La Corte d’assise d’appello di Palermo (presidente Angelo Pellino) ha confermato la condanna a 18 anni di carcere inflitta, il 12 novembre 2018, dalla Corte d’assise di Trapani al 53enne marsalese Francesco Giuseppe Lombardo (nella foto) per l’omicidio del 64enne Giuseppe Fiorino.
Quest’ultimo, la sera del 14 gennaio 2017, a Marsala, era intervenuto per sedare una lite tra Lombardo e la sua ex convivente, sua vicina di casa, e per questo fu più volte colpito in testa con una bottiglia di vetro, che non si ruppe, ma gli provocò gravissime lesioni. Tanto che la vittima morì alcune ore dopo in un ospedale di Palermo. Teatro dei fatti fu una modesta palazzina popolare di via Grotta del Toro. In primo grado, per Lombardo, il pm Antonella Trainito aveva invocato l’ergastolo, ma la Corte d’assise, come chiesto dalla difesa (avvocato Giacomo Frazzitta), ha escluso l’aggravante della “particolare crudeltà” e ha concesso all’imputato le attenuanti generiche. La difesa aveva anche chiesto l’assoluzione per incapacità di intendere e volere del Lombardo nel momento in cui colpì Fiorino.
E in subordine la riqualificazione dell’accusa nel reato omicidio preterintenzionale. E quest’ultima richiesta è stata avanzata dalla difesa anche in appello. In subordine, il legale ha invocato l’attenuante della provocazione “continuata”, in quanto, secondo la difesa, questa situazione di conflitto, per motivi di gelosia, tra Lombardo e Fiorino andava avanti da tempo. Giuseppe Fiorino, separato, disoccupato, e con precedenti per truffa e ricettazione, intervenne nella lite tra i due ex conviventi dopo avere sentito delle urla provenire dall'abitazione di fronte alla sua, sullo stesso pianerottolo. Bussò e gli fu aperto. Poi, il tragico epilogo. Ad arrestare Lombardo furono i carabinieri di Marsala.