Dal II trimestre 2010 al II trimestre 2019 l’industria manifatturiera in Sicilia ha registrato un calo del numero di imprese attive del -11,2%, ma al suo interno esistono settori, come quello alimentare, che resistono: nel II trimestre 2019 le imprese attive nell’industria alimentare in Sicilia sono 7.468 (+0,3% sul II trimestre 2018 e +11,3% sul II trimestre 2010), pari al 27,4% sul totale industria della regione, posizionandosi così al primo posto in Italia. Un comparto importante in cui l’attenzione verso il consumatore è sempre più alta: da un lato aumentano le richieste di controllo e monitoraggio dei roditori da parte delle aziende (+69%), che possono causare danni e problemi di salute ai consumatori, dall’altro cala l’uso di prodotti chimici grazie a una normativa più stringente e all’uso di tecnologie “intelligenti”.
Questa la fotografia di Anticimex, azienda specializzata nel Pest Management e nei servizi di igiene ambientale, elaborata su base dati InfoCamere-Movimprese in occasione della partecipazione a Cibus Tec dal 22 al 25 ottobre, a Parma.
A livello geografico, nel II trimestre 2019 il numero più alto di aziende dell’industria alimentare si registra nelle province di Palermo con 1.641 imprese attive (-0,4% sul II trimestre 2018) e Catania con 1.636 (-0,8%).
Seguono Messina con 967 (+0,5%), Trapani con 712 (+1,7%), Agrigento con 695 (+0,1%), Ragusa con 565 (+0,7%), Siracusa con 554 (+3,%), Caltanissetta con 443 (-0,4%) e Enna con 255 (+2%).
E sul fronte della sicurezza alimentare?
Secondo i dati di Anticimex in Sicilia cresce l’attenzione delle aziende del settore sul tema della sicurezza e dell’igiene ambientale. Da gennaio a settembre 2019, infatti, le richieste di interventi da parte delle aziende contro la presenza dei roditori sono aumentati del +69% rispetto allo stesso periodo del 2018. Un problema serio per le imprese in quanto i roditori, oltre a essere portatori di malattie, possono anche provocare perdita di prodotto, danni agli impianti e di reputazione.
Ma ad aver registrato nei primi mesi del 2019 il “boom” maggiore sono le richieste di intervento con l’impiego di nuove tecnologie (+163% rispetto allo stesso periodo del 2018), che permettono di ridurre l’utilizzo di prodotti chimici e al contempo di rispettare l’ambiente circostante. Sistemi sempre più “intelligenti” che prevedono il monitoraggio e il controllo elettronico dei roditori, h24, 7 giorni su 7, e in grado di comunicare dati sull’attività in tempo reale, permettendo quindi di avere la situazione sempre sotto controllo e di intervenire prima che possano provocare danni.
“Il settore alimentare, più di altri, ha bisogno di controlli rigidi per garantire la sicurezza dei consumatori – afferma Valeria Paradiso, responsabile tecnico di Anticimex Italia -. La normativa sempre più stringente ha già limitato l’uso di prodotti chimici e, grazie ai dispositivi di nuova generazione, come la tecnologia Smart, che da quest’anno ci permette di monitorare e controllare non solo i roditori, ma anche blattoidei e lepidotteri, oggi è possibile proteggere gli ambienti in modo “green”.