudizio immediato. Margareta Buffa, assistita dall'avvocato Ornella Cialona, ha scelto la strada del dibattimento. Carmelo Bonetta, invece, difeso dall'avvocato Natale Pietrafitto, quella del rito abbreviato dinnanzi al gip. E ieri mattina Margareta, adottata come la vittima da una famiglia marsalese, è comparsa dinnanzi alla Corte, presieduta da Daniela Troìa.

Bonetta reo confesso – Carmelo Bonetta venne arrestato dopo avere ammesso di essere stato l’autore materiale dell’omicidio e che era d’accordo con Margareta Buffa. Fu lo stesso Bonetta la mattina del 20 marzo, a condurre i carabinieri nel vigneto di contrada Sant'Onofrio. Lì, in quel posto, sarebbero arrivati con la Lancia Y della Buffa, che dichiarò che Bonetta si era nascosto nel bagagliaio, per uscire quando si sono fermati in aperta campagna e accoltellare Nicoletta. Nel decreto di giudizio immediato, però, nel capo d’imputazione si legge che “entrambi colpivano Nicoletta con 12 coltellate e cospargevano il corpo di benzina e le davano fuoco”. Dopo il delitto Margareta e Carmelo si cambiarono e andarono a ballare in un locale di Castelvetrano, l'Area 14, per crearsi un alibi. 

 

L’intercettazione che dà la svolta alle indagini – Nel corso dell’udienza di ieri è emerso il particolare dell’intercettazione che ha dato una svolta alle indagini. E’ stata acquisita, infatti, agli atti del processo, l’intercettazione fatta dagli inquirenti nella sala d’attesa della caserma dei carabinieri di Marsala. Qui mentre Margareta Buffa si trovava insieme a Carmelo Bonetta le disse «Non gli fare trovare il corpo. Da qui voglio uscire con la mia auto”. E Bonetta le rispose: "Zitta!». A quel punto, i carabinieri li misero sotto torchio e si arrivò alla confessione dell'uomo.

Le parti civili - L'avvocato Giacomo Frazzitta che assiste i familiari di Nicoletta ha sottolineato il fatto che il delitto sia scaturito da “futili motivi" e con l'aggravante della crudeltà. E nel corso della prima udienza oltre alla famiglia di Nicoletta, il papà, Damiano Indelicato, chiede "giustizia" per la figlia uccisa a coltellate e data poi alle fiamme, anche l'associazione Cotulevi si è costituita parte civile.

Movente sconosciuto - L’omicidio di Nicoletta che ha sconvolto l’intera comunità marsalese e non solo, per mesi è stato avvolto nel mistero e ad oggi non si è riusciti a capire quale sia il vero movente. Dell'efferato delitto, infatti, si sanno perfettamente, il luogo, gli autori, Margareta Buffa e Carmelo Bonetta, il contesto in cui è maturato, all’interno di un’amicizia a tre sfociata in odio e avversione, ma il vero movente, ad oggi, qual è? E’ quello passionale, quello economico o c’è dell’altro? E poi, ricordiamo, il luogo dell’omicidio, vicino ad un’antica cappella utilizzata per messe nere e riti satanicic'è un nesso o no? Dal processo ci si aspetta giustizia e quella verità che fino a questo momento non c’è. La prossima udienza è stata fissata il prossimo 4 novembre.