Continuano a crescere i casi di percettori indebiti del reddito di cittadinanza. Due nuovi furbetti sono stati scoperti nelle scorse grazie a due distinte operazioni della Guardia di Finanza a Monza e Roma. Iniziamo dalla Capitale dove le fiamme gialle hanno arrestato una 46enne che aveva adibito un circolo ricreativo che aveva in gestione a centrale di spaccio di cocaina.
Il via vai di avventori nell’esercizio, ubicato nel quartiere tiburtino, ha attirato l’attenzione dei militari facendo scattare la perquisizione. Il blitz ha portato al sequestro di 38 grammi di cocaina in dosi già confezionate, ma all’interno del circolo le fiamme gialle hanno rinvenuto anche un bilancino di precisione, scatole di amminoacidi per il taglio e del denaro contante, presumibilmente provento dello spaccio.
All’esterno la 46enne aveva predisposto un sofisticato sistema di videosorveglianza per poter monitorare costantemente la situazione e fronteggiare eventuali irruzioni delle forze di polizia.
Durante il processo per direttissima, il giudice ha poi scoperto che la donna era anche beneficiaria del reddito di cittadinanza. L’erogazione dell’assegno è stata immediatamente sospesa.
Estetista, ma titolare di rdc card: il caso in provincia di Monza
Un’altra furbetta è stata scoperta all’interno di un salone di bellezza di Cesano Maderno, in provincia di Monza. La donna aveva chiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza ma arrotondava lavorando in nero come estetista. Nei suoi confronti è scattata una denuncia e sono state avviate le pratiche per far decadere il beneficio erogato dall'Inps. Il datore di lavoro invece dovrà pagare una multa di 12mila euro per le irregolarità emerse durante il sopralluogo.
Reddito di cittadinanza, in quanti truffano lo Stato?
Secondo l’Ispettorato del Lavoro i casi di percettori indebiti del reddito di cittadinanza accertati da fine marzo ad agosto sono 185. Non ci sono però dati relativi a settembre ed ottobre. Solo nell’ultimo mese almeno tredici casi sono finiti sui giornali, ma il numero dei beneficiari che truffano lo Stato potrebbe essere molto più alto. È tuttavia ancora presto per fare un bilancio.
A preoccupare di più per ora è un altro dato: nel suo report semestrale l’Ispettorato ammette infatti che a causa "delle limitate risorse a disposizione" nei primi sei del 2019 c’è stato un calo delle ispezioni del 9% rispetto all’anno precedente.
Chi aveva promesso una guerra senza quartiere ai furbetti del reddito dovrebbe fare qualche riflessione.